Capitolo 13

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"Adoro il modo in cui serri le labbra e come mi bacia a morsi la tua gelosia"
Tania Memoli


A Thomas Izzo non era mai interessato nulla dell'amore. Fin da quando era piccolo, lo aveva ritenuto un sentimento non indispensabile nella sua vita, un qualcosa che a lui era sempre mancato e che non pensava di meritare.
In fin dei conti, cosa poteva pensare un ragazzino di 17 anni cresciuto senza un padre e una madre di un sentimento cosi profondo, se non che fosse un cosa rara da trovare.
Thomas era diventato adulto prematuramente rispetto ai suoi coetanei e per questo doveva ringraziare il dolore che da quando aveva 10 anni lo avvolgeva in una stretta morsa, senza lasciarlo più andare.

Ma in quel momento, steso nel letto della sua camera con lo sguardo rivolto verso il soffitto, quello stesso giovane che non credeva nell'amore non poteva fare altro che pensare alle sensazioni che aveva provato quella stessa mattina, quando si era svegliato e aveva ritrovato il volto di Ethan a due centimetri dal suo, mentre i loro corpi erano incastrati l'uno all'altro.
Gli tornò il batticuore solo a ripensarci, proprio come era successo qualche ore prima.
Non capiva cosa gli fosse successo, ma il contatto così ravvicinato con il più alto gli aveva fatto nascere strani pensieri che non aveva mai avuto.
In quel momento aveva desiderato con tutto il suo essere di appoggiare le labbra su quelle carnose e invitanti del suo amico.
Voleva baciarlo, voleva sentire il suo sapore, voleva inebriarsi del suo profumo e perdersi nelle sue carezze, ma questo non sarebbe mai successo perché Ethan era etero e lui non avrebbe mai dovuto avere certi pensieri su un suo amico, nonostante il biondo fosse estramamente attraente e a lui piacessero gli uomini.
Doveva levarsi dalla testa il volto rilassato del capitano di basket che dormiva a pochi centimetri da lui e le sue braccia che gli stringevano la vita, trasmettendogli una sensazione di calore che l'avevano fatto sentire a casa.

Il moro era irrequieto e il suo umore era molto peggiore del solito. Complice quello che era successo quella mattina con Ethan e il fatto che con la ricerca di sua madre erano arrivati ad un punto morto, quel pomeriggio non sapeva cosa fare.
Si alzava e risdraiava sul letto, tentava di aprire un libro di scuola o uno dei suoi amati romanzi invano, richiudendolo poi un secondo dopo e camminava su e giù per la stanza come se fosse stato un pazzo.
Ad un certo punto per cercare di calmarsi un po', decise di prendere il telefono e chiamare la sua migliore amica.

-Pronto- rispose la coreana al secondo squillo.
-ciao Su-
-Thommy.. è successo qualcosa?-
-perchè pensi che sia successo qualcosa?-
-forse perché non mi chiami quasi mai se non in rare eccezioni. Sputa il rospo-
-io-giocò con i suoi riccioli imbarazzato- ho solo bisogno di svagarmi. Mi sento come se stessi per scoppiare da un momento all'altro Su..ho bisogno- prese un profondo respiro- ho bisogno di prendere un po' d'aria. Hai programmi per stasera?-
Sapeva che fosse una richiesta insolita per lui, ma ne aveva davvero bisogno.
-in realtà stasera vado al Blue Moon con due miei amici, se vuoi venire anche tu ti giuro che sono due brave persone e..-
-si, vengo-
-dici sul serio?-urlò dall'altra parte della cornetta, facendogli quasi perdere un timpano-tu, Thomas Izzo, mi hai appena detto di si per andare in discoteca, cosa diamine ti è successo?-
Sospirò, alzando gli occhi al cielo- te l'ho detto, ho bisogno solo di cambiare aria e di uscire un po' dagli schemi. Allora a che ora ci vediamo?-
-con gli altri ci troviamo a mezzanotte nel locale, ma visto che questa è ufficialmente la prima serata che vai a ballare, tra mezz'ora ti voglio sotto casa mia che andiamo a fare shopping e a farti bello e non accetto un no come risposta, caro mio-
Sbuffò, non potendo replicare, in fondo se l'era cercata lui stesso- va bene, a tra poco-

Anche se era gay, se c'era una cosa che non sopportava Thomas era andare in giro per i negozi e quel pomeriggio la sua migliore amica, lo aveva messo a dura prova.
Avevano girato almeno una dozzina di negozi di abbigliamento del centro commerciale, prima che la coreana fosse soddisfatta dell'outfit che avrebbe dovuto indossare il moro quella sera che consisteva in dei skinny jeans neri aderenti e in una camicia a maniche lunghe bianca che gli fasciava il suo fisico magro e asciutto. Per le scarpe da indossare avevano optatono per delle scarpe da ginnastica comode, ma abbastanza eleganti.
Thomas continuava a osservare il suo riflesso nello specchio del negozio, non convinto del suo aspetto.
In fondo era sempre stato abituato ad indossare jeans e felponi e vedersi in quell'abito elegante per lui era una novità.
-dobbiamo andare in discoteca o ad un galà?! -si lamentò con Su, quando la mora decise di trascinarlo dal parrucchiere.
-non ti lamentare, vedrai che stasera sarai uno schianto e tutti cadranno ai tuoi piedi-
-ma tutti chi?-
-ho dimenticato di dirti che è un locale frequentato da molti ragazzi gay, e uno dei miei due amici lo è, ti potresti divertire-
Il giovane alzò gli occhi al cielo esasperato.

L' ombra della madre Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang