"Abbiate cura delle persone che hanno paura di essere deluse di nuovo, ma che decidono di lasciarsi andare proprio con voi, perché sono quelle che sanno amare di più ma soprattutto quelle che sanno amare davvero"
-Fonte: Tumblr"Davvero ti mangi la pasta con il ketchup?" lo guardo con aria leggermente schifata sentendo le sue parole, mentre lui annuisce con fierezza, come se questo non fosse da considerare un reato culinario. "Non è una cosa da dire a una persona nata in Italia, Mount"
Alza gli occhi al cielo sentendo la mia ultima frase, poi si sistema con il gomito sopra il bracciolo posizionato accanto a me e appoggia la testa sulla mano, mentre mi osserva con aria divertita. "Anche se non lo accetti, sei per metà inglese."
Riduco gli occhi a due fessure, quasi a mo di minaccia. "Non ho niente di inglese. Solo perché mia madre è inglese, non significa che anche io lo sia. Ho passato la vita divisa tra Italia, dove ho i nonni, e Inghilterra, ma mi sento più italiana, è una cosa mia."
"Ti senti così, ma non lo sei." lo so che sta cercando di provocarmi, perché si diverte particolarmente a farlo dal momento che siamo partiti, ma stavolta non gli darò la soddisfazione di vedermi innervosire.
Ormai siamo in viaggio da più di un'ora e mezzo, e devo ammettere che stare accanto a Mason è stato meno peggio di quello che credevo. Sì, ogni tanto fa delle battute squallide che pensa possano aiutarlo a rimorchiare, ma comunque so tenergli abbastanza testa e lo so rimettere al suo posto in pochi secondi, quindi va bene così.
"Comunque sulla pasta non ci va il ketchup, non dirlo mai più." gli punto un dito contro, fingendo di rabbrividire al solo pensiero della pietanza che ha detto di amare tanto. Pasta al ketchup... credo sia osceno perfino accostare solamente questi due nomi.
"Non la mia, un giorno te la farò assaggiare e ti ricrederai." si vanta, fingendosi offeso dalle mie parole, ma poi rinizia a sorridere nuovamente "Perché me la sto meritando un'uscita con te, no?"
Sussulto sentendogli farmi questa domanda e mi rendo conto che per un attimo mi ero perfino dimenticata del patto che si è inventato prima. Insomma, ci siamo persi a parlare e mi è completamente uscito di mente.
"Mi vuoi fare mangiare quella schifezza e pensi di potermi invitare a cena fuori?" opto per usare il sarcasmo, per non dargli una risposta troppo diretta ora e così "Sognatelo, Mount."
Lui si passa la mano tra i capelli e ridacchia mentre si morde il labbro inferiore. Per un momento mi permetto di ammirarlo perché, inutile negarlo, è veramente un bel ragazzo. L'ho sempre pensato quando lo vedevo giocare nelle partite, ma da vicino è qualcosa di ancora più spettacolare. Insomma, è vero che non voglio uscirci o che, ma osservarlo un po', facendo beare gli occhi di tale visione, credo non sia un problema, no?
"Tu sei pazza di me da ieri, Maria. Eri tipo: -Scusa, ti ho lasciato gli occhi addosso. Mi aiuti a ritrovarli?-" scoppia a ridere immediatamente dopo aver pronunciato questa frase, immagino anche a causa della mia espressione inevitabilmente scioccata e schifata allo stesso tempo.
"Mount, dove diavolo l'hai sentita questa?"
Ammica con lo sguardo e fa spallucce come se fosse un grande segreto da custodire e non potesse assolutamente farne parola con nessuno "ho un manuale di battute meravigliose per far innamorare le persone. Per esempio: Maria, assomigli come una goccia d'acqua alla mia futura fidanzata."
"Sono oscene, smettila, ti prego." fingo di tapparmi le orecchie con le mani, in modo quasi melodrammatico.
Lui scuote la testa in segno di negazione e mi rendo immediatamente conto che, in realtà, ha solamente appena iniziato. "Se non si fossero incontrati i tuoi genitori sarei l'uomo più triste del mondo"

CZYTASZ
Uno scherzo del destino|| Mason Mount
FanfictionMaria Martini, cugina del famoso pilota Lando Norris, è una ragazza dolce e con un sogno nel cassetto, quello di diventare un medico, infatti frequenta il primo anno di medicina. Vorrebbe prendere la specializzazione come medico sportivo, perché ama...