Capitolo 19 - Tutto Sta Per Cambiare

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Una settimana dopo

Coral's pov

È una passata una settimana da quando Moisès per me diventato solo un punto di riferimento per trovare Lara.
Sono così arrabbiata che non vedo oltre a questa cosa.

Suo fratello mi ha raccontato poco quanto nulla.

Ma insieme a Moisès mi hanno fatto la promessa, che a breve potrò incontrare Lara in un casinó.

Che luogo di merda.

Ma me lo farò piacere solo per l'incontro.

<Buongiorno > la voce di Moisès appena entrato in cucina mi fa sobbalzare.

Ci scambiamo al massimo due parole durante il giorno.

Siamo così freddi e distaccati.

Lo siamo in due stavolta.

<Caffè? > chiedo con mano già pronta sulla tazzina vuota
<No! In realtà vorrei prenderlo in azienda. Tu vieni con me? > chiede e annuisco.

<Non vedo l'ora di vedere Lara. Vedere con i miei occhi che sta bene e allora posso dirti addio > dico con tono severo e lui non risponde.

Non avevo dubbi.

Apre il frigo e prende una bottiglietta d'acqua.

<Io e Asier stiamo organizzando tutto > dice poi
<È passata una settimana Moisès! Sembra che mi state raccontando solo fandonie >
<Coral! Cosa stai dicendo? Pensi sia facile fartela vedere? > dice e solo a sentire quella parola fa male
<Perché non mi dici dov'è? Eh Moisès? Ti faccio vedere quanto sia semplice invece > alzo la voce e punto un dito sul suo petto
<Non ho idea di dove si trova, porca miseria! >
<E di certo non mi aiuti! Dov'è Lara? > dico con occhi lucidi
<È sotto il comando di mio zio e fidati quando ti dico che quello è un pazzo senza sangue > dice, stringendo le mani in pugno.

<Voglio vedere Lara al più presto, così da poterti dire addio. Perché guardo la tua faccia di cavolo da vicino e mi sale la rabbia ancor di più > dico, specificando parola per parola
<Dopo quello che sto facendo per te, come fai ad essere così schiva? >
<È che una persona come te, non pensavo facesse parte di quella criminalità! Capito Moisès? > dico e scende una lacrima
<È solo un tatuaggio Coral! >
<No è molto di più. Ma non dirmi nulla, perché infondo per te non sono nessuno. Mi hai sempre detto che tuo zio ti ha imposto le cose, che non puoi amarmi a causa sua, e ora che succede? Non dirmi che non fai nulla per lui... O ti sentiresti libero Moisès! Quel tatuaggio è segno della tua prigionia, ma perché tu e quelli come te non avete fatto mai nulla per cambiare le regole! > dico ed esco dalla cucina, tirando dritto nella camera dove sto dormendo.

<Ti aspetto fuori > sento dirgli da giù e finisco di sistemarmi.
Mi do un rapido sguardo allo specchio e lo raggiungo, con la mia cartellina di lavoro.

Mi ha subito ingaggiata nella sua azienda.

Ho bisogno di contante e farò la dura ogni giorno pur di guadagnarmi il pane.

Ci dirigiamo in macchina e subito il telefono prende a squillare.

<Rispondo per te? > chiedo.

Sono la sua assistente dopotutto.

<No faccio da solo, grazie > dice e attiva gli auricolari.

Passiamo la maggior parte del tempo in macchina con le sue telefonate.

<Cancella gli ultimi due appuntamenti per favore > mi dice e annuisco.

Apro l'agenda che era nella cartellina e traccia con la penna una sbarra sugli ultimi appuntamenti.

PʀᴏᴛᴇᴄᴛᴏʀWo Geschichten leben. Entdecke jetzt