16.

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«Svegliati Alex» la voce serena di Ethan mi richiamò, facendomi destare da un sogno. «Ti aspettano tutti, anche lei.»

«Che stai dicendo?» lo guardai meglio, cercando di capire cosa stesse dicendo e mettendo a fuoco il posto in cui eravamo. Ma era tutto sfocato. Vedevo solo ombre, al contrario della sua figura che era limpida. «Lei chi?»

«Ti aspettano tutti! Quindi apri gli occhi e torna a vivere fratello mio» sorrideva, ma non era lui. Troppo tranquillo per come era fatto lui. Era diverso e non capivo il perché. «Servi più a loro...che a me qui. Un giorno forse, ma non adesso fratello.»

«A vivere? Ethan, ma che ti prende?» mi avvicinai a lui e quando cercai di toccargli la spalla, svanì.

«Alex!» una voce femminile e in seguito dei singhiozzi penetrano nelle mie orecchie. Aprii a stento gli occhi, sbattendo ripetutamente le palpebre e misi a fuoco quelli di mia sorella dopo qualche secondo. Mi prese la mano sinistra e se la strinse al petto, intrecciando le nostre dita. «Ti sei svegliato» sospirò. Mi fissava con gli occhi pieni di lacrime e aveva il suo solito dolce sorriso stampato in viso.

«Occhioni Blu...» dissi con voce roca e cruciai la fronte per il forte mal di testa, portandomi a chiudere di nuovo gli occhi e strizzarli per il dolore. Alzando la mano sul viso, incontrai dei tubicini che erano adagiati su entrambe le guance, inseriti nelle narici e cercai di toglierli, riuscendo a sfilarli lentamente. «Che...»

«No, fermo» posò la mano sulla mia «la mamma sta arrivando con Rachel.»
Mi voltai verso di lei, inquadrando meglio il posto in cui ero e senza ombra di dubbio mi trovavo in un ospedale. Guardai ancora e dietro un vetro scuro sulla destra del letto, notai il viso di Lily, anche lei in lacrime. Dov'ero? Che era successo? E cosa ci facevano lei, mia sorella e mia madre a Baraki? E poi...Rachel? Conoscevo solo una ragazza con quel nome e mi sembrava impossibile che si trovasse in Afghanistan.

«Come ti senti?» chiese ancora tirando su il naso.

«Mi fa male la testa...dov'è Ethan?» deglutii a fatica, sentendo la bocca secca e mi voltai alla ricerca del mio amico dentro quella stanza d'ospedale. Lily era lì, quindi si trovava a Baraki per lui.

«Ethan?» chiese, rimanendo sbigottita dalla mia domanda. Ma non seppe rispondermi perché all'improvviso mia madre con tre persone al seguito entrarono in stanza. Lei piangeva, con gli occhi che le sorridevano e io ancora non capivo perché ero lì e perché tutti stessero piangendo. Quelle tre persone al suo seguito, capii che erano dei dottori non appena intravidi i loro nomi sui camici bianchi, mentre Marina cercava di toccarmi delicatamente, baciandomi la fronte e lodava il cielo per essermi svegliato e soprattutto essere vivo.

«Signorine, dovete aspettare fuori adesso» disse uno dei dottori. Quando mi voltai, un viso che conoscevo da quando ero piccolo, che si era insinuato nel mio cuore da tutta la vita, era lì...a piangere per me, abbracciata a mia sorella.
Era lei, Rachel...Rachel Carter. La sorella del mio migliore amico.

«Alex sono qui!» urlò, mentre veniva spinta fuori dalla stanza insieme a mia sorella, ma lei mise resistenza per cercare di venire da me, non ottenendo alcun risultato.

«Tesoro vai, poteranno Alex in reparto tra poco. Lì potrai entrare» mia madre tranquillizzò quella ragazza che all'improvviso rividi dopo dodici anni. Che ci faceva lì?

Dopo i controlli, mi ritrovai nel reparto di medicina generale. Stavo in una stanza personale e la luce entrava dalle tende veneziane bianche, dove i raggi del sole colpivano il pavimento candido e la fine del letto in cui ero sdraiato. Capii che non mi trovavo più a Baraki ma a Houston, quando abbassarono le tende vidi la mia città come se fosse un dipinto e rivedere lo Skyline e Downtown era pazzesco, una gioia per il cuore.
Però, mi frullava sempre una domanda nella testa...perché Lily era lì? Ed Ethan? Eravamo in missione, su quel palazzo. Che era successo? Dov'era?

Tenente Logan                        -Tutto ricomincia da te-Where stories live. Discover now