Dopo le scorte

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Una volta che l'uomo dalla acconciatura strana se n'era andato avevamo ripreso le nostre compere.
Il viaggio sarebbe durato a lungo, aveva detto Killer, e le terre da raggiungere si trovavano in fondo al mare!
Com'era possibile una terra sott'acqua? Killer mi aveva raccontato delle sirene e degli uomini pesce, delle creature bizzarre, però minacciate per la loro facilità di vendita nelle tratte degli schiavi.
Mi sarebbe tanto piaciuto vederli, tuttavia i tempi che mi rimanevano non coincidevano con quelli che servivano per raggiungere quest'isola.
Sabaody sarebbe stata probabilmente l'ultima isola che avrei visto.
Sentivo l'amaro in bocca a tale pensiero, tuttavia non potevo fare molto di più per convincerli a tenermi.
Stavo facendo il mio meglio... O avrei potuto fare di più? Purtroppo senza il mio gatto era complesso pensare a come combattere in mare.
Nel mentre rimuginavo a fondo su queste cose eravamo tornati sulla loro nave con quell'enorme scheletro inconfondibile.
I pacchi con i vari cibi pesavano, però con calma ero riuscita a portarli sù.
Una volta raggiunta la nave avevo notato che vicino al timone c'era Captain Kidd insieme a due uomini sconosciuti.
"Cosa stanno facendo?" Avevo domandato sottovoce a Killer.
Lui si era girato per osservarmi meglio.
"Sono esperti nella produzione di rivestimenti per la nave, servono per poter andare sott'acqua" aveva risposto lui facendomi poi cenno di seguirlo.
Senza disturbarli eravamo scesi in cantina e Killer mi aveva ordinato di sistemare tutto da sola.
Così, con cauzione, avevo raggruppato i vari ortaggi, formaggi, salumi e semilavorati e li avevo riposti ognuno al proprio posto, perdendo la cognizione del tempo e canticchiando nel frattempo.
Alla fine non avevo nulla da perdere, no?
Una volta finito avevo richiuso la porta della cantina ed ero risalita sulla sommità della nave, scoprendo che il tramonto stava per concludersi e che i due sconosciuti se n'erano appena andati.
Captain Kidd era ancora lì, a prua, che osservava rapito la sua nave, finché non mi aveva notato e mi aveva fatto cenno di raggiungerlo.
Una volta lì mi aveva guardato storto ed aveva incrociato le braccia interdetto.
"Hai perso in una rissa mentre eri con Killer?" Aveva asserito lui guardandomi la faccia e dando per scontato che avessi perso!
Mi ribolliva un po' il sangue nelle vene, tuttavia non l'avevo dato a vedere.
"No, è stato Harvey mentre mi occupavo di lui in infermeria" avevo risposto immediatamente.
Lui aveva subito sfoggiato un ghigno divertito, tornando serio poco dopo.
"Prima sono stato alla casa d'asta, ho acquistato qualcuno" aveva dichiarato con un fare alquanto disgustato.
Poi con un cenno aveva chiamato Gin, che aveva appena finito di lavare i panni, e gli aveva ordinato di andarli a prendere.
Mi aveva detto che sarebbe passato, però non credevo che avrebbe speso sul serio del denaro per acquistare uno schiavo solo per rifarsi di un favore.
Poi li avevo visti.
Erano due uomini con i loro lupi divini, ovviamente erano molto più grandi di normali canidi, arrivando fino al loro petto.
Avevano la pelle olivastra e i chiari tatuaggi della nostra tribù sul viso ed il braccio destro, quegli occhi rossicci, poi, e quei capelli ricci color carbone erano inequivocabili: si trattavano di due guerrieri del sole con i loro animali divini di appartenenza.
Un lupo divino era grigio, mentre l'altro era nero, erano entrambi ben puliti, segno che Captain Kidd gli aveva permesso di usare il bagno dei mozzi.
Non avevano catene, ma sembravano comunque molto spaventati.
Osservandomi avevano capito che ero una sacerdotessa della luna ed avevano, sorpresi, sgranato gli occhi.
"Dov'è il tuo animale divino, sacerdotessa?" Aveva chiesto uno dei due.
Io, purtroppo, non lo sapevo.
L'altro aveva affermato che c'erano molti gatti scartati dal laboratorio alla casa d'asta, pronti da vendere per i giorni successivi.
"Quale laboratorio?" Aveva chiesto Killer, che intanto ci aveva raggiunto.
Quei due, nonostante la visibile paura, non tremavano ed erano piuttosto composti.
"Ci hanno portato in un laboratorio per creare dei nuovi smile, l'unica cosa che sappiamo al riguardo è che si tratta di frutti artificiali che combinano vari poteri" aveva affermato il primo coi capelli più lunghi, tanto da formare un'enorme cespuglio di bacche.
Captain Kidd a quelle parole aveva fatto una faccia molto sorpresa e preoccupata allo stesso tempo, Killer invece era rimasto illegibile, incrociando solamente le braccia.
"Davvero esiste una cosa simile?" Aveva quasi esclamato Eustass Kidd.
Il ragazzo più giovane e coi ricci più corti aveva annuito, dicendo che i loro lupi erano stati duplicati con successo prima di essere scartati.
"Vogliono usare i nostri animali sacri per creare delle armi?" Avevo affermato sconvolta e disgustata allo stesso tempo, sgranando leggermente gli occhi.
C'era voluto qualche minuto di realizzazione prima di riprendermi.
"Cosa ne facciamo di questi due uomini ora che li hai comprati, Kidd?" Aveva successivamente domandato Killer.
A quella domanda lui si era voltato verso di loro per poi domandare se sapessero altro su questi frutti artificiali e di chi fosse il laboratorio.
Ciononostante erano solamente delle cavie e non potevano sapere molto di più oltre a ciò, difatti erano posti in celle isolate ed in piccoli gruppi, poi scartati appena considerati inutili ed infine venduti come schiavi.
"Domani andrò di nuovo alla casa d'asta e visto il favore di ieri ti lascio scegliere cosa farne di loro" aveva concluso Captain Kidd.
Possibile che quella descrizione contasse così tanto per lui? Il tutto perché aveva sparato al suo uomo?
"Se posso scegliere, li può rendere liberi di tornare a casa?" avevo domandato con un tono sottile.
Lui aveva annuito, affermando che avrebbe mantenuto la parola.
Così, quei due uomini, erano ritornati liberi.

Solo un altro giorno [Revisione]Where stories live. Discover now