14. È una promessa?

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Capitolo 14. È una promessa?

Uscimmo dal parcheggio dello stadio ed entrammo nel traffico di Londra delle sette di sera. Spiegai ad Harry la strada per arrivare all'ufficio di mio papà e lui mi ci portò. In dieci minuti arrivammo e trovò parcheggio quasi davanti all'entrata, per tutte le volte in cui ero andata in macchina con lui era stato fortunato con i parcheggi. Spense l'auto e mi guardò perplesso.

"Vado bene?" Chiese a quel punto e io lo guardai un po' stranita.

"Certo" Annuii sicura.

"Va bene, non mi interessa quello che dice la gente su di me, ma direi che tuo papà è più importante" Borbottò passando una mano tra i capelli togliendosi la bandana. La cravatta che gli avevo tolto precedentemente non l'aveva più messa e a quel punto non era più elegante. Sembrava un normalissimo ragazzo di venti anni con una camicia bianca e i capelli scaraventati.

"Non rimettetela" Dissi io prendendo la bandana tra le mani. Era estremamente morbida come immaginavo fossero i suoi capelli.

"Va meglio così?" Chiese subito ed io annuii.

"Vai bene sempre, ora andiamo, non credo che abbia riunioni a quest'ora" Dissi e lui annuì tentennando. Scesi dall'auto sbattendo la portiera e poi sentii chiudersi anche la sua. Aspettai che si avvicinasse a me e poi camminai verso l'entrata con la su mano sulla schiena. Io gli presi il braccio e feci intrecciare le nostre dita come per dargli un po' di conforto.

Lui guardò verso di me e mi sorrise come per ringraziare. Varcammo la soglia e come al solito era pieno di gente che camminava avanti e indietro, quella volta avevano appena finito il loro turno di lavoro perciò stavano tornando a casa. Mi avvicinai al banco della segreteria e vidi Victoria che stava trafficando con dei fogli e documenti, probabilmente tutti di mio padre.

La bionda alzò la testa quando si accorse di avere qualcuno davanti. "Claire!" Esclamò subito. "Non ti aspettavamo! Soprattutto non con i capelli neri" Aggiunse facendo uno dei suoi soliti sorrisi finti. Io ricambiai alzando le sopracciglia e prima che potessi parlare lei alzò lo sguardo dietro di me dove stava Harry e aprì automaticamente la bocca.

"C'è mio papà?" Chiesi subito, ma lei se ne fregò altamente e continuò a guardare Harry, cosa che mi dette abbastanza fastidio. "Victoria?" La richiamai seccata e sentii Harry ridacchiare alle mie spalle.

"Sì?" Chiese lei come nulla fosse.

"C'è mio papà?" Chiesi una seconda volta e lei annuì.

"Sì, ma non so se è occupato o se può riceverti" Parlò e nulla mi irritò mai più di quella frase.

"È mio papà!" Esclamai lasciando anche la mano di Harry. "Credo che abbia dieci minuti da dedicare a me!" Parlai prima che Harry appoggiasse le sue mani sulle mie spalle.

"Stai calma" Sussurrò al mio orecchio. Ed io mi girai verso di lui mentre Victoria prendeva in mano il telefono. Lui mi sorrise leggermente e subito mi tranquillizzai. "È solo un uomo molto occupato, questo non vuol dire che non ti voglia bene e che non abbia tempo per te" Aggiunse ed io gli sorrisi.

"Lo so..." Annuii leggermente. Allungai il viso verso di lui per baciarlo, ma prima che le nostre labbra si toccassero Victoria parlò.

"Vi accompagno di sopra" Disse ed io strinsi i denti per l'irritazione mentre Harry rise. Lui riprese la mia mano mentre seguivamo Victoria verso l'ascensore, così mi girai verso di lui e subito appoggiò le sue labbra sulle mie per un bacio veloce.

Appena entrammo nell'ascensore ci accomodammo alle spalle di Victoria ed io gli circondai il bacino con il braccio, così lui mi circondò le spalle con il suo. "È assurdo" Borbottai io.

Famous ||h.s.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora