Capitolo 17

69 2 0
                                    

POV Betty

La sera del rehearsal dinner del matrimonio di Veronica era arrivata.

Archie era ad allenarsi alla EL ROYAL e mi avrebbe raggiunto al Five Season direttamente lì. Ormai passava più tempo fuori casa che con me. Io ero ancora incinta. Molto incinta, come mi disse una sera Veronica. Ero grassa, esausta e sempre di cattivo umore. E questa cena non ci voleva.

Era stato difficilissimo trovare un vestito per l'occasione, sembravo, ed in effetti lo ero, una balena con una tenda da circo indosso.

Ero a letto, sommersa da sacchetti di patatine e da una miriade di riviste che parlavano di Jughead. Era l'uomo del momento. Anzi lui e Tabitha erano la coppia del momento.

La loro apparizione al National Book Awards era stata eccezionale. I due premi vinti non avevano fatto altro che amplificare il successo di Jughead. Belli, bellissimi, ricchi e innamorati. Non facevo che riguardare i servizi fotografici di quella sera. Lui era bellissimo, indossava uno smoking senza cravatta. I suoi occhi verdi risplendevano e lo facevano così sexy. E lei. Tabitha al suo fianco con un abito bellissimo era raggiante. La coppia dell'anno.

Tutte le riveste parlavano di loro. Ed io le leggevo tutte: parlavano della loro storia, della loro favola.

Io invece ero sempre in casa sola, a vivere il sogno che avevo da bambina. Sogno che si era invece rivelato una prigione solitaria. Mi veniva da piangere. Come avevo potuto rinunciare al mio grande amore a favore di una cotta presa alle elementari?

Piangevo disperata. Erano gli ormoni?

No, non credo. Forse era la delusione. Ero incinta e sola. Archie non riusciva mai a capire i miei sbalzi d'umore. Non facevamo che litigare e così ogni scusa per lui era buona per uscire di casa.

Piangevo. Potevo esserci io lì al suo fianco. Il noto scrittore e l'agente dell'FBI più bravo di Quantico.

E invece avevo fatto altre scelte. E mi ritrovavo qui da sola in una casa che non mi apparteneva e che non riuscivo a sentire mia. Sola. Sola e incinta.

Kevin piombò in camera mia

K: Betty, che ci fai così? Ti devi preparare o faremo tardi.

B: Non vengo Kevin, sono un disastro. Ho anche le gambe gonfie.

Scoppiai a piangere.

K: Ma che dici, e cosa sono queste? Ancora quelle riviste? Betty smettila, per favore. Cosa ti prende?

B: Kevin e se avessi sbagliato tutto? Ho gettato al vento la mia relazione con un ragazzo fantastico che mi metteva al primo posto, per inseguire lo stupido sogno di una bambina delle elementari. E guardami.

K: Betty cosa dici? Tu e Archie siete perfetti insieme. E' solo un momento. Sono gli ormoni. Ora vatti a sciacquare il viso.

B: Archie non mi ama.

K: Stai scherzando? Cosa dici?

B: E allora dov'è? Non c'è mai.

K: Lo sai che è impegnato. Sta ricostruendo Riverdale. Gli eroi hanno sempre molto da fare. Ma lui ti ama. E tu sei bellissima. Sei una bellissima donna incinta, che stasera farà furore. Basta pensare al passato, ok?

Mi preparai, con difficoltà. E ci avviammo alla cena. Archie era già lì che scherzava insieme a Reggie e a lui: Jughead era bellissimo. Aveva lo stesso abito della sera della premiazione, ma questa volta con la cravatta. Tabitha aveva un lungo abito nero, il corpetto aveva uno scollo a cuore con il bordo rosso. Dal fianco partiva un lungo spacco, dal quale si vedeva l'interno rosso dell'abito. Ai piedi aveva delle Louboutin nere, dal tacco vertiginoso. Aveva degli orecchini asimmetrici, uno era un punto luce e l'altro era lungo e scendeva quasi a toccare la spalla. Non aveva altri gioielli, solo i suoi due anelli, il trilogy e la fede. Era stupenda. Erano stupendi.

IL LATO OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora