31. Il Martini. Parte 2

2.2K 100 181
                                    

"La rabbia che rimane dopo una delusione è come una medicina.
È amara ma serve a guarire dall'ingenuità."
-Paola Felice

Mason

Faccio di tutto per evitare di guardare Maria, anche se non mi viene semplice. È seduta al bancone, accanto a Lando, e la vedo ridere e sorseggiare dei drink. È completamente vestita di rosso, immagino a causa della sua fede per la Ferrari, e non posso non notare quanto le stia bene questo colore.

Però, il fatto che sembri completamente sciolta e disinvolta, come se la mia presenza non la sfiorasse nemmeno, mi fa terribilmente incazzare, anche se so che non dovrebbe. Ormai ci siamo lasciati da mesi.

"Masi, ci sei?" Jasmine attira la mia attenzione passando le sue unghie fucsia sulla pelle del mio braccio "Ti vedo un po' assente? Stai male?"

Osservo i suoi occhioni scuri e poi i suoi denti che mordono il labbro inferiore con malizia, anche se vorrebbe risultare innocente. Sa bene cosa fare per richiamarmi all'ordine e farmi tenere gli occhi puntati su di sé, ma stavolta non sa che è più complicato.

La presenza di Maria non mi ha mai lasciato indifferente, sin dalla prima volta che l'ho vista, e anche ora è difficile non guardarla. I miei occhi sono attratti da lei come se fosse una calamita.

"Sì, tesoro." le accarezzo appena i capelli ricci, spostandoglieli poi dietro l'orecchio, lanciando occhiate a Maria di tanto in tanto, visto che è seduta proprio dietro Jasmine. "Sono solo un po' stanco per aver guidato dal circuito a qua." mento, sapendo che se la berrà. Non è tanto brava nel capire le persone.

Sorride mettendo in evidenza l'apparecchio che hai ai denti e poi si sporge leggermente per darmi un bacio, ma si allontana immediatamente quando sento la voce della mia migliore amica salutarmi.

Alzo la testa verso la sua direzione e poi spalanco la bocca vedendo che non è sola. Le loro mani sono intrecciate e la verità mi colpisce immediatamente nel bel mezzo del petto. "Sei tu?" Scatto in piedi come se fossi una molla e li analizzo come se volessi scoprire chissà cosa, anche se ora non c'è più nulla da scoprire. Dopo mesi, finalmente, so chi è il ragazzo misterioso che esce con Elèonore. "Come ho fatto a essere così cieco?"

Lui scoppia immediatamente a ridere e fa spallucce, senza mollare la presa sulla mia amica "Eppure ho cercato di fartelo capire. Ti ricordi cosa mi hai detto nello spogliatoio quando stavi 'indagando'?" improvvisa delle virgolette in aria con la mano libera, mentre io annuisco.

"Che lei non ti ha mai sopportato..."

Ride ancora "Esatto. E dopo un po' di tempo, quando al bar pensavi stesse uscendo con un tuo compagno di nazionale, ti ho fatto il nome di Grealish proprio perché ero a conoscenza dell'odio che lei prova per lui. Pensavo capissi che era un riferimento a quello che mi avevi detto, ma no."

Sgrano gli occhi e scuoto la testa mentre osservo prima Kepa e poi Elèonore. Non riesco a credere che stiano insieme. Lei ha sempre ritenuto che fosse un pallone gonfiato, come diavolo ci sono arrivati a questo punto?

"Ma io pensavo stesse con Jorginho. Lei arrossiva quando glielo dicevo." Mi lamento come un bambino, non contento di non essere arrivato alla soluzione. Ho sbagliato completamente tutte le mie indagini.

Elèonore sbuffa rumorosamente e poi mi dà un pugno sul braccio "Semplicemente perché Kepa ha sentito anche mentre dicevi questo a Jorge, ed è stato abbastanza imbarazzante dover spiegare al ragazzo con cui stavo uscendo il mio debole per lui, sai?" assottiglia lo sguardo come a rimproverarmi e io mi grato la nuca con aria colpevole, poi scrollo le spalle con indifferenza.

"Peggio per voi che mi avete tenuto all'oscuro. Questi sono i rischi che si possono correre. Comunque che ci fate qua?" lancio un'occhiata a Jasmine per assicurarmi che non sospetti qualcosa. Ovviamente non sa che ho scritto a Elèonore avvisandola della presenza di Maria, anche perché non le ho mai parlato di lei... come le spiego che ho amato così tanto una donna che poi mi ha ucciso in un attimo?

Uno scherzo del destino|| Mason MountWhere stories live. Discover now