Gioco della bottiglia

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23 Dicembre 2019

Ewan continuò a guardare quella bottiglia girare.

Girava e girava, senza fermarsi, il rumore del vetro che strideva sul freddo pavimento.

Alzò gli occhi piano per vederne due neri piantati nei suoi.

Andy- no, Drew lo guardava. Intensamente, quasi arrabbiato.

Arrabbiato con lui.

Era tutto come un anno fa e Ewan non aveva mai desiderato così tanto di sparire nel nulla.


23 Dicembre 2018

La neve si poggiava soffice sul vialetto di casa Taylor, Ewan guardava fuori dalla finestrella e, attraverso la staccionata azzurro pallido, poteva vedere le auto passare a velocità ridotta a causa del nevischio.

Non nevicava quasi mai lì a Peach Ville, Georgia, famosa per le sue immense distese di peschi.

I suoi genitori gli raccontavano di Natali passati solo con maglie a collo alto da quanto faceva caldo, non si riuscivano a fare né i pupazzi di neve né le consuete battaglie all'ultimo sangue con le palle.

Ma da qualche anno la neve aveva cominciato ad imbiancare anche quella parte dello Stato e Ewan non riusciva ad essere felice per la sua sorellina che aveva, finalmente, la possibilità di stendersi per terra e fare gli angeli nella neve come si vede nei film.

E' colpa dei cambiamenti climatici.

Pensò mentre il vapore uscito dalla sua bocca appannava il vetro della piccola finestra.

"Rob!"

Una piccola mano congelata si andò ad infilare distrattamente fra le sue, Sarah gli si era seduta vicino con una bottiglia di Jack Daniel's in mano, gli sorrise con il suo apparecchio scintillante.

Sarah lo chiamava sempre così, Rob. Diminutivo di Robertson, il suo cognome.

Conosceva Sarah da relativamente poco, era arrivata a Peach Ville solo a Settembre perciò aveva iniziato il terzo anno lì nell'istituto cittadino finendo nella stessa classe di economia domestica di Ewan.

Sarah gli piaceva.

Non gli piaceva solo come amica, non gli piaceva solo quando gli sorrideva, solo quando lo rincorreva nel corridoio visto che i primi giorni di scuola era l'unico che le parlava.

Gli piaceva il suo corpo, ancora tanto acerbo ma con le forme di una donna che stavano cominciando a farsi notare sotto il maglione con le renne, gli piacevano i suoi capelli rossi, i suoi occhi neri come la notte contornati da delle sottili ciglia bionde.

Sarah era irrimediabilmente bella.

Sì, è proprio l'aggettivo che Ewan usava per descriverla a se stesso.

Irrimediabilmente. Ewan sentiva che non c'era un modo tramite il quale Sarah potesse diventare brutta, nonostante le sue braccia come stuzzicadenti, gli occhi sporgenti, la voce stridula.

Era una bellezza che andava oltre ogni canone ed era la prima volta che Ewan provava un'attrazione simile per una ragazza.

In generale trovava più bello il corpo maschile, un'attrazione estetica alla quale non aveva mai voluto dare un nome, incasellarsi era una cosa che proprio non sopportava.

Gay, bi, etero, uomo, donna, non-binary.

Per lui tutte queste etichette non esistevano, Ewan riusciva a trovare la bellezza ovunque egli guardasse.

Bacio sotto il vischioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora