[Chifuyu]
È Domenica, e sono le 11:25, quando mi sveglio.
Aspettai dieci minuti, e dopodiché, presi il telefono, e non potei fare a meno di notare, le troppe notifiche, che mi erano arrivate.
Così, lo sbloccai, e mi ritrovai in un gruppo, con Mikey, Draken, e compagnia.
<<Ieri è stato divertente!>>; <<Lo dobbiamo assolutamente rifare!>> scrisse Mikey, e tutti, risposero per confermare ciò, e così anche io feci: <<Già.>>
Dopo aver mandato quel messaggio, mi alzai dal letto, e andai a dare il buongiorno a mia madre. <<Chifuyu, ci sono i pancake se vuoi>> mi disse lei, e io annuii, <<Non ho molta fame>> le dissi semplicemente, e lei, annuì a sua volta.

In un lasso di tempo, che mi sembrò volare, si fece l'ora di pranzo, e così, mi alzai dal divano, e mi andai a sedere a tavola, davanti a mia madre.
<<Grazie per il pasto!>> esclamai, e così, iniziai a mangiare.
<<Dimmi, come va' per ora, 'Fuyu?>> mi chiese lei, e per poco, non mi affogai compi il riso.
<<Bene, perché me lo chiedi?>> le domandai a mia volta.
<<Ti vedo un po'... strano. Non è che sta succedendo qualcosa? Con me, puoi parlare.>> continuò a dire, e io, le sorrisi.
<<Mamma, sul serio, va tutto bene>> le dissi infine, e lei, si mostrò un po' più sollevata.

Una volta dopo aver finito di mangiare, andai in camera mia, a leggere un libro. Adesso che ci penso, è da giorni che non leggo.
Così, andai davanti alla mia libreria, e presi il mio libro preferito: "The song of Achilles", ormai, penso di essere diventato masochista; sono cinque volte che lo leggo, e per tutte e cinque le volte, ho pianto come un disperato.
Ma nonostante ciò, lo aprii, e iniziai a leggere. "Mio padre era un re, figlio di re".
Una volta arrivato verso pagina cinquanta, io campanello della porta suonò, così, mi alzai di controvoglia dal letto, e andai ad aprire.
<<Ciao Chifuyu!>> esclamò subito Baji-San, non appena mi vide.
<<Oh, Baji-San>> dissi, e lui, alzò un sopracciglio.
<<Si, sono io>> disse, come per rispondere ad una domanda.
<<Che ci fai qui?>> gli chiesi.
<<Volevo chiederti, se ti andasse di uscire!>> mi rispose lui.
<<In realtà no, scusami>> declinai il suo invito, e subito, feci per chiudere la porta, ma non piede, la bloccò, prima di farla chiudere.
<<Chifuyu, che ti prende? Stai male?>> mi chiese lui, facendo aprire la porta, e avanzando un po', mi toccò la fronte con la mano.
<<Sei assillante>> dissi up in sussurro, e lui, sgranò gli occhi.
<<Hai detto qualcosa? Non stavi ascoltando, scusami>> mi disse, leggermene in imbarazzo.
<<Si, ho detto che sei assillante>> gli urlai contro, indietreggiando un po'.
I brutti ricordi, tornarono a galla, e con esso, anche le emozioni, che ne derivano.
<<Oi, mi vuoi dire che ti prende? Io non ti ho fatto nulla>> ricominciò a parlare lui, <<Scusa se mi preoccupo per te, puoi anche andare all'inferno! Addio>> concluse; ma prima che potesse uscire, lo bloccai per un braccio.
<<Non è colpa tua, scusami, ho sbagliato>> ammisi, con gli occhi ormai lucidi, e con tanto nervosismo.
<<Si, e io non voglio che tu vada all'inferno>> mi disse, girandosi. <<Adesso, vuoi dirmi che succede?>> ricominciò a chiedermi, mettendomi una mano, sulla guancia destra.
<<...Va bene, mia madre è andata fuori con una sua amica, ma non so quando torni, quindi è meglio uscire>> lo informai, e lui, annuì leggermente.
<<So io dove andare!>> esclamò, e dopo di che, mi prese per un braccio, e mi tirò fuori di casa.
Dopo di che, salimmo le scale, fino all'ultimo piano del palazzo, e aprimmo la porta, che conduceva alla terrazza.
<<Vieni>> mi incitò, e lui, salì sulle tegole del tetto più piccolo, sopra la terrazza, e io lo seguii.
<<Quando ti senti pronto. Non sei nemmeno costretto a parlarmene, se non vuoi.>> disse, distendendosi sul tetto, e io, mi distesi affianco a lui.

<<Successe tutto, più o meno due anni e mezzo fa...
Al tempo facevo ancora le medie, e avevo un amico, un migliore amico.
Eravamo come fratelli, stavamo tutto il giorno insieme, tutti i giorni.
Andavamo a scuola insieme, tornavamo insieme, pranzavamo e cenavamo insieme.
Però, diciamo che i miei sentimenti, un giorno... cambiarono.
Erano diventati contorti, non riuscivo a capire. Sentivo un blocco alla gola, e un nodo allo stomaco. Il cuore, batteva più forte, volevo sembrare più bello, più simpatico, più intelligente, volevo sembrare, il ragazzo perfetto.
Mi ci volle tempo, per accettare il fatto, che mi piacesse. Non potevo parlarne con nessuno, e con nessuno, ne avrei parlato. Passavo le notti in bianco, a pensare, ascoltando musica, e osservando il soffitto.
Ma ad un certo punto, la situazione si fece insostenibile. Era un pomeriggio di metà aprile, e dovevamo dormire insieme quella sera.
Ma nonostante ciò, eravamo a scuola, visto che avevamo l'orario prolungato.
Una volta finita l'ora di educazione fisica, e dopo essere usciti dallo spogliatoio, incomincia a parlargli, e gli dissi di ciò che provavo per "una certa persona."
Lui mi ascoltava con attenzione, mi dava consigli, e a me, andava bene così, ma quel giorno, non so cosa mi prese. <<Quella persona sei tu.>> gli dissi, e lui, scoppiò a ridere, solo dopo, si rese conto, che ero serio, e sul suo volto, si fece spazio un espressione che non trasmetteva altro, se non disgusto. <<Ehy ragazzi! Sentite questa, a Chifuyu, piaccio io!>> incominciò a dire ai suoi amici. Loro ridevano, mi deridevano e mi prendevano in giro.
L'anno successivo, cambiai scuola.
È da allora, che non mi fido più di nessuno, e che reprimo ogni sorta di sentimento, e questo perché, tutte le emozioni positive, mi fanno pensare in parte a quel periodo; e il tuo modo di comportarti, di preoccuparti per me, in quel momento... mi ha ricordato... lui.>> gli raccontai, senza fermarmi un attimo.
Baji-San, mi guardò sbigottito.
<<Chifuyu, se solo tu mi dicessi il suo nome... potrei andare ad ucciderlo! O quantomeno, a spaccargli la faccia.>> mi rispose lui, serio, ma io, scossi la testa.
<<No, è acqua passata.>> dissi, con tono fermo, ma lui, mi guardò storto.
<<Non è vero. Se lo fosse, non ti saresti fatto premoderne dalla rabbia, e non mi paragoneresti ad un essere come lui.>> controbattè lui, ma io, non gli risposi.
<<Chifuyu, io... non sono lui.>> affermò Baji-San, e io, mi girai a guardarlo.
<<Baji-San, lo so.>> gli dissi, con sicurezza.
<<Ricordalo sempre, io, morirei per te.>> affermò, e ammetto, che mi lasciò un po'... un bel po', senza parole.<<E in più, potresti anche togliete quel 'San', è orribile.>> mi disse infine, e io, scoppiai a ridere.
<<Va bene. Grazie per tutto, Baji.>>








Ciao a tutti!💗
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💘
Scusate eventuali errori di battitura💕

[𝐁𝐚𝐣𝐢𝐅𝐮𝐲𝐮]🌷тнє ѕнαρє σƒ ℓσνє🌓Where stories live. Discover now