5. The other side of the mirror

359 30 17
                                    

"Sei sicuro di voler tornare da solo?"

Taehyung si voltò verso Namjoon e sistemò la tracolla del borsone sulla spalla, un brivido a percorrergli la pelle quando l'aria fredda gli scompigliò i capelli ancora umidi.

"Sì, ho voglia di camminare un po'." rispose con un sorriso leggermente imbarazzato, scostandosi i capelli dalla fronte solo per tener impegnata almeno una mano.

Namjoon annuì e si stiracchiò, rischiando di far cadere la bicicletta che si trovava tra le sue gambe prima di appoggiarsi sulla sella e tenere fermo il manubrio con entrambe le braccia, gli occhi sgranati di chi ha appena evitato l'ennesima caduta.

Il parcheggio della piscina era quasi completamente vuoto, la macchina di Jin era una delle poche ancora parcheggiate al di fuori dell'edificio e gli ultimi bambini - che Taehyung avrebbe classificato più come un piccolo ed apparentemente innocente gregge di pecore con dei megafoni al posto delle corde vocali - erano appena saliti sulle auto dei loro genitori dopo minuti interminabili di voci altisonanti che non avevano ancora imparato a parlare in un tono di voce abbastanza contenuto da non far ascoltare i propri discorsi alle persone che abitavano dall'altra parte del paese.

"Tutte scuse." sbuffò suo cugino con una risata mentre chiudeva il bagagliaio dell'auto "Lo so che vuoi prendere tempo per non dover cucinare."

Taehyung emise un verso indignato "Non è vero-"

"Tanto non te lo avrei permesso, cugino." lo interruppe rivolgendogli un candido sorriso "Non senza di me."

"Ha paura che gli mandi a fuoco la cucina." ridacchiò Hoseok, seduto sul posto del passeggero con le gambe fuori dall'auto. Taehyung rivolse un'occhiata di esasperato rimprovero a suo cugino, che alzò le mani in segno di resa prima di appoggiarsi al tettuccio della macchina con nonchalance.

"Questo aneddoto l'ho raccontato prima che arrivassi qui." Hoseok e Namjoon confermarono, e Taehyung sospirò mentre le orecchie nascoste dai capelli si scaldarono per l'imbarazzo "Ma non avresti cucinato in ogni caso. Sarebbe stato il turno di Joon di occuparsi del cibo, ma in cucina ci sa fare almeno quanto te. Rischieremmo di morire avvelenati."

"Non faccio così tanto schifo, Jin-Hyung." si lamentò Namjoon con un broncio tastandosi le tasche dei pantaloni "Ti ho già dato i soldi per le pizze?"

"Sì, prima in spogliatoio." Jin estrasse con due dita alcune banconote dalla tasca della felpa e le sventolò in aria, aprendo poi la portiera dell'auto e mettendosi al posto di guida "Ora andiamo, ho fame e le pizze non si ordinano da sole. I primi che arrivano a casa preparano la tavola in giardino!" Seokjin chiuse la portiera ed abbassò il finestrino, sporgendo un braccio e puntando un dito contro di lui "Stai attento mentre cammini per il bosco, tieni il telefono vicino in caso di emergenza."

"Va bene, mamma." lo canzonò Taehyung, salutandolo con un gesto della mano mentre Seokjin metteva in moto la macchina e lasciava il parcheggio, scuotendo la testa e borbottando improperi che solo Hoseok riuscì a sentire. Salutò anche Namjoon ed aspettò che anche la sua figura scomparisse oltre la curva della stradina di sassi, voltandosi poi nella direzione del sentiero e prendendo un profondo respiro prima di incamminarsi a sua volta.

Le giornate erano diventate più lunghe, la luce aranciata del tramonto aveva cominciato ad illuminare fino a tardi il cielo e aveva finalmente dato il coraggio a Taehyung di attraversare nuovamente il percorso che percorreva il bosco. L'idea di tornarci con il buio per scoprire che non esisteva nessun Jimin gli aveva stretto la bocca dello stomaco per tutta la settimana, il timore di ritrovarsi completamente da solo in mezzo agli alberi con la sola compagnia delle proprie ansie ed allucinazioni era stato troppo forte per essere ignorato e per diventare improvvisamente temerario. Ma quel chiarore prolungato lo avrebbe accompagnato che Jimin fosse stato reale oppure no, e - se il fato fosse stato per una volta a suo favore - non avrebbe dovuto affrontare la paura del buio insieme al terrore di essere accoltellato nel mezzo del niente senza che nessuno se ne accorgesse.

Icarus - TaeKookWhere stories live. Discover now