-c-come? non riesci a capirlo da sola?-
mi chiese con voce tremante di nuovo imbarazzato per colpa mia, lo guardai per poi distaccare subito lo sguardo e tornare a mangiare un po'giù, non è colpa sua fondamentalmente lui non sa che io non so cosa voglia dire amare una persona e saper riconoscere la differenza di emozioni
- ho detto qualcosa di sbagliato?-
lo guardai dopo aver buttato giù il boccone che avevo in bocca e parlai
- non so cosa voglia dire amare...per molto tempo ho pensato che la relazione tra me e la mia matrigna lo fosse, quando in realtà mi stava facendo solo del male-
dissi ad occhi quasi inquietanti al ragazzo che stava davanti a me. lui non diede segno di vita, mi guardava e basta come ammirato dalla mia determinazione nel dire quella frase
- mi dispiace io...io non lo sapevo-
abbassò lo sguardo e lasciò cadere ai piedi del letto il telecomando che involontariamente accese la TV mettendo il tg, parlava sempre della famosa toman, mi ricordava quando avevo incontrato il loro capo che mi aveva fatto sentire al sicuro tanto quanto takuya, in quel momento mi ricordai le parole della mamma: una cotta... io non so cosa voglia dire innamorarsi, quindi non posso essere sicura di esserne innamorata, ma nemmeno di non esserlo.... "DIO PERCHÉ È TUTTO COSÌ COMPLICATO" pensai mentre misi le mani tra i capelli ormai oppressa dalle mie domande e dalle mie risposte non molto chiare, takuya ovviamente mi vide fare questo gesto di colpo e si spaventò
-ko-komi...tutto bene?-
chiese mettendomi una mano sulla coscia, a quel contatto rabbrividì un attimo: il suo tocco era sempre così delicato, era come se avesse sempre paura di farmi male. sorrisi dopo aver messo la mano sulla sua
- si, tutto bene...forse è meglio he vada prima che si faccia troppo tardi-
dissi alzandomi di scatto dal letto, dopo aver visto la figura di Mikey in TV era come se fossi più agitata ed energetica. presi lo zaino all'entrata in tutta fretta, nel mentre takuya cercava di stare al mio passo, ma io ero già pronta per uscire dalla porta
-ci vediamo-
uscì salutandolo ancora con il cuore traballante, non so cosa mi aveva messo in quello stato: se la figura di Mikey in TV o il tocco di takuya sulla mia coscia. non lo potevo vedere ma ero quasi sicura di avere le guance in fiamme. iniziai a correre verso casa quando mi scontrai con qualcuno e caddi, quel qualcuno era takemichy
- takemichy! che ci f-fai qui?-
dissi ancora in preda all'agitazione mentre mi rialzai come un fulmine, non lo aiutai e si alzò da solo
- stavo andando a fare i compiti da takuya, gli avevo promesso che dopo pranzo sarei venuto-
disse massaggiandosi il fondo schiena. stava per voltarsi e andare verso casa di costui, quando si fermò e si girò verso di me, che nel mentre stavo anche io per andarmene
- come mai da queste parti? casa tua da che so è nel vialetto dietro l'angolo-
"no no no, non voglio che sappia che sono andata a pranzo da lui" pensai tutta nel panico, quindi ci pensai su, ma non sapevo mentire, l'unica cosa che mi venne in mente fu solo una
- c-ci vediamo lunedì a scuola-
e me ne andai senza rispondere. tutto stava nella fiducia che aveva takuya se dirlo a lui o meno, mi fido di lui e spero non lo dica essendo affari nostri...un momento: da quando ho degli affari personali con takuya? come faccio ad avere un rapporto più intimo con lui che con i miei fratelli? pensai nel mentre che mi incamminavo per strada sta volta più tranquilla e rilassata di prima "certo che è proprio strano" pensai dopo aver fatto tutti questi ragionamenti senza risposta. girai l'angolo e fui a casa. suonai il campanello e mamma era già pronta ad aprirmi, passai il vialetto ed entrai in casa accompagnata da ella
- cosa?-
continuò a guardarmi da quando ero entrata, aveva una faccia piuttosto sorridente, molto più del solito
- ti sei trovata il fidanzatino?-
-M-MAMMA-
le urlai ricordandomi della reazione che avevo avuto uscendo da casa sua, iniziai a pentirmene, ma continuavo a farmi le solite domande di prima senza alcuna risposta sicura
- cosa? non sei andata a casa di quel ragazzo perché state insieme?-
chiese sempre con il suo sorriso. "mamma che ragionamenti sono? non posso nemmeno avere un amico maschio? cerco che la vecchia generazione era andata mica poco in fatto di amicizia maschio-femmina. vidi arrivare souta e nahoya rossi dalla rabbia anche se come al solito nahoya non lo dava a vedere nascondendo tutto sotto a quel sorriso inquietante
- sei andata a casa di un ragazzo?-
iniziò nahoya scrocchiandosi le mani, ora avevo seriamente paura di quei due, non era niente avevo solo un amico maschio, era una così grande tragedia?
- è-è solo un amico, per favore state tutti e tre calmi-dissi mettendo in mezzo anche mia madre, dopo aver detto questa frase corsi in camera mia e mi chiusi dentro maledendo il giorno che mi sono decisa di venire da mamma. "era meglio se prendevo il primo aereo a caso e partivo con la carta di credito che mi ha regalato papà" pensai dopo aver affondando la mia faccia ormai bordeaux nel cuscino, appena la alzai notai un bigliettino nella cover del mio telefono (una cover di quelle trasparenti) lo presi, al suo interno c'era un numero di telefono, lo segnai sul telefono e lo chiamai
-pronto-
mi disse una voce famigliare che sembrava giù di morale
-t-takuya-
dissi con esitazione ricordandomi che da lui c'era takemichy a fare i compiti
- hai visto il bigliettino finalmente-
disse quasi soddisfatto. dovevo immaginarlo che era stato lui a mettere il bigliettino nel mio telefono
- ti devo parlare-
ecco le fatidiche parole che fanno paura a chiunque, forse si è accorto del mio strano comportamento OVVIO CHE SE NE È ACCORTO, mi sono fiondata fuori dalla porta senza nemmeno ringraziarlo per l'invito
- s-si scusa per il mio comportamento di poco fa, m-ma...-
non sapevo veramente cosa dire, avrei voluto usare la scusa del fatto che avevo visto Mikey in TV ma nemmeno io ero sicura di esserne innamorata quindi sarebbe stato meglio starsene zitti
- no, non ti preoccupare-
mi disse interrompendomi
- non c'è bisogno che ti scusi, forse sono io che ho fatto qualcosa di sbagliato nei tuoi confronti-
ma che sta dicendo?
- n-non è vero, casa tua era fantastica e il ramen se pur riscaldato era buonissimo-
stavo provando a rassicurarlo in tutti i modi, speravo che non mi lasciasse, è veramente una persona d'oro quel ragazzo e sentirlo con quella vocina mi faceva male al mio cuoricino
- questo l'ho dedotto anche da solo, però...sei scappata senza dire nulla, avevo paura di aver fatto qualcosa di sbagliato-
di nuovo, di nuovo si preoccupa per me, non ha pensato che io stessi male, ma a pensato che fosse lui l'errore
- ti prego-
dissi quasi in lacrime
- non darti la colpa, tu non hai fatto nulla di male, ti preoccupi sempre tanto per me perché c'è la dovrei avere con te?-
non lo sentì rispondere, c'era silenzio, forse troppo sentivo appena il suo respiro sul microfono del cellulare
-t-takuya, ci sei ancora?-
chiesi pensando che avesse messo il silenzioso
- grazie kokomi, ci vediamo lunedì a scuola-
detto questo riattaccò, mi sentivo soddisfatta, avevo risolto con lui e in più gli avevo detto quello che pensavo. bussarono alla porta della mia camera
- sorellina andiamo, o vuoi restare a casa a piangerti addosso-
era souya con il suo solito tono delicato dall'altra parte della porta bussando più volte con gran forza "a sto punto sfonda la porta". mi alzai da letto prendendo lo stretto necessario nel mio zainetto che uso di solito per spostarmi fuori casa, con dentro giusto 2 soldi, fazzoletti e una merendina nel caso mi venisse fame. uscì dalla camera e dopo aver salutato la mamma uscì di casa seguita da souta e nahoya
- quindi cosa hai fatto a casa di quel tipo?-
iniziò nahoya. "ragazzi ho 14 anni cosa mai potrò fare? certo che ho dei fratelli proprio pervertiti" roteai gli occhi
- niente ho pranzato da lui e poi sono tornata casa-
dissi cercando di essere il più normale possibile ricordandomi ciò che era successo a casa sua
- sarà meglio per lui che non ti abbia alzato un dito altrimenti lunedì non avrà più le palle-
che bello il linguaggio molto fine di souta. arrivammo alla piazza dell'altro giorno però sta volta c'erano da delle persone, stetti dietro ai miei fratelli per evitare di dare nell'occhio ma qualcuno mi prese alla sprovvista da dietro toccandomi i fianchi con le dita facendomi saltare. era in ragazzo che non avrà avuto più della mia età, aveva i capelli rasati sotto e lunghi sopra, da sotto si vedeva che erano più scuri che sopra quindi suppongo siano tinti
- tu devi essere la sorella dei fratelli kawata, Mikey mi ha parlato di te -
mi disse sorridendo, sembrava simpatico
- oddio scusami, non mi sono presentato-
in tutto questo io lo guardavo stranita ma anche divertita, ma senza dare segno di un minimo sorriso come al solito
- mi chiamo chifuyu, ma se vuoi darmi un soprannome va bene lo stesso-
a prima impressione sembra simpatico, arrivarono come al loro solito i miei fratelli a 'difendermi'
- chifuyu che ci fai vicino a nostra sorella?-
chifuyu non sembrava spaventato
- ragazzi, mi stavo solo presentando magari vuole un amico in più-
si giustificò lui, lo guardai e aveva ancora un'espressione calma nonostante quello che stesse passando. i miei fratelli se ne andarono lasciando chifuyu fulminato dal loro sguardo che diceva "prova ad alzare le mani su di lei e ti ammazziamo"
- mi ha detto Mikey che non sei molto confidente-
ovviamente non dissi nulla e mi limitai a guardarlo, affascinata da tutta la positività che emanava
- come immaginavo-
disse dopo aver sentito che non devo risposta alla sua frase
-in ogni caso io non ti dò fretta, abbi tutto il tempo che ti serve-
-CHIFUYU-
lo chiamarono da lontano
-mi dispiace, ora devo andare,.ci vediamo-
e se ne andò, io come al solito mi misi di lato guardando la riunione e ogni tanto posare gli occhi sul telefono guardando l'orario[spazio autrice]
hello sono ancora io, comunque vi volevo avvertire di una cosa anche se non so se a qualcuno dia veramente fastidio ma so già che arriverà qualcuno a lamentarsi, ogni tanto comparirà un linguaggio un po'volgare, niente di che e non spesso però comparirà, detto questo grazie per leggere la mia storia, ha fatto più di 100 visual in una settimana vi ringrazio 😭💕
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Tokyo Revengers - La sorella dimenticata
Action[COMPLETA] oc story . . una normale ragazza di 14 anni scopre di avere dei fratelli e una madre dopo 10 anni a vivere con quella che pensava essere sua madre e con il padre divorziato. Decide di andarci a vivere per conoscere i membri del nucleo fa...