39. Sensazioni uniche

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Kepa's pov

Il mio cuore sussulta quando Elettra entra nella mia traiettoria visiva e sorrido senza riuscire a trattenermi quando la osservo da capo a piedi. È bellissima, nonostante indossi una semplice tuta da ginnastica e i suoi capelli siano legati in modo disordinato.

Mi avvicino a lei e solo ora mi nota, perciò mette su un'espressione imbarazzata e sorride appena. "Ciao Kepa, grazie di essere venuto a prendermi."

Scuoto appena il capo, non mi aspettavo che mi ringraziasse o che, mi aspettavo che tenesse su una facciata distaccata almeno fino ad aver parlato. Mi aspettavo sorridesse il meno possibile e si mostrasse indifferente, invece sembra quasi non voglia mantenere le distanze. Forse è una mia impressione.

"Ciao Elettra, figurati, te lo dovevo e mi fa piacere essere qua. Vuoi andare a parlare in qualche posto in particolare?"

Ciondola su un piede con fare pensieroso, mentre vedo la sua mano destra stringere forte la valigia, come a scaricare la tensione.

"Potremmo andare da me, ok? Ho bisogno di un posto familiare in cui mi sento al sicuro." sembra titubante mentre lo chiede, come se avesse paura che io possa rifiutare, ma io annuisco immediatamente.

"Certo, tutto ciò che vuoi. Ho la macchina nei parcheggi sotterranei, possiamo andare!" le prendo la valigia, nonostante mi dica che non ce n'è bisogno, poi la conduco fino alla mia macchina. Non smette di guardarsi intorno, con aria timida, e questo mi fa sorridere ulteriormente e mi scopro a pensare quanto questo suo lato mi faccia impazzire.

Appena saliamo in auto, accendo l'aria condizionata per scaldarci un po', e piano piano la vedo rilassarsi sul sedile, come se l'ansia di essere accanto a me stesse piano piano svanendo, così accendo la radio e decido di mettere un po' di musica per allentare ancora e maggiormente la tensione. Subito la vedo battere il piede a ritmo e io picchietto le dita sul volante sentendomi, di riflesso, più rilassato.

Spero davvero che questo sia positivo e che dal nostro incontro nascano solo cose buone e non ulteriori casini. Sono stufo di tutto questo, voglio solo stare bene.

*****

Elettra mi fa cenno di accomodarmi sul divano e io faccio immediatamente come mi ha detto, cercando di non farmi travolgere dai ricordi di noi due qua, anche se ammetto che è abbastanza difficile. Il solo starle accanto mi fa venire voglia di replicare, ma stavolta senza fare la cazzata di lasciarla sola.

Si accomoda accanto a me, ma comunque senza nemmeno sfiorarmi, e inizia a torturarsi le mani con fare pensieroso, poi alza lo sguardo sul mio e capisco che è pronta a parlare. "Ho lasciato Correa. L'ho lasciato perché non era giusto stare insieme a lui con la consapevolezza che non provavo nulla per lui. Ho provato a non pensare a te, fin dalla prima volta che ci siamo baciati a casa tua, ma nulla... ho fallito miseramente."

"Mi dispiace." mi sento terribilmente in colpa per quello che le ho fatto. Se potessi cancellare le mie azioni orrende lo farei, ma purtroppo non posso. "Non c'entravi nulla con la rabbia che mi portavo dentro, assolutamente. Me la sono presa con te perché eri in grado di farmi provare emozioni e io non volevo provarne mai più. Non mi sei mai stata indifferente e ho fatto di tutto per tenerti lontana, ma anche io non sono riuscito. Mi sento un cretino a dirti queste cose, soprattutto dopo come ho agito."

La vedo riflettere sulle mie parole, come se non sapesse se credermi e lasciarsi andare, oppure spostarsi e dimenticarsi di me per sempre. Ma perché siamo qua se non c'è almeno una piccola parte di lei che mi vuole?

"Ok Kepa, io credo alle tue parole. Lo so che probabilmente farò incazzare i miei amici con questa scelta, perché vorrebbero proteggermi sempre, ma non voglio starti lontana." si avvicina più a me e sento il suo respiro sul mio viso, mentre la osservo
intensamente. Il suo forte odore di shampoo al cocco mi inebria immediatamente e mi manda in tilt perché ricordo bene il momento in cui lo sentivo la volta che abbiamo fatto sesso.

Istintivamente alzo la mano e la porto sul suo viso, accarezzando appena i suoi lineamenti, mentre lei schiaccia il viso contro la mia mano, come per avere un contatto fisico più forte. Poi alza gli occhi sui miei e mi fissa, come in attesa di una mia mossa.

"Fallo. Sono qui, Kepa. Dopo tutto sono qua e sento che posso fidarmi." non me lo faccio ripetere due volte e anniento la distanza, posando finalmente le mie labbra sulle sue. Non c'è spazio per momenti dolci o romantici, il bacio prende immediatamente una piega passionale e decisa, come se volessimo sfogare tutta la rabbia repressa in tutto questo periodo di litigi e allontanamenti.

Lei ricambia immediatamente e io la faccio stendere sul divano, togliendole la felpa per poterle baciare ogni parte scoperta di pelle. Le bacio la mascella e poi scendo sul collo e poi sul petto. D'istinto porta le mani tra i miei capelli e li tira appena, poi mi obbliga a ribaciarla sulle labbra, ma senza chiudere gli occhi per non interrompere il contatto visivo e questo dettaglio mi manda ancora più in visibilio.

"Cosa mi fai, Elettra?" mi sgancia la giacca e poi mi toglie la maglia, mentre mi guarda ammirata e mi accarezza il petto con delicatezza e poi mi ci lascia su qualche piccolo bacio, ovviamente sento una scossa elettrica attraversarmi. "Ti voglio piccola, ti voglio da morire."

Mi ruba un bacio e annuisce comprensiva "Anche io, Kepa. Ti voglio immensamente e sono sicura che stavolta sia la cosa giusta." ci scambiamo un altro bacio dopo le sue parole e poi con fretta ci togliamo il resto dei vestiti, come se non potessimo più aspettare.

Incrociamo l'uno lo sguardo dell'altra e mi fa un cenno impercettibile con il capo come a farmi capire che è d'accordo ed è pronta. La bacio ancora sulle labbra e appena i nostri corpi si uniscono mi sento morire e rinascere allo stesso tempo.

Le sue piccole mani mi accarezzano la schiena e si aggrappano alle mie spalle, mentre io la bacio ogni qualvolta posso. La bacio sulla bocca, la bacio sull'orecchio, la bacio sulla fronte, bacio ogni centimetro possibile mentre la mia anima e miei sentimenti si perdono dentro di lei.

"Tieni gli occhi aperti." sussurro al suo orecchio, volendo continuare a mantenere il contatto visivo, e lei mi accontenta immediatamente. Punta i suoi occhioni nei miei e impazzisco letteralmente quando ci vedo riflesse tutte le sensazioni che sta provando grazie a me. "Sei bellissima, non ti lascerò andare mai più."

Mi bacia la spalla dolcemente sentendo le mie parole, mentre continuiamo a trasmetterci e scambiarci tutte le emozioni e i sentimenti che proviamo. "Ti amo Kepa."

Le sue parole fanno aumentare ulteriormente i miei battiti cardiaci, come se non fossero già abbastanza alle stelle, e le sorrido dolcemente, per poi baciarla ancora e ancora, senza mai stancarmi. La accarezzo e la faccio sentire amata e bene, mi preoccupo del suo benessere prima del mio, e so che insieme stiamo raggiungendo un momento di appagamento più unico che raro, perché io non sono mai stato così con nessun'altra donna.

Non so come evolveranno le cose tra noi, non so cosa accadrà nel futuro, ma so per certo che delle sensazioni così non le sentirò mai più se non con lei, ormai sono a un punto di non ritorno.

Nota: 3:59 del mattino, aggiornamento notturno come ai vecchi tempi, Sigh Sigh.

Beh, in questo capitolo abbiamo una scena un po' bollente tra i nostri protagonisti che sembrano completamente persi l'uno per l'altra... ma secondo voi questa è la fine? Ovviamente no, ci aspetta ancora qualche piccolo dramma... state connessi.

Vi auguro una buonanotte. Ele🤍

Non sei tu|| Kepa ArrizabalagaWhere stories live. Discover now