5. Ho una barzelletta

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Capitolo 5. Ho una barzelletta

Passarono alcuni giorni e la mia vita tornò "normale". Ogni giorno mi svegliavo alla stessa ora e ogni giorno andavo a lavorare con Tyler. Ovviamente lui era sempre arzillo e pimpante anche alle otto del mattino, io no.

Mia mamma era tornata a casa da New York esattamente dieci minuti dopo che se n'era andato Harry, per fortuna. Tyler si era fermato a dormire da me anche quella sera nonostante ci fosse mia mamma, ma lei acconsentì visto che era la corrente del suo orientamento sessuale.

"Claire..." Sentii Tyler chiamarmi, ma io ero ancora nel mondo dei sogni. Avevo dormito da lui quella notte e mia mamma ci aveva dato il permesso di entrare al lavoro un'ora più tardi, così avevamo fatto tardi la sera e non riuscivo ad alzarmi dal suo comodo, caldo ed accogliente letto. "Claire muoviti!" Alzò la voce dalla cucina. Aprii gli occhi e li strizzai un po' per la luce che penetrava dalla finestra.

Quando sentii il profumo delle uova che Ty mi stava preparando subito mi svegliai, ma per poco non cadevo per terra alzandomi in piedi facendo cadere tutti gli oggetti che c'erano sul comodino, compresi i miei occhiali da vista, se li avessi rotti ancora mia mamma mi avrebbe uccisa quella volta.

Come al solito lui mi aveva preparato i vestiti puliti, probabilmente quelli erano gli unci abiti che avevo a casa sua, ma andavano più che bene. Legai i miei capelli rossi tinti in una crocchia disordinata e mi infilai gli occhiali da vista. Mi sfilai il pigiama e mi infilai la maglietta bianca che Tyler mi aveva lasciato ai piedi del letto con una camicia di flanella a scacchi rossi e neri con un paio di jeans neri e le mie converse alte e bianche che avevo indosso anche la sera precedente.

Dopo essermi vestita decisi di non truccarmi, ma di mettermi solo un po' di mascara che avevo in borsa dalla sera prima. Raccolsi le mie cose e le misi nella borsa per poi uscire da camera di Tyler, attraversare il corridoio ed andare in cucina dove già mi aspettavano le uova ed il bacon pronti, erano le uniche cose che Tyler sapeva cucinare bene, gli avevo insegnato io visto che le volevo come colazione.

"Sei davvero carina" Mi sorrise gentilmente e io gli sorrisi a mia volta come ringraziamento. "Tieni i capelli così, ti danno un'aria ribelle" Disse accompagnando la frase con un piccolo Grr.

Sbranai letteralmente la mia colazione, stavo morendo di fame. "Dovrei andare in palestra secondo te?" Chiesi a Ty mentre uscivamo da casa sua. "Sono ingrassata?" Chiesi prima che potesse rispondermi.

"Ehm..."

"Stai esitando!" Esclamai tirandomi un leggero pugno sulla spalla.

"Non sto esitando! Forse sei solo vicina al tuo periodo" Disse semplicemente.

"Oh... Sì, forse, ma dovrei comunque andare in palestra" Dissi io.

"Sei bellissima, hai un corpo da favola" Disse lui mentre camminavamo velocemente per la strada visto che eravamo in ritardo.

"Lo dici solo perchè non vuoi accompagnarmi tu" Lo guardai e lui sorrise e basta, avevo ragione.

"No, sei davvero bella" Disse poi e io sorrisi.

"Grazie Ty" Gli lasciai un leggero bacio sulla guancia e poi entrammo nell'azienda. Vidi mia mamma venirci incontro con una faccia che non prometteva nulla di buono.

"Voi due! Siete in ritardo, non vi darò mai più il permesso di entrare dopo!" Disse per poi imprecare un paio di volte. Io ed il mio migliore amico ci guardammo, ma nessuno dei due osò dire nulla. "Ora sbrigatevi! Dovete finire i preparativi per la sfilata!" Urlò indicandoci l'ascensore per farci andare via, non l'avevo vista molte volte in quello stato e lei non diceva quasi mai parolacce. Pensavo che mi avrebbe anche detto qualcosa sul modo in cui ero vestita o pettinata, ma forse era troppo arrabbiata per accorgersi dei miei capelli.

Famous ||h.s.Where stories live. Discover now