Capitolo 1

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                        #Josephine#

-Salve, sto cercando il signor Green sa dirmi dov'è il suo ufficio? - dissi con tono educato ad una ragazza mora e un po' paffuta, seduta dietro un bancone, probabilmente era una segretaria.

-Ha un appuntamento?- chiese rivolgendomi un sorriso che ricambiai.

-Si, ma non so bene dove-

-Mi può dire il suo nome e cognome per verificare?- chiese scrivendo qualcosa sul computer.

-Certo, Josephine Miller-

-Oh, si secondo piano terzo ufficio a sinistra-

-Grazie- dissi per poi andare nell'ascensore e salire al piano che aveva detto.

Arrivai al secondo piano, era un ambiente tranquillo, le pareti erano di colore bianco e oro.
C'era una una piccola sala con dei divanetti grigio chiaro e dei piccoli tavolini di legno bianco.
E dopo questa piccola sala c'era un corridoio non stretto ma abbastanza largo con un sacco di porte sicuramente di uffici.,
Iniziai a percorrere il corridoio fino al terzo ufficio.

Arrivai davanti all'ufficio del mio 'spero' nuovo capo e bussai.

-Avanti- disse una voce ancora sconosciuta dietro la porta.
Entrai e vidi un uomo sulla cinquantina seduto su una sedia girevole.
I capelli castani ricoprivano il capo, le iridi verdi come l'edera e uno smoking nero.
Stava leggendo qualcosa su un foglio.

-Salve signor. Green- dissi appena entrai nell'ufficio chiudendo la porta dietro di me.

-Oh salve, Josephine Miller giusto?- disse alzando gli occhi dal foglio per guardarmi e mi sorrise

-Si, giusto- nel metre che lui stava posando dei fogli tra cui quello che stava leggendo in un cassetto.

-Si accomodi signorina Miller- disse indicandomi la sedia davanti alla sua scrivania.
E io mi accomodai sorridendogli.

-Allora,il suo curriculum è eccellente, ha preso dei voti molto alti complimenti- disse guardando il mio curriculum.

-Grazie, ho fatto del mio meglio-

-Penso che sia un ottima cosa vista la sua età, servono dei giovani per mandare avanti l'azienda.
Mi farebbe piacere se lei venisse a lavorare qui- concluse.

-Per me sarebbe bellissimo, grazie- dissi allungando il sorriso fino a farlo diventare a trentadue denti.

-Allora ti faccio fare un giro del piano da qualcuno io ora sono impegnato- si giustificò per poi premere un pulsante del telefono e chiamare la sua segretaria.

-Sophie chiama Harry e fallo venire nel mio ufficio quando può- disse in modo autoritario.

-Harry sta arrivando- mi disse ed io annuì.

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