◍𝐓𝐞𝐧

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Minho aprii lentamente gli occhi e li sbatté un paio di volte prima di mettere a fuoco la stanza e cercare di capire dove si trovasse.

Si guardò un po' intorno; il suo corpo era coperto da un lenzuolo bianco, gli girava un po' la testa ma il dolore era sopportabile e dopo qualche secondo riuscii anche a sentire la pressione della flebo attaccata al braccio.

Si sollevò leggermente, mugolando per la sensazione, e appoggiò la schiena contro il cuscino iniziando a pensare a del perché si trovasse in ospedale.

I ricordi pian piano si fecero spazio nella sua mente: il video, jisung, l'attacco di panico, ricordava ogni cosa.

Sospirò e si massaggiò la fronte lanciando uno sguardo al comodino accanto al letto, sperando di trovare il suo cellulare, ma non fu così.

Alcuni secondi dopo un infermiera aprii la porta della sua stanza facendogli socchiudere gli occhi per la luce accecante che proveniva da fuori.

«Oh Signorino Lee! È sveglio! Come si sente??»

«Uhm, sto bene. Ci sono persone che aspettano fuori?» chiese subito Minho guardando la ragazza avvicinarsi al suo lettino per controllare che fosse tutto a posto.

«Si, mi sembra di aver visto un tipo strano attaccato ad un computer e un armadio a due ante vicino i distributori, li faccio venire?»

Jinyoung e Chan... Sicuramente.

«Si per favore.»

La giovane annuii e dopo aver lasciato il vassoio con il cibo e le medicine di Minho, uscii dalla stanza lasciando la porta aperta.

Minho sobbalzó nel sentire un urletto e un suono dannatamente fastidioso -tipo quando i bambini iniziano a piangere- provenire dal corridoio e subito dopo il faccino di Jinyoung comparve dalla porta facendolo sorridere.

«Hyung!» esclamò il giovane per poi correre verso di lui e soffocarlo in un abbraccio.

«Jinyoung! Piano! o morirò di nuovo!» ridacchiò il moro, lanciando poi uno sguardo alla porta dove Chan era appoggiato.

«Ci hai fatto prendere un bello spavento sai?» disse quest'ultimo sedendosi sulla sedia accanto al letto di Minho.

«Esatto! Non cercare di morire tra le mie braccia mai più.» disse Jinyoung mettendo il broncio, gli stampó un bacio sulla guancia e si sedette accanto a Chan.

Passarono alcuni secondi di silenzio dove non parlò nessuno dei tre, finché Minho, ricordandosi del perché fosse finito in ospedale, fece quella fatidica domanda.

«Jinyoung, l'hai trovato vero?»

Il sorriso del castano sparì immediatamente dalle sue labbra.

«Dimmi che l'hai trovato ti prego...» sussurró Minho con voce spezzata e non appena vide lo sguardo di Jinyoung spegnersi i suoi occhi si inondarono di lacrime.

«Mi dispiace... io-»

Chan lo interruppe mettendo una mano sulla sua coscia come per rassicurarlo, poi guardò Minho.

«Durante la tua assenza abbiamo cercato il numero che ti ha inviato quel video nel database federale, proviene da un telefono privato nei pressi di una vecchia macelleria di Daegu.
Siamo andati immediatamente lì, ma non abbiamo trovato niente... solo.... solo questo.»

Chan si alzò e prese dal comodino una busta contenente una camicia scura sporca di sangue in alcune zone.

«È sua.»

A Minho si bloccò il fiato.

«Era dentro una vecchia cella frigorifera malfunzionante, sui muri erano appese delle catene. Probabilmente lo hanno legato e torturato ma è ancora vivo, altrimenti non se ne sarebbero andati.
Si sono accorti che gli stavamo dietro e sono spariti, ma vedrai che lo troveremo e lo porteremo a casa sano e salvo.»

Il moro deglutí stringendo la mano di Jinyoung e alzò lo sguardo verso di loro.

«Mia sorella è passata a trovarmi?»

A quella domanda il più piccolo dei tre alzò un sopracciglio.

«Tua sorella non si è fatta vedere per niente in questi giorni.»

«In realtà Mark mi ha detto che l'ha vista ieri mattina nell'ufficio di Jackson a chiedere come stesse andando il caso di Jisung, è davvero strana.
Avrebbe potuto chiedere a noi no?»

Jinyoung si morse l'interno guancia, poi però esaminò meglio la frase di Chan.

«Mark? Chi è Mark? Il tuo amante segreto?»
chiese incrociando le braccia al petto.

«Si lui-aspetta! Di che diavolo parli? È solo un collega!» ribatté Chan.

«Scusami?! Hai detto si?!» esclamò Jinyoung con la bocca a forma di O mentre Minho scoppiava a ridere alla scena.
Poi Jinyoung si alzò e andò verso la porta.

«Ho risposto senza pensare! Jinyoung? Dove vai? Piccolo! Aspetta!»
Chan si alzò di colpo e inseguii il suo fidanzato, sorridendo internamente nel sentire Minho ridere dopo tanto tempo.

Minho abbassò lo sguardo sul comodino e osservò per alcuni secondi la busta trasparente che qualche secondo fa era nelle mani di Chan e senza pensarci due volte la afferrò; la aprì e prese in mano la camicia di Jisung per poi avvicinarla al suo naso e annusarla.

Quasi gli vennero le lacrime agli occhi nel sentire dopo un mese il profumo di Jisung e scoppiò a piangere passando poi una mano sulla camicia.

«Mi manchi Jisung.» sussurró facendo sú col naso, poi si asciugó le lacrime e poggiò di nuovo la camicia dentro la busta.

«Ti riavrò con me, fosse l'ultima cosa che faccio.»

𝐍/𝐀

𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚𝐚𝐚𝐚𝐚𝐚𝐚𝐚 :𝐃
𝐬𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐥'𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐚 𝐨𝐫𝐦𝐚𝐢 𝐢 𝐫𝐢𝐭𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞 𝐦𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐟𝐫𝐚𝐜𝐚𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐧𝐜𝐡𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐟𝐫𝐚𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞: "𝐞𝐞𝐞𝐇 𝐬𝐢𝐄𝐭𝐄 𝐚𝐥 𝐐𝐮𝐢𝐧𝐓𝐎 𝐚𝐧𝐧𝐎 𝐝𝐨𝐯𝐄𝐭𝐄 𝐬𝐭𝐮𝐃𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐄 𝐜𝐢 𝐒𝐨𝐧𝟗 𝐆𝐥𝐢 𝐄𝐬𝐚𝐦𝐈𝐢𝐢"
𝐞 𝐧𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐨 𝐮𝐧 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞...𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐞 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐬ì 𝐥𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐩𝐫𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐟𝐚𝐫𝐞
𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐝𝐚 :/

𝐬𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐭𝐚~

-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞

༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 𝟐 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Where stories live. Discover now