Che guaio.

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Sono le tre di notte e Oliv è distesa su di me, con una mano sulla faccia e l'altra sul mio ventre, mentre singhiozza e maledice il genere maschile.

-Oliv, santo cielo...basta adesso! Mi vuoi dire, per favore, cosa è successo con Dylan?.- La supplico, accarezzandole i capelli, pieni di fastidiosi nodi.

Abbiamo passato un pomeriggio assurdo. Ho cercato di tirarle su il morale, portandola a fare shopping, ma senza una buona riuscita, dato che, non appena siamo entrati in una libreria per comprarmi un buon libro, Oliv ha letto la trama di un libro, in cui si parlava di una ragazza innamorata di uno stronzo, che non faceva altro che farla soffrire. A questo punto gli occhi le sono diventati lucidi e ho dovuto trascinarla nei bagni del centro commerciale.

Abbiamo, infine, cenato con del cinese e guardato la tv, in silenzio. Non ho chiesto più spiegazioni, poichè in auto mi aveva chiesto di darle tempo.

-Gin, non sono una ragazza facile, vero?.- Borbotta, strofinando il suo mascara colato sulla mia maglia del pigiama.

Mi acciglio. Cosa c'entra?

-No! Che cosa assurda! Ti piace divertirti...tutto qui.- La rassicuro, scostandole dalla fronte pesanti ciocche, per osservarla nella penombra della stanza.

Oliv tira su col naso.

-Credo che in tanti la pensino così. Ma non è colpa mia se mi innamoro facilmente, no?.- Domanda ancora, chiedendo implicitamente il mio parere.

Oh...bhè. Devo dire che di ragazzi ne ha avuti, contando Mark, Kevan e Dylan siamo già a tre, ma io ho sempre affermato che Oliv ha un gran cuore ed è la persona migliore che io conosca.

Le voglio troppo bene.

-Non dire sciocchezze! Chi ti dice queste cavolate?.- Mi imbroncio, iniziando ad arrabbiarmi per le cattiverie che dicono su di lei.

Resta in silenzio.

Oh mio Dio! Ma è il giorno del silenzio? Dei segreti? Tra poco scoprirò che il mio nome non è Ginevra, ma Kitty, e il mio fidanzato si chiama Daemon Black.

-Oliv? Ho già discusso con Jamie perchè non voleva rivelarmi niente! Non voglio discutere anche con te! E poi sono le tre di notte.- Asserisco, alzando un po' la voce.

Oliv sussulta, alzando il suo sguardo su di me.

Annuisce.

Finalmente!

-D...Dylan.- Risponde, con un filo di voce, accompagnata da un rumore strozzato.

Dylan? Brutto farabutto! Domani, cioè oggi, mi sente! Eccome se mi sente.

-Perchè quella sottospecie di ragazzo avrebbe detto che sei una ragazza facile?!.- Chiedo, facendo trapelare tutta la mia rabbia dalle parole.

Oliv, asciugandosi le lacrime, assumendo un'aria vagamente, seria mi risponde.

-Perchè...perchè...- Singhiozza nuovamente.

Il fiato che stavo trattenendo fuoriesce e così anche la frustrazione.

Devo calmarmi.

-Oliv! O mi racconti che cazzo avete fatto o ti lascio dormire fuori! Non scherzo.- Affermo, tirandomi a sedere sul letto, facendo alzare Oliv dalla sua posizione.

Oliv sbuffa, guardandosi intorno, senza cercare di incrociare il mio sguardo.

-E va bene! Ti ricordi alla mia festa di compleanno?.- Chiede, attorcigliandosi le dita delle mani.

Annuisco, sospettosa.

-Ero ubriaca, vero?.-

Annuisco una seconda volta, alzando un sopracciglio, confusa.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerOnde histórias criam vida. Descubra agora