LI. LA SPOSA DEL MARE

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Due giorni dopo la scomparsa di mio fratello successe ciò che avrebbe concluso una vicenda che già da tempo era in corso. Fu mia sorella a dare inizio a tutta la serie di eventi. Mi raggiunse in salotto, traballante, il respiro che le mancava, lo sguardo lucido e determinato. Fuori c'era un forte vento che scuoteva gli alberi. Il cielo violaceo svolgeva verso il nero della notte. Io non mi sentivo bene. La testa mi girava e avevo la nausea. Quella mattina avevo anche rimesso. Ormai era qualche giorno che mi sentivo così.

-Vogliono andare al villaggio dei Reietti- gemette Beth, il viso paonazzo. Era sconvolta. La fissai senza capire. Perché me lo stava dicendo? -Cosa fai? Non ti muovi? Non vuoi salvare i tuoi amici?-

-Perché mi aiuti?- domandai, tremula.

-Perché sono tua sorella, Joseph ti ama e tu ami lui... non basta-

-Ha ucciso Chris-

-Oh, Chris è sempre stato folle... sarebbe morto comunque- replicò Beth. Il suo tono sembrava leggero, ma in realtà anche lei aveva sofferto. Chris era parte di noi, lo sarebbe sempre stato. -Dobbiamo andare subito-

Mi misi il mantello, quindi corremmo nella notte, il vento che ci muoveva i capelli, la pioggia che ci accarezzava. Li sentimmo appena ci avvicinammo al villaggio. Le voci degli abitanti dell'isola. Ridevano, promettevano guai e altre cose che, mi perdonerete, non voglio scrivere. Erano persone determinate. E a capo della spedizione c'era Kevin. Mi fermai, una mano appoggiata ad un albero. Come poteva Kevin essere diventato così crudele? L'amore non corrisposto sfigura così l'animo? Oppure era la fine di Chris la causa? Pensai a un'altra spedizione, quella che aveva portato alla morte della madre di Joseph. E poi a quella di cui nessuno voleva parlare, avvenuta secoli prima. E infine alla morte di Susy. Perché tutti erano così sciocchi?

-Questa è la fine- mormorai, le gambe che mi tremavano. E se avessero già trovato Joseph? E se lo avessero già ferito? E se... il pensiero mi faceva tremare.

-Dobbiamo tentare- mormorò Beth e fece una cosa che mi sorprese. Mi prese la mano. Finalmente era mia amica? Dopo tutto quel tempo in cui eravamo state rivali? La seguii, lo spirito che tremava. Avevo paura. Paura per me, per Beth, per Joseph, perfino per quell'isola che amavo, ma che mi era sempre stata stretta. Paura che nulla sarebbe più stato come prima. Paura di perdere qualcosa d'importante. Paura di dover affrontare quelle persone che in fondo non mi avevano mai amata. Avanzammo, finalmente sorelle, come mai eravamo state.

I presenti si voltarono verso di noi. Avevano sentito i nostri passi? Oppure era una sorta di sesto senso? Non lo sapevo. Gli occhi di Kevin si posarono su di me, sembrarono misurarmi con una ferocia che non avevo mai visto prima. Cercai Joseph, ma non lo vidi. Dov'era? Forse però era meglio che non ci fosse. Fu Beth a parlare, inaspettatamente. Disse parole generiche, senza un reale senso. Parlò di amore, giustizia e chissà cosa. Non ci credeva, era palese, ma almeno tentava. Io pensai a cosa dire, come intervenire, come aiutarla. E alla fine parlai.

-Non siete stufi di tutto questo?- chiesi -Delle lotte, dell'odio... non capite quanto sia tutto inutile?- e andai avanti così, raccontando le cose che avevo visto durante la mia vita. Non ricordo le mie parole. Raccontai di mia zia, chiusa in una stanza, di Katlyn, un tempo la mia più cara amica, di Susy, innamorata dell'uomo sbagliato.

E lo sentimmo. Il folle ruggito del mare. E compresi che l'acqua si stava alzando. Era arrivata la fine. La consapevolezza m'impedì quasi di respirare. Il Re degli Abissi era tornato per proteggere i suoi figli, quelle creature che chiamavamo Reietti e che costringevamo a stare chiusi in un villaggio, in un mondo creato solo per loro.

E fu solo allora che la vidi. Se ne stava sotto quella pioggia leggera, senza essere coperta, in un angolo. La donna che aveva sempre saputo di essere una seconda scelta. Colei che aveva accettato tutte le cose brutte dell'esser donna. La donna che era sempre stata in disparte. Mia madre. Mi venne incontro, l'abito mosso dal vento, bagnato dalla pioggia. Era bellissima, mi ritrovai a pensare. Così bella che compresi perché mio padre l'aveva preferita a tutte le altre. Avanzò tra i presenti, tutti che si spostavano per farla passare, come se fosse stata una dea, una regina, una sacerdotessa.

La sposa del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora