CAPITOLO 7

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ISABELLE

Un fracasso enorme mi fa svegliare di soprassalto, scatto a sedere sul letto con gli occhi sgranati e il cuore che batte a trecento all'ora nel petto, si può sapere cosa sta succedendo?

Per poco non mi prende un colpo quando tutte e tre le ragazze si catapultano in camera mia come delle furie, oggi ho una giornata di lavoro, ho il turno di notte in discoteca e un cliente importante da pregare per farci ridare il lavoro dell'hotel e loro mi piombano come delle bombe orologerie in camera? Ma un secondo di quiete non la posso avere in vita mia?A quanto pare no.

Sbuffando mi stropiccio gli occhi per cercare di metterle a fuoco, e piano piano riesco a vederle meglio, mi guardano tutte e tre con dei sorrisi spropositati e gli occhi che urlano "Non puoi capire cosa abbiamo fatto!"

<<Isabelle, hai delle amiche sensazionali!>> Si adula da sola Sofia poggiando le mani sulle spalle delle altre due che annuiscono fiere, già fantastiche. <<E mi avete svegliata alle...>> Lancio un occhio al display del cellulare scoprendo che sono le sei del mattino, per finire quel cavolo di disegno sono andata a dormire alle quattro, per non parlare del mal di testa che mi ha tenuta sveglia nel letto per un'altra mezz'ora quindi avrò dormito pressappoco un'ora e mezza circa. Sto uno schifo. <<Alle sei, per dirmi questo?>> Scuotono tutte e tre la testa. <<Siamo qui per darti questa.>> Le guardo confuse e poi finisco per aggrottare ancor di più lo sguardo perplessa quando Tina mi porge una chiavetta rosso acceso. <<E che ci devo fare?>> Alzano gli occhi al cielo sbuffando, siamo sicuri che non siano collegate in qualche modo, cioè si muovono contemporaneamente e questa cosa è alquanto inquietante.

<<Ci sono le riprese che incastrano la bionda!>> Mi informa ed io sgrano gli occhi sorpresa, tra tutte le cose che ho in testa mi era completamente passato di mente che ieri sera solo tre sono uscite per fare chissà cosa ed ora eccole qui che mi porgono la chiavetta delle riprese, ciò vuol dire che si sono inoltrate nell'edificio dove lavoro e le hanno rubate, spero solo che nessuno le abbia viste perchè contrariamente siamo nella merda tutte e quattro. <<Ora non basta far altro se non portarle al pezzo di gnocco del tuo capo e spiattellargli in faccia che la puttanella che si fa nel suo ufficio, è una ladra.>> A quelle parole aggrotto lo sguardo confusa, in che senso si fa la segretaria? Dalla mia faccia perplessa Sofia sgrana gli occhi accorgendosi di aver detto troppo mentre Mari la fulmina. <<Per prendere quella, lo abbiamo colto in flagrante mentre, diciamo, si "rapportava" con la bionda, sembrava più una lotta che fare sesso ma questi sono dettagli.>> Mi spiega ed io dopo qualche istante collego tutto, ecco perchè quella ladra mi odia così tanto, ha paura che le rubi il suo prode cavaliere, ma che se lo tenga pure, non ci penso proprio ad avvicinarmici.

Qualche spezzone di ciò che è successo ieri nel suo ufficio non appena Trav se n'è andato tornano a sorvolare i miei pensieri ed io smetto di respirare, le sue mani grandi e forti che stringevano il mio corpo contro al suo, le sue labbra bagnate di crepuscolo cucite alle mie, la sua lingua esperta che giocava con la mia ad un gioco caldo ed insistente, il suo profumo forte ed inebriante alcun tempo, una gabbia che ti intrappola senza lasciarti via d'uscita, ma la parte che ti lascia scombussolata è che non vuoi andartene, non vuoi scappare da lì, anzi ci rimarresti in eterno. Mi schiarisco la voce ritornando lucida e cancellandomi dalla testa quelle immagini, tornando alla realtà. <<E secondo voi se gliele consegno cosa gli dico quando ovviamente mi chiederà da dove le ho prese e soprattutto quando?>> Rimangono un'attimo in silenzio guardandosi tra di loro, non si erano preparate a questo. <<Beh tesoro, tentar non nuoce e poi probabilmente ti licenzierà in ogni caso quindi perchè non portargli la prova che sei innocente riprendendoti la tua dignità, e andandotene con stile?>> In effetti non avevo messo in conto questo dettaglio, ormai non ho più niente da perdere visto che sono già appesa ad un filo, se non gli mostro che ho ragione mi licenzia, se glielo mostro mi licenzia lo stesso ma almeno saprò di aver la coscienza pulita; sospiro già stanca di prima mattina e annuisco, come ha detto la mora: tentar non nuoce, anche se io ho come l'impressione che una bella scottata me la prenderò comunque.

Sick attraction 1Where stories live. Discover now