Capitolo II

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Una di quelle sere me ne stavo di fronte al televisore guardando, con poca attenzione uno di quei film anni 80 ed ero quasi vinta dal torpore quando la suoneria del telefono mi ha fatto sobbalzare sul divano. Mentre rispondevo speravo in un'ancora di salvezza.
"Pronto"
"Ciao"
"Chi sei?"
"Indovina sono Marco, non ti sarai già scordata di me ahah" disse ridendo
"No, tranquillo è che mi stavo per addormentare sul divano, come va?" risposi cercando di coprire un po' di imbarazzo
"Caldo, noia e nulla da fare. Ma non mi starai dicendo che te ne starai a casa a morire di noia?
"Dio ti prego vieni a salvarmi!" ribatto io ridendo
"Ohh allora sarai felice di sapere che ti ho chiamata per condividere le nostre sofferenze estive" poi aggiunse "Non è che ti è venuta qualche bella idea per questa sera"
" Hai chiamato la persona giusta proprio. Stavo per addormentarmi te l'ho detto" rispondo ironicamente
"In quanto a proposte siamo a terra ma se ti va di trovare il modo di stare almeno in compagnia possiamo uscire e cercare di inventare qualche cosa. Ho già sentito Andrea e dovrei vedermi con lui verso le 22.
Che ne dici, sei dei nostri ?"
"Ti sto adorando in questo momento caro Marco ahah. Come rimaniamo?"
"Passo a prenderti tra un'ora se ti va bene"
"Ok, a dopo"
"Ciao"

Con un po' di fatica abbandono il divano e mi trascino in bagno. Una doccia rapida per rinfrescarmi e via in camera alla ricerca di un outfit comodo e leggero. È soltanto un'uscita senza pretese ma lo stesso ci tengo ad esser carina.
L'armadio spalanca le sue ante per la scelta dell'abbigliamento. Non occorre una grande riflessione. Non ho voglia di mettermi il reggiseno, fa troppo caldo, per cui prendo un top colorato che mi lascia scoperta la pancia e sopra gli slip semitrasparenti lascio scivolare una gonna leggera abbastanza corta che avevo comprato tempo prima per le vacanze con Mattia,  tra me e me penso ai complimenti che mi avrebbe fatto lui vedendomi indossarlo. Gli sarebbe piaciuto.
Infine mi prendo ancora un momento per bere un sorso d'acqua dal frigo e sono pronta. Appena in tempo per sentire il messaggio di Marco che mi avvisa di essere arrivato.
"Scendo subito" gli scrivo.

Marco mi attende di fronte appena uscita dal portone, insieme ad un getto di aria calda che mi fa venire i brividi. Un bacio rapido sulla guancia e ci sistemiamo nell'auto, una piccola utilitaria piuttosto recente ed accessoriata. Il fresco che arriva dal
condizionatore mi fa scordare la vampata di calore che mi ha
accolto all'uscita.
"Allora, ti è venuta qualche idea geniale ?" chiedo sorridendo.
"Ohh sarà una serata sensazionale ...  passiamo a prendere Andrea e poi decidiamo dove trascinare le nostre esistenze"
"Fammi indovinare il solito baretto col biliardo?"
"Certo che non ti si può proprio fare una sorpresa" replica Marco.
Andrea ci aspetta sotto casa impaziente di infilarsi nel fresco della
vettura.
Nelle vie della città deserta, la macchina procede veloce verso uno dei pochi baretti aperti.

A breve arriviamo sul posto e nemmeno il tempo di sistemarci ad un tavolo e già il barista ci mette sul banco di legno tre birre fresche che
sorseggiamo augurandoci una bella serata. Il tempo trascorre lento alternando battute che vorrebbero essere spiritose a
prolungati sbadigli, così
Andrea propone di fare una partita intanto che si aspetta l'arrivo di Carlo, a proposito
"Che fine ha fatto Carlo?" chiedo ad Andrea.
"Mah, gli ho telefonato oggi pomeriggio ma non era in casa ... magari ha
trovato compagnia" risponde Marco.
"Me lo immagino proprio guarda"
replica Andrea.
"Perché non provate a chiamarlo adesso?" intervengo io.
"Bella idea, così se sta facendo qualche cosa di interessante gli rompiamo
le balle". Nel dire questo Francesco estrae il cellulare e compone il
numero di Carlo.
Un paio di squilli e ... "Pronto, chi rompe a quest'ora ?"
"Ciao Carlo, sono Marco e sono qui con Andrea e Laura, che fai non vieni?"
"Ma tu sei pazzo, con sto caldo, assolutamente no" borbotta lui "Ho deciso di starmene in casa, sto mangiando un panino e poi mi guardo un filmino alla TV" risponde Carlo.
"Posso immaginare che tipo di filmino ti guardi..." commenta Francesco.
"Spiritoso, sempre meglio che stravaccarmi in un bar a bere birra"
"Insomma ci stai dicendo che non hai nessuna voglia di raggiungerci"
"Non se ne parla neppure, se vi va potete portare i culi da me, io non metto il naso fuori di casa con ste temperature" risponde lui in modo deciso

"Aspetta un momento che chiedo agli altri"
Marco si rivolge a me e Andrea.
"Dice che se abbiamo voglia possiamo raggiungerlo a casa sua, che ne
dite ? ... vi ricordo che l'amico ha l'aria condizionata, un frigorifero
sempre ben fornito e una casa a completa disposizione, che ve ne pare?"
"Sta un po' in culo al mondo ma per me ci può stare" risponde Andrea.
"Se va bene a voi..." si unisce Laura anche lei stanca di consumare la sera
in un bar a sparare cazzate attraverso il frastuono di una musica
assordante. "Ok Carlo, approvato all'unanimità, arriviamo" e chiude la chiamata.

Pochi minuti e siamo di nuovo in macchina diretti verso casa di Carlo.
"Che cosa stava facendo l'amico?" chiede Andrea a Marco.
"Stava mettendosi comodo a guardare un filmino"
"Il solito maiale" commenta Andrea.
"Perché maiale?" chiedo.
"Non immagini che tipo di filmino stava guardando"
"Volete dire che mi toccherà passare la serata a sorbirmi un filmino
porno?" chiedo io.
"Male che vada ci facciamo una dormita al fresco, sempre meglio che scioglierci dal caldo in giro per città" è il commento di Marco.
"Vabbé, ho capito, se questo sarà il nostro destino..." concludo.
La strada è lunga e mi lascia il tempo di postare un paio di storie su insta tra i commenti idioti dei miei compagni di sventura. Quindi tra una cazzata e l'altra arriviamo a casa di Carlo.

Storia Di Una SottomessaWhere stories live. Discover now