Sanem
Dal nostro incontro sono trascorsi vent’anni, Can è più di quanto avessi potuto desiderare e i nostri figli sono il dono più prezioso che Allah potesse concederci. Yıldız è da poco diventata maggiorenne e ha deciso di studiare per intraprendere la carriera di avvocato come sua zia Leyla. Deniz ha sedici anni ma con ancora tanta voglia di divertirsi, aiuta spesso Muzo alla panetteria e direi che ci sa fare… «Un giorno prenderò il tuo posto, Zeberget» dice talvolta per punzecchiarlo. Ateş, invece, ha tredici anni e la sua passione è la fotografia e ama sentire i racconti dei viaggi di suo padre. Chissà che non segua le sue orme!
Can continua ad essere socio di Akif, mentre io lavoro ancora al panificio e sono in procinto di concludere il mio primo romanzo. Dopo anni, ho finalmente deciso di provare a realizzare il mio sogno dopo che mio marito mi ha spronata più di una volta. Viviamo serenamente nella casa che un tempo era dei suoi nonni e che abbiamo ampliato per poter dare più spazio ai nostri figli. Di tanto in tanto, riusciamo ad organizzare anche qualche viaggio e, grazie all’esperienza di Can, non ci limitiamo soltanto alle visite culturali o paesaggistiche ma esploriamo anche quei luoghi remoti che non sono alla portata di tutti e che i nostri tre ragazzi sono ben contenti di scoprire. Torniamo spesso anche alla fattoria di Melo e Metin, a Konya, è sempre un piacere trascorrere del tempo in loro compagnia. E lì, su quel molo che fu teatro del nostro primo bacio, io e Can ci perdiamo costantemente nei nostri ricordi dedicandoci qualche attimo da soli… come allora.
«Che ne dici se questo inverno andassimo in Italia?»
La proposta di Can arriva improvvisa in questo pomeriggio d’autunno mentre siamo seduti abbracciati sulla nostra scogliera ad ammirare il Bosforo. Veniamo spesso qui, da soli, per ritagliarci qualche momento tutto nostro, lontani dalla vita lavorativa quotidiana e dalla baraonda che fanno continuamente i nostri ragazzi.
«In inverno? Ma fa freddo, Can!»
«Pensavo di trascorrere lì qualche giorno durante la festività del Natale.»
«Ma noi non celebriamo quella festa!»
«Lo so, non è nella nostra tradizione ma mia nonna mi raccontava sempre di come in quel periodo si respiri un’aria quasi magica. Ovviamente per molti è una festività religiosa ma che ha anche il suo lato profano, con decorazioni spettacolari e la voglia di stare tutti insieme.»
«Un po’ come a New York, dove addobbano quell’albero gigante e la gente corre a farsi regali come se non ci fosse un domani?»
«Esatto! Potremmo provare anche noi a buttarci in quell’aria frizzantina. Che ne pensi? Ci stai?»
«E i ragazzi? Pensi che accetterebbero di venire con noi? Salterebbero la scuola e Yıldız non penso…»
«Tranquilla, tesoro, se non vogliono possono restare con Leyla ed Emre. Sai bene quanto sono felici di averli intorno. Ma sono sicuro che Deniz sarà il primo a salire sull’aereo pur di fare qualcosa di diverso.»
Non posso che sorridere a queste parole ed accettare di partire per questa vacanza inaspettata.
Restiamo ancora un po’ alla scogliera mentre un vento leggero soffia sui nostri visi. Le braccia di mio marito mi avvolgono più stretta e io mi lascio cullare dal loro calore.
«Ricordi i nostri incontri qui?» gli chiedo sorridendo.
«Come scordarli! M’innamoravo di te ogni giorno di più» mi sussurra dandomi un bacio sulla guancia.
«Ed io avevo tanta voglia di baciarti ma avevo tremendamente paura che anche la nostra amicizia potesse finire.»
«Quanto tempo abbiamo perso dietro ai nostri timori, alla paura di scoprire che ciò che provavamo era qualcosa di vero!»

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L'odore del pane
RomanceUna storia dolce, semplice, dalle sfumature romantiche. Una serie di incontri casuali che fanno pensare sia opera del destino ma che regaleranno a Can e Sanem emozioni mai provate prima. S'innamoreranno al primo sguardo? Chissà...