XXII.

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Quella domenica mattina Heléna si svegliò da sola nel letto del suo appartamento che, da giorni ormai, condivideva stabilmente con Federico. Da quando si erano riconciliati, lui si era praticamente trasferito nell'appartamento della ragazza portando con sé anche Wendy e Spike il più delle volte, tranne la sera prima in cui li aveva riportati a casa sua. Heléna non stava bene da qualche giorno, non andava a lavoro da qualche giorno. Un brutto virus l'aveva colpita e aveva decisamente una brutta cera, anche quella mattina.

La notte precedente non aveva dormito affatto, con il senso di nausea continuo. Aveva solo voglia di vomitare, anche se nello stomaco non c'era più niente da buttare fuori. Heléna si rigirò nel letto vuoto e si appoggiò al cuscino di Federico, aveva ancora il suo odore. Il sole passava a malapena dalle tapparelle e lei non aveva la minima voglia di alzarsi e iniziare la giornata, era veramente troppo stanca e affaticata anche se non aveva fatto nulla. Prese il cellulare sopra il comodino e tolse la modalità non disturbare così da ricevere le notifiche che le erano arrivate durante la notte.

C'erano dei messaggi di Federico che era in trasferta e aveva passato la notte a Genova, dei messaggi di Nieves che le voleva parlare e che l'avrebbe chiamata nella mattinata e dei messaggi del padre che le chiedeva come stava e se aveva bisogno di qualcosa. I messaggi di Federico li aprì per primo, era così preoccupato per lei da quando era stata male qualche notte prima che le aveva addirittura detto che non sarebbe andato a Genova per rimanere con lei, anche se sapeva perfettamente che non glielo avrebbe permesso.

Heléna gli rispose che stava meglio, anche se non era totalmente vero, ma lui non doveva preoccuparsi, doveva restare sereno e pensare alla partita. La ragazza sapeva che non era quello che lui avrebbe voluto, ma sapeva che era ciò che di meglio poteva fare. La bionda sospirò cercando di ributtare giù quel senso di nausea ma non funzionò minimamente.

La ragazza si alzò di fretta dal letto togliendosi il piumone di dosso e piombò in bagno inginocchiandosi davanti al water per la prima volta quel giorno. -Non ne posso più.- sussurrò non appena si rialzò in piedi per poi asciugarsi la bocca con un pezzo di carta igienica. Subito dopo si lavò i denti a lungo, aveva sempre odiato vomitare, ne aveva paura, le sembrava di non riuscire a respirare.

Non appena uscì dal bagno andò in cucina a prepararsi un thé caldo al limone, sperando che almeno quello le avrebbe fatto bene. Non mangiava decentemente da due giorni ormai e probabilmente nemmeno quel giorno sarebbe stato quello giusto per ricominciare a mangiare. Non appena il bollitore fischiò, prese l'acqua e la mise nella sua tazza preferita per poi buttarci la bustina di thé e lasciarla in infusione qualche minuto, prima di risalire le due scale che la portavano al piano rialzato dove aveva la camera.

Appoggiò la tazza al comodino e sbuffò per poi riprendere il cellulare che stava squillando, erano già le nove del mattino e sapeva perfettamente che Federico non era più reperibile, la Juventus sarebbe scesa in campo giusto tre ore dopo.  Si rimise sotto il piumone e chiuse gli occhi cercando di dormire un po', almeno per recuperare il sonno perso in quei giorni.

La sua pace non durò molto però, il suo telefono iniziò a suonare e il nome di Nieves con una videochiamata comparve sullo schermo. -Qual buon vento ti porta a chiamarmi di domenica mattina?- rispose subito Heléna. -Ma ciao amica mia, come stai?- chiese -Anche io sto bene, grazie per averlo chiesto.- continuò la bionda facendo ridere la torinese. -Okay, okay.- sospirò la torinese -Come stai?- chiese ritornando sulle sue parole. -Io bene, non mi sembra di poter dire lo stesso di te però.- rispose Nieves accennando un sorriso -Che succede?- chiese subito dopo la spagnola.

Heléna si portò una mano alla fronte e chiuse gli occhi. -Non lo so, sto male da un paio di giorni.- rispose -Credo di aver preso un virus.- continuò. Nieves la guardò per un attimo negli occhi. -Hai una bruttissima cera, tesoro.- le disse ancora ed Heléna si rifugiò un po' di più sotto il piumone caldo. -Ho vomitato meno di un quarto d'ora fa.- rispose ancora la torinese. Nieves sospirò e le disse che le dispiaceva da morire vederla così. -Non preoccuparti, sarà sicuramente un colpo di freddo o un virus, sta girando parecchio.- continuò la torinese. -Mi sbaglio o stavi male già prima della partita con l'Atletico?- chiese ancora Nieves.

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⏰ Last updated: Feb 23, 2023 ⏰

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Nel silenzio di mille parole. | Federico BernardeschiWhere stories live. Discover now