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Mi dirigo a passo svelto verso la stanza di Luca, sperando di trovarlo là e, infatti, appena varco l'ingresso me lo ritrovo davanti.
Sta sistemando alcuni vestiti e sentendo il rumore della porta si gira verso di me.
"Serve qualcosa?" mi chiede con un'espressione confusa sul volto.
Ora che sono qua dovrei sputargli addosso un sacco di cose e invece sto zitta, immobile a fare la figura della stupida.
"Ariel?" mi incita a parlare, così prendo fiato e mi faccio coraggio.
"Devi smetterla" dico solamente, rendendo il cantante ancora più confuso.
"Non ti seguo"
"Devi smetterla di comportarti così, prima mi ignori, poi praticamente fai una scenata di gelosia, dimmi cosa vuoi da me Luca, perché non-"
"No ferma, ti interrompo subito" mi blocca con un cenno della mano. "Non ho fatto alcuna scenata di gelosia e non sono geloso, non me ne frega niente di te, puoi stare con chi vuoi" sbotta guardandomi con odio, questa non me l'aspettavo per niente.
Sento le lacrime che minacciano di scendere, perciò mi volto di spalle, per non dargli la soddisfazione di vedermi così.
"Vaffanculo Luca" dico talmente piano che probabilmente nemmeno mi ha sentito, prima di lasciare la stanza.

Vado nella mia stanza ma dopo essermi rigirata come minimo un milione di volte nel letto, decido di alzarmi ed andare in cucina.
Faccio il meno rumore possibile dato che ormai sono quasi le 4 di notte, o del mattino, come preferite.
"Oh mio Dio, mi hai fatto prendere un colpo" esclama una voce alle mie spalle, mi giro e trovo Dario seduto sul divano con una mano sul cuore, probabilmente per lo spavento.
Scoppio a ridere contagiando anche il ballerino.
"Che ci fai sul divano a quest'ora?"
"Finisco di bere la tisana, non riesco a dormire senza, tu che ci fai sveglia?" mi domanda mentre mi fa spazio per sedermi accanto a lui.
"Ho appena litigato con Luca e non riesco a dormire"
"Ma come ci siete finiti a litigare sempre? Non me ne capacito"
"Non lo dire a me" sbuffo ripensando a quanto stavamo bene quand'ero appena entrata.
"Non ci pensare ora, devi cercare di dormire che è tardi"
"E chi ci riesce" esclamo provocando una mezza risata del riccio.
"Guarda che ti racconto una storia come ai bambini"
"Non funzionerebbe"
"Tu dici?"
Dario mi attira verso di sé, facendomi appoggiare la testa sulle sue gambe e iniziando a giocare con i miei capelli.
"C'era una volta una piccola principessa che aveva un sogno..." inizia a raccontare una storia inventata e non so se è per la stanchezza o per la sua voce così rilassante ma alla fine mi addormento davvero.

Destino//LDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora