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『 Sequel di "Profiler"』
□ Attenzione:
boy×boy
smut
angst
contenuto per adulti
[❀]: «Se siete sensibili, vi prego di non leggere e di tenere i vostri commenti del cazzo via dalla mia vista,
grazie e buona lettura :) »
~@_Minh...
𝐏𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞𝐬𝐢 [❀]: ATTENZIONE! Ragazzi, non sto scherzando; dopo questo capitolo ne mancherà solo uno alla fine di profiler. NON È UN ESERCITAZIONE, RIPETO: MANCA UN FOTTUTISSIMO CAPITOLO, DOPO TRE ANNI E MEZZO.
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Dopo che gli agenti di polizia ritrovarono sia me, sia Jisung e Minho, ci fecero uscire fuori. All'inizio pensai che fossero qui solo per loro, dopotutto era Jisung quello scomparso, la priorità maggiore doveva essere lui e solo lui.. però quando uscimmo, gli agenti mi trattarono nella loro stessa maniera, cosa che mi fece parecchio confondere.
Vidi Jisung avvicinarsi a me e dirmi che sarebbe andato tutto bene, che il pericolo era passato e che sarebbe tornato in un secondo, voleva solo vedere come stava Minho.
Non appena uscimmo i paramedici vennero subito a soccorrerci e siccome Minho era l'unico con una pallottola nel corpo, pensarono prima a lui.
Io non ero ferito certo, ero solo un po' spaventato.
Una ragazza mi si avvicinò e mi mise una coperta sulle spalle, poi mi fece sedere e mi controllò.
«Ti hanno sparato? Sei ferito? Hai qualche danno visibile?»
«No no, sto bene. La prego, pensi prima ai miei amici.» li indicai.
«Jisung è in ottime mani, sta tranquillo.»
Quando sentì quella voce da dietro di me, mi girai subito. All'inizio sobbalzai per il lieve spavento poi mi fermai a guardare l'agente davanti a me. Era giovane, aveva i capelli scuri e continuava a guardarmi con sguardo curioso.
«Ci conosciamo?» chiesi cercando di ricordare se magari l'avessi già incontrato da qualche parte.
Mh, no. Come non detto. Mai visto in vita mia.
«No, credo di no. Cioè, io ti conosco perché ho lavorato al caso di Jisung ma tu non conosci me, sta tranquillo.» sorrisi «Sono l'agente speciale Jungkook, Jeon Jungkook.»
Lo guardai stringendomi alla coperta.
«Io sono Taehyung. Ma penso che tu lo sappia già.»
Lui sorrise e annuí continuando a guardarmi con quello sguardo curioso. Mi presi qualche secondo per osservarlo da capo a piedi e non so per quale motivo ma iniziai a sentirmi parecchio nervoso.
Di solito scappavo dai poliziotti e adesso stavo addirittura conversando con uno di loro.
