CAPITOLO 22

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EMIS'S POV
Ci addormentiamo su quel prato umido sotto le stelle,le mie dita sono incastrate alle sue, amo quel suo smalto nero mezzo schiarito.
I capelli le fuoriescono dal cappuccio della felpa, le ciocche iniziano a schiarirsi col sole e da un color castano chiaro iniziano a diventare un castano color miele, con riflessi dorati.
È la prima volta che la guardo così attentamente, e più la guardo più mi innamoro.
È una donna ormai, è cresciuta in fretta e sono sicuro che ragiona molto meglio di tante 22enni che si vedono in discoteca, tutte rifatte e che vanno con tutti.
È diversa dalle altre in generale, perché non ama per convenienza, ma ama con il cuore, non gliene frega niente dei miei soldi.
So benissimo che la nostra differenza di età è leggermente alta,ma a me non interessa, quello che conta è che ci amiamo, tutto il resto non conta.
I raggi del sole mi svegliano, mi tiro su,lei dorme beatamente,mi stendo nuovamente accanto a lei, che dorme a pancia in su, e inizio a lasciarle qualche bacio da un lato delle labbra.
-Amore, dove siamo?- chiede strofinandosi un po' gli occhi per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.
-Siamo sulla collina, piccola-
-Ah, già... Che facciamo oggi? -
-Indovina -
-Boh...mare?-
-Ti porto a pranzo fuori, nel pomeriggio tardi si torna a Milano e poi si va a una festa - dice elencando le cose da fare sulle dita.
-Chi fa festa? E soprattutto dove?-
-Fedez, in un privé-
-Figata -
-Già - dice soddisfatto.
-Beh, però mi dovrò ben cambiare per stasera-
-Immagino di si, fatti figa.... ah, già non ne hai bisogno, lo sei già così anche senza tacchi-
-Scemo -
La bacio, cazzo è irresistibile!
Torniamo a casa e andiamo in spiaggia.
Lei si mette a prendere il sole,con un'abile mossa in stile zorro la prendo in braccio e corro verso l'acqua per poi buttarmici dentro insieme a lei.
-Emi, è fredda!-
Effettivamente ha ragione,oggi è più fredda del solito, così la stringo a me, lei cinge i miei fianchi con le gambe, i miei addominali contro la sua pancia da riuscire a sentire il suo piercing a pallina essere strofinato contro la mia pelle,la tengo su con le braccia appena sotto al suo sedere.
Sono in paradiso!
-Ti amo, Emiliano-
-Anche io, Alice,da morire-
Ci baciamo per qualche minuto, poi usciamo dall'acqua e ci sdraiamo sull'asciugamano.
ALICE'S POV
Verso l'una andiamo a casa, ci facciamo una doccia insieme e ci prepariamo per pranzare fuori e per tornare a Milano.
Mi metto un top viola corto che lascia intravedere il piercing, un paio di shorts e le all star nere.
-Pronta?- chiede Emi facendo capolino dalla porta.
-Oh, yess-
Saliamo in moto,in quella casa non mi stupirei a sapere che in quella casa c'è pure un martello pneumatico.
Ci dirigiamo verso la parte opposta da dove eravamo noi e dopo un po' arriviamo.
-Ciao Luigi, un tavolo per due -
-We, Emilià, te sei fatto grande eh? A bello de zio- dice un uomo sulla sessantina, è il proprietario presumibilmente.
Ci sediamo e ordiniamo due piatti di spaghetti alle vongole e una frittura mista.
-Emi,ma tutto questo quanto ti è costato?-
-Non ti preoccupare,piccola-
-Se lo dici tu...-
Arriva da mangiare,pranziamo e poi mi porta al boschetto vicino al ristorante.
Mentre camminiamo sento qualcuno che ci segue.
Gli stringo la mano,lui se ne accorge e mi sorride.
-Che succede piccola?-
-Niente...cazzate,non ti preoccupare-
Arriviamo nel punto panoramico e mi bacia,tutto questo è molto romantico finchè...
EMIS'S POV
Ci stiamo baciando mentre sentiamo una persona che applaude.
-Bravi,bravi davvero complimenti -
È una faccia conosciuta,fin troppo purtroppo.
È Laura,la mia ex.
-Cosa cazzo vuoi,Laura?!-
-Sono qui per riprendermi ciò che é MIO-
- Se sei venuta per i soldi,sappi che da me non riceverai nemmeno un centesimo-
Le servono i soldi per i debiti di droga e per tutto quello che ha perso al casinò.
-Oh,caro,non sono qua solo per i soldi,in un modo o nell'altro te e il tuo denaro sarete di nuovo miei,questo è poco ma sicuro- dice con quel cazzo di sorriso malizioso - Non mi faccio rubare il mio uomo da una sgualtrina qualsiasi- scandisce bene le parole appoggiando due dita sotto il mento di Alice per guardarla negli occhi.
Tiro Alice contro il mio petto.
-Non provare a toccarla!-
-Oh,con questo tutto va meglio- dice tirando fuori una pistola e puntandola contro la mia ragazza.
-Metti giù quella roba,cazzo!-
-Non prima di aver ottento ciò che voglio-
-Cosa vuoi?! Quanto ti serve?-
- Per ora vanno bene solo 2500€,per ora...-
-Non se ne parla proprio!-
-Ah no?!-
Schiaccia su quel cazzo di grilletto e il colpo parte conficcandosi nella mia spalla.
Laura scappa via,Alice chiama il 118,questa volta non la passa liscia,fosse anche l'ultima cosa che faccio,ma voglio vedere la mia ex marcire in galera.
Ad un tratto tutto diventa scuro,riesco a sentire Alice e un'infermiere che mi chiamano per nome ma niente,non riesco a sentirli.
ALICE'S POV
È un'ora che aspetto,prima ho sentito papà e Santi,hanno detto che partivano il prima possibile,si fermeranno tutti a dormire da Emis.
Ho paura di perdere Emi,non voglio perderlo.
Lo amo,lo amo più della mia stessa vita.
-Aliceeee- sento una voce e mi giro di scatto.
Un ragazzo alto,muscoli e pelle scura sta correndo verso di me.
È Santiago.
-Cosa è successo?-
Gli racconto tutto e poi andiamo a bere un caffè alle macchinette.
Giuro,non ce la faccio più a fare la parte di quella che non piange,di quella dura e sicura di sè.
Corro fuori dall'ospedale,con la coda dell'occhio vedo Guè e Santiago che si dicono qualcosa.
Ormai ho le lacrime agli occhi e sto fissando il mare sotto un olivo.
Qualcuno mi posa la mano su una spalla.
-Ehy,piccola,cosa succede?- è mio padre.
Non riesco a rispondere,affondo il viso contro il suo petto,lui mi abbraccia,in questi momenti non contano le parole.
-Sfogati,Alice,sfogati,stai tranquilla...- mi sussurra Guè.
È bello avere qualcuno in questi momenti,per 15 anni non ho avuto praticamente nessuno su cui contare.
-Ti va un gelato?- chiede.
Mi ha preso per una bambina di sette anni? Bah.
Comunque un gelato non si rifiuta mai.
Annuisco.
-Eddai,però fammelo un sorriso che non sopporto voi donne piangere-
-Si,hai ragione-
Mi asciugo le lacrime e cerco di sorridere.
Prendiamo il gelato e torniamo nella sala d'aspetto,dove Mar e Santiago stanno cercando di capire cosa succede.
Verso le 7 ci cacciano via,dicono che ci diranno qualche cosa domani,per ora ci dicono che stanno asettando che si svegli.
Torniamo a casa di Emi,loro cenano,io non ho fame,ho lo stomaco chiuso.
Preferisco stare in camera mia a cercare di dormire ascoltando musica.
-Oh,scema non vuoi proprio mangiare niente?- ecco tornato il Santaigo di sempre.
-Noo,te l'ho detto-
-Come vuoi-
Si stende sul letto e dopo poco ronfa già.
Io passo tutta la notte,o almeno buona parte a fissare il soffitto.

Come se fossimo scappati di casa ||Gué PequenoWhere stories live. Discover now