Capitolo 14

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"Per cogliere tutto il valore della felicità devi avere qualcuno con cui condividerla"
Mark Twain




Thomas aprì gli occhi assonnati, provando un forte dolore alla tempia.
Si guardò intorno, osservando le tende di colore blu e il letto a una piazza e mezzo in cui aveva dormito e si rese immediatamente di non essere a casa sua.
Si mise seduto e si massaggiò la fronte con le dita, cercando di ricordare cosa fosse successo la sera prima e cosa ci facesse li e in quel momento per fortuna una figura conosciuta fece capolinea dalla porta, risolvendo tutti i suoi dubbi.
La sua migliore amica Su, lo salutò con un sorriso e gli venne incontrò con un bicchiere d'acqua in una mano e una pastiglia in un' altra.
Indossava una felpa e dei pantaloni della tuta e nonostante non fosse truccata, i suoi capelli erano perfetti, segno che doveva essersi svegliata da almeno qualche ora a differenza sua.
-buongiorno dormiglione, come ti senti?-
-uno schifo, ho un mal di testa atroce e non mi ricordo nemmeno come ci sono arrivato qui-
-ci è venuto a prendere mio padre al locale e senza offesa, ma eri troppo ubriaco per farti tornare a casa, sono sicuro che a tua zia sarebbe venuta un collasso a vederti arrivare alle 4 del mattino in quello stato, così le ho mandato un messaggio da parte tua, scrivendole che ti fermavi a dormire a casa mia e ho chiesto a mio padre se potevi dormire qui. E ovviamente lui ti adora qui ha accettato e mi ha aiutato a trascinarti fino alla camera degli ospiti-
-dio vorrei sprofondare- esclamò il moro imbarazzato, coprendosi la testa con le mani- non penso di avere il coraggio di presentarmi più davanti a tuo padre, ma comunque ti ringrazio per avermi coperto, mi hai salvato la vita-
-non c'è di che- le fece l'occhiolino- posando il bicchiere che continuava a tenere in mano sul comodino di fianco al letto- e per mio padre stai tranquillo, lo sai che è una persona di larghe vedute e poi ti conosce da anni, lo sa che non sei il tipo che si ubriaca tutte le sere. Per una volta che ti sei lasciato andare, non è successo nulla di grave. Comunque prenditi questa, è una tachipirina, mandala giù, aiutandoti con un po' d'acqua- gli passò la pastiglia misteriosa che teneva stretta in un pugno- ti farà sentire meglio-
-grazie Su-seguí le sue istruzioni e ingoiò immediatamente il medicinale e dopo qualche minuto si sentì già un po' meglio.

-comunque..-la coreana lo guardò con aria seria- c'è una cosa che devo dirti Thommy-
-sarebbe?-
-quanto ti ricordi di ieri sera?-
-perchè me lo chiedi?-
-perchè tu hai ballato con Nathan il mio amico, ti ricordi? E poi hai parlato con Ethan nei bagni..-
Si toccò la testa, ripassando con la mente i ricordi confusi della sera prima
Aveva bevuto tanto si, ma non era arrivato ai livelli di vomitare ne di dimenticare l'intera serata, ma aveva bisogno di ricollegare alcuni episodi nel suo cervello.
Aveva ballato con quel ragazzo, si se lo ricordava..anzi se la mente non lo ingannava si stavano persino per baciare lui e il rosa, ma poi qualcosa lo aveva fatto desistere e si era diretto verso il bagno.
Poi quando era uscito dal gabinetto cos'era successo?
Su gli aveva detto che aveva incontrato Ethan, ma cosa diamine si erano detti?
Cercò di spremersi le meningi, fino a che non ebbe un lampo di genio.
Ma certo! Il suo amico lo aveva aggredito, perché lo aveva visto ballare con un ragazzo e lui gli aveva fatto capire che gli piacevano gli uomini!
Oh mio dio! Perché lo aveva fatto? Ma soprattutto perché il biondo, lo aveva trattato in quel modo? Che diritto aveva?, pensò agitandosi.
Sospirò- mi ricordo..e allora?-

Lo sguardo quasi dispiaciuto della sua amica lo fece insospettire.
-e allora.. be..stamattina mi ha scritto per sapere dov'eri e perché non rispondevi alle sue chiamate e ai suoi messaggi. Voleva parlarti e quando gli ho detto che eri qui, mi ha chiesto di dargli il mio indirizzo per raggiungerti-
Thomas osservò il suo telefono abbandonato sul comodino che non aveva toccato dalla sera prima e capì il perché della preoccupazione del suo amico, leggendo l'orario sul display: era pomeriggio inoltrato e lui si era appena svegliato.
Dio non avrebbe mai più dovuto bere!

L' ombra della madre Where stories live. Discover now