Parte 28 -Radici, opinioni estranee e pesi insopportabili-

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Le gambe di Sirius si mossero da sole, erano prive del controllo del giovane che come un burattino mosso per i fili non si rese nemmeno conto di essere arrivato ai piedi del compagno accasciato sul pavimento, ancora tremendamente provato da ciò che aveva appena vissuto. Peter li raggiunse e come un incastro perfetto le loro braccia si circondarono a vicenda, i loro sguardi si cercavano l'un l'altro rasserenati, seppur bagnati dalle ultime lacrime pro capiti che lasciavano i loro occhi a causa del rilascio della tensione.

A Potter e Black non sembrava vero di essere lì in quel momento, uno di fronte all'altro come nel migliore dei sogni. Sirius disegnava sul volto dell'amico linee invisibili con i pollici, come per volerne rimarcare i tratti del viso che temeva di non poter più rivedere, desideroso di memorizzarli precisamente perché non se li dimenticasse.

-E' tutto finito, che paura cavoli!- sussurrava Sirius mentre i tre amici erano ancora al centro della stanza, stretti in un abbraccio che non sembravano essere disposti a sciogliere. I due compagni annuirono a quelle sue parole, godendo della presenza reciproca fino a quando James si staccò, dopo aver guadagnato un briciolo di energia svanita e visibilmente in imbarazzo per ciò che aveva detto poco prima.

-Beh ragazzi...si insomma sapete che non serve più che diciate quelle cose ai miei genitori o a Lily. Cavolo è vero che la morte fa dire cose assurde hahahah, dimenticatele- ridacchiò James, passandosi una mano sulla nuca in segno di profondo imbarazzo mentre le gote si coloravano di un rosso acceso.

-Sì James abbiamo capito: dobbiamo dimenticare le tue parole e quello che abbiamo appena fatto, altrimenti ti senti in imbarazzo. Però non sono d'accordo io, per la barba di Merlino amico mio stavi per lasciarci la pellaccia su quella pedana! Se preferisci la prossima volta ti batto il cinque, meglio? Razza di babbeo magari un giorno rimpiangerai di non poterci abbracciare e salutare prima di andare all'altro mondo e tu te ne esci con la scusa dell'imbarazzo?!- lo rimproverò Sirius con tanto d'occhi spalancati e dito puntato. La ramanzina del giovane dai capelli lunghi proseguì per diverso tempo finché Peter non attirò l'attenzione degli altri due tirandoli per un braccio.

-Guardate, io non me lo ricordavo!- affermò, indicando la parete opposta in cui lontano dalla loro vista e nascosto dalla loro attenzione si era aperto un arco, che fungeva da porta tra la stanza in cui si trovavano e uno stretto corridoio, dall'apparenza simile a quello subito successivo alla passaporta. Di comune accordo si avvicinarono al passaggio scavato nella roccia, sfiorando con i polpastrelli le pareti strette e inumidite, illuminate dalla luce tenue di un paio di torce alle pareti che conferivano maggiore visibilità a intermittenza. Quasi inciampò James quando sotto i suoi piedi il terreno non era più piano ma frastagliato in scalini stretti e dalla salita scomoda, facendo poi cenno agli amici di prestare attenzione a quella scalinata inaspettata.

"Speriamo che almeno a questa non piaccia cambiare" pensò Sirius mentre alzava lo sguardo per controllare quanto mancasse a una possibile fine che presto arrivò, non appena James davanti a lui di qualche gradino sparì dal suo campo visivo, permettendogli invece di scrutare un varco che si apriva sopra le loro teste. Si accertò che Peter fosse alle sue spalle e insieme percorsero gli ultimi scalini prima di raggiungere l'amico apripista.

-Per la barba di Silente!- esclamò Sirius, mentre i compagni si limitarono ad ammirare ciò che li circondava a bocca aperta, rimasti senza parole.

Una stanza dalle dimensioni notevoli si apriva davanti a loro, senza alcun tipo di prova, marchio sul pavimento o struttura lì ad attenderli. Questo ambiente rispetto ai precedenti poteva sembrare più spoglio, ma nella sua semplicità aveva colpito gli occhi attenti dei tre malandrini. Una larga passerella in roccia attraversava al centro la stanza, permettendo il passaggio incolume sull'acqua che invece la costeggiava su entrambi i lati. Sul fondo, protagonista di una pedana rialzata rispetto al resto si trovava un grosso baule in legno, simile ad uno scrigno mentre alle sue spalle filtrava dalle vetrate rettangolari e decorate da motivi geometrici la luce naturale, che assumeva le mille sfumature colorate dei segmenti di vetro. Alle pareti tremavano le fiammelle di alcune torce uguali a quelle del corridoio precedente, posizionate in maniera ordinata e simmetrica: due per parete ad eccezione delle due torce in più presenti sulla parete vicina ai giovani maghi, con la funzione di illuminare un messaggio sulla roccia.

Hogwarts destini incrociatiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora