𝘫𝘦𝘢𝘭𝘰𝘶𝘴𝘺

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12 settembre, il giorno della partenza.

George era impaziente, Nick era tranquillo ma entrambi avevano deciso che avrebbero salutato chi potevano prima di andar via.
Salutarono ovviamente le madri di Nick, con tante raccomandazioni e si diressero subito in gelateria, coi bagagli nell'auto, a salutare Karl prima di andare verso l'aeroporto e lasciare Brighton.

-Karl mi mancherai tanto- Nick cercò di abbracciarlo ma il ragazzo dagli occhi color nocciola mise le mani avanti fermandolo.
-Dobbiamo parlare- George notò che l'espressione di Karl era un misto tra arrabbiata e delusa.
Si sentiva come la causa del problema. Aveva provato a comunicarlo a Nick ma quest'ultimo gli aveva solo accennato un semplice "non ti preoccupare, ha sempre fatto così, era molto protettivo nei tuoi confronti".

-Arrivo tesoro, dammi un attimo- sussurò Nick, dandogli un bacio sulla guancia, prima di seguire il suo amico.
George ripensandoci si accorse che stavano insieme già da 2 settimane ormai.
Le cose non erano cambiate molto, entrambi erano felici della loro scelta, forse era lui troppo insicuro sulla loro relazione.
In una situazione del genere non si sarebbe mai aspettato di innamorarsi del suo unico e migliore amico.
E non sapeva ancora se ciò che provava era vero amore o solo il senso di colpa e di abbandono che lo perseguitava.
Nick non spingeva troppo le cose e a George andava bene così.

Karl come suo solito chiuse Nick nella stanza dello staff con lui.
-Di nuovo qui in mezzo al latte e alle...cosa sono queste?!- disse indicando degli strani oggetti che sembravano cucchiai enormi.
-Cosa era quello piuttosto?- chiese Karl incrociando le braccia trattenendosi da tirargli uno schiaffo per farlo riprendere.
-Quello cosa?- Nick era ancora confuso dai cucchiai giganti.
-Quel "arrivo tesoro"- fece una smorfia imitando la voce di Nick -e quel bacio sulla guancia?!- urlò Karl con un espressione di collera in viso.
-Io e George stiamo insieme, qual è il problema?!- Nick stava per perdere le staffe, stanco di quella discussione che andava avanti da anni.
Karl non rispose e Nick aggiunse urlando -È da quando George è tornato anni fa che non fai altro che dire che non dovrei stare con lui, che dovrei metterci una pietra sopra! Sei solamente geloso!-.
Nick si pentì amaramente delle sue parole, sapeva che con quella frase l'avrebbe fatto impazzire.
-Si forse sarò geloso...- sussurrò Karl, per poi sbattere una mano su uno scaffale di metallo e urlare -Per una volta nella vita potrò essere geloso no?! Nick io ti ho dato tutto! Lui non ti ama! Non ti amava prima, e mai lo farà!- Karl si fermò per riprendere fiato: -Vorrei venire con voi, per vedere la meravigliosa scena, di quando scoprirà che c'era qualcun altro nella sua vita prima di-
-Non dire il suo nome!- Nick lo interruppe bruscamente ma Karl continuò il suo discorso -Quando lui ti lascerà per-
-Non devi dire il suo nome!- Nick colpì l'enorme scaffale di metallo alla sua destra, lo stesso che poco prima aveva colpito anche Karl.
Entrambi rimasero in silenzio finché Karl, con tono basso disse:-Quando ti farà l'ennesimo torto, non venire a piangere sulla mia spalla, non la meriti più Nick, non l'hai mai meritata...-.
il ragazzo uscì dalla stanza correndo, con le lacrime agli occhi, sotto gli occhi di George che lo vide passare come un lampo.
Sentì una forte ondata di calore verso il suo petto, come se qualcosa si fosse sbloccato vedendo Karl in quello stato.
Nick uscì dalla stanza poi, senza dire una parola, oltrepassò George e andó verso l'auto.
George non poté far altro che seguirlo.
Voleva correre da Karl e vedere se stesse bene ma doveva partire e questo gli faceva sentire un nodo alla gola che lo stava lentamente strangolando.
Quando arrivarono nell'auto il moro sbatté la morta e mise la testa attaccata al volante.
George chiuse lentamente la portiera e gli accarezzò una spalla chiedendogli a voce bassa -Cosa è successo...?-
Nick alzò subito il capo e mise in moto l'auto borbottando -Nulla, andiamo o perderemo l'aereo-
Partirono nel silenzio verso l'aeroporto, lasciandosi Brighton alle spalle.
Forse per George una cosa era più chiara, forse aveva capito che qualcosa gli veniva nascosto, dai suoi ricordi, da Nick, da Karl.
Ma nessuno dei due gli avrebbe dato risposto e a quanto pare nemmeno il suo subconscio, quindi avrebbe dovuto scoprirlo da sé.

Forse, quella relazione sarebbe stata meglio fosse rimasta un semplice sogno.

scusate il capitolo corto ma ha tanta trama quindi sono giustificata buonanotte

𝖬𝗒 𝗆𝗂𝗌𝗌𝗂𝗇𝗀 𝗉𝗂𝖾𝖼𝖾 - 𝖣𝗋𝖾𝖺𝗆𝗇𝗈𝗍𝖿𝗈𝗎𝗇𝖽Where stories live. Discover now