Capitolo 1

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Pov's Sara
Mi sveglio a causa di una mano che mi accarezza la guancia. Apro lentamente gli occhi è vedo mia madre.
Come se fossi stata scottata, gli tolgo subito la mano dalla mia guancia è mi alzo allontandomi da lei. La guardo disgustata è con odio, la odio perché mi ha dato via ad un mafioso senza pensarci due volte.
"Non toccarmi."dico freddamente.
"Non parlarmi così, sono tua madre."
"Certo, mia madre." rido sarcasticamente.
"Se fossi veramente mia madre avresti fatto qualcosa, invece non hai fatto un cazzo e non ci hai pensato due volte a darmi via ad un uomo come se fossi un'oggetto." la voce mi trema leggermente, ho il nodo alla gola ma trattengo le lacrime.
Una lacrima scende sulla sua guancia, ma non le credo, è falsa.
"Tesoro, io ho provato, m-"
La interrompo.
"Non chiamarmi tesoro, è ora esci da qui." dico freddamente, indicandogli la porta.
Mi guarda un'ultima volta per poi uscire di camera lasciandomi da sola. Mi siedo per terra contro l'armadio è mi porto le gambe al petto, metto la testa sopra esse e lascio uscire fuori le lacrime che ho trattenuto.
Piango, piango fin quando le lacrime non escono più è restano solo i miei singhiozzi.
Mi alzo da terra e vado in bagno, mi spoglio ed entro in doccia aprendo il getto d'acqua. Cerco di rilassarmi, ma non riesco. Ho un fottuto peso allo stomaco.
Esco dalla doccia dopo mezz'ora è indosso l'asciugamano. Mi metto davanti allo specchio è ci passo una mano sopra per vedermi. Fisso la mia figura in esso, dove vedo una ragazza con gli occhi rossi di 16 anni con una vita davanti, ma che non potrà mai fare quello che vuole perché è stata venduta a un mafioso da quelli che dovrebbero essere i suoi genitori.
Esco dal bagno e vado verso il mio armadio, prendendo le prime cose che vedo. Un paio di Jeans strappati qua è là, una felpa bianca con la scritta Los Angeles, mentre hai piedi le mie Air Jordan bianche.
Mi asciugo i capelli, gli piastro è mi trucco con un pò di correttore e lucidalabbra alla vaniglia.
Finito tutto, mi spruzzo un pò di profumo è prendo la valigia.
Mentre scendo le scale sento mio padre parlare con un ragazzo. Ha voca roca è fredda, mette i brividi.
Appena sono in salotto si girano tutti verso di me, mio padre è mia madre mi parlano ma io non gli ascolto, troppo impegnata a guardare il ragazzo che ho davanti.
È praticamente un dio greco per me, bellissimo, ma non dimentichiamoci che é un mafioso è che devo andare via con lui. È io non voglio andare con lui.
Mi guarda con uno sguardo intenso, sotto esso mi sento nuda.
Arrossisco è abbasso lo sguardo sulle mie scarpe.
"Tesoro, lui è Aleksander, andrai con lui" dice mio padre.
La cosa che mi fa incazzare è che lo  dice come se fosse una cosa normale questa.
Sto in silenzio con lo sguardo in basso, finché sento due dita sotto il mento è i miei occhi si incastrano con i suoi.
"Da oggi sarai mia." dice seriamente, guardandomi negli occhi. Poi si avvicina al mio orecchio.
"Ci divertiremo un mondo, bimba." sussurra, lasciandomi poi un bacio sul collo.
Milioni di brividi percorrono il mio corpo, mentre vado a fuoco dentro è fuori. Si allontana è mi guarda con un ghigno soddisfatto.
"Andiamo." dice, ma piú che una proposta sembra un ordine.
Prendo la valigia e lo seguo in silenzio, mentre i miei restano a guardare senza dire niente.
Trattengo le lacrime quando siamo fuori casa e saliamo nella sua macchina. Mi siedo nei sedili di dietro. Il viaggio è silenzioso, a volte lo becco che mi fissa dallo specchietto. Mi sento a disagio, molto a disagio. Non sono mai stata da sola con un ragazzo.
La macchina si ferma dopo mezz'ora. Scende e lo stesso faccio io, prende la valigia è mi dice di seguirlo, faccio come dice in silenzio. Siamo davanti ad un grande cancello, dove dopo esso c'è una mega villa con un grande giardino è fiori dappertutto.
Rimango a bocca aperta mentre mi guardo intorno. Entriamo dentro la villa, anche qui è gigante, ci sono dei quadri appesi un pò dappertutto sulle pareti, c'è un grande salotto appena entri con un divano è un grande televisore, è ci sono tante scale.
Saliamo esse, finché non ci fermiamo davanti a una porta. La apre e mette la valigia sul letto, girandosi poi verso di me.
"Questa sarà la tua camera, se vuoi puoi farti la doccia. Dopo aver finito scendi giù, ci saranno delle regole da seguire." dice freddamente, per poi passarmi accanto è uscire di camera.
Cosa voleva dire con regole? Non ci penso e decido di disfare la valigia più tardi. Vado in bagno e inizio a farmi una doccia, finito ritorno in camera è mi vesto velocemente.
Opto per dei pantaloncini corti di tuta grigi e una lunga felpa bianca, indosso le calze anche esse bianche un pò lunghe, è decido di non mettere le scarpe. Mi asciugo poi i capelli lasciandogli un pò bagnati. Senza truccarmi inizio a scendere di sotto.

Pov's Aleksander
Devo dire che la ragazzina non è niente male, anzi, è proprio carina, ma niente di che. Per adesso non ha detto neanche una parola, vedremo più avanti.
Scende poco dopo con dei pantaloncini corti è una felpa, ha i capelli leggermente bagnati ed è senza trucco, anche così è carina però.
Arriva davanti a me, abbassa lo sguardo. Taccio un ghigno, che brava..Già si sottomette.
"Seguimi."
Arriviamo in salotto, mi siedo sul divano e dico a lei di stare in piedi davanti a me. Prendo un foglio e glielo do.
"Queste sono le regole, inizia a leggerle una a una ad alta voce senza fermarti."
Mi guarda è poi guarda il foglio, deglutisce subito, facendomi fare un ghigno.
Inizia a leggere con la voce un pò tremante.

Pov's Sara
Già alla prima regola sento il mio corpo rabbrividire.
Regola n°1:Devi chiamarmi Daddy, ma solo quando siamo da soli.
Regola n°2:Da oggi sarai la mia bimba.
Regola n°3:Non siamo e non saremo mai una coppia, niente cose dolci e niente innamoramenti.
Regola n°4:Non devi mai disubbidirmi, dovrai fare sempre tutto quello che ti dico.
Regola n°5:Potrò baciarti e toccarti dove è quando voglio. La stessa cosa dovrai farla tu a me, quando è dove voglio io.
Regola n°6:Mi lascerai fare qualunque cosa senza dire una parola.
Regola n°7:Solo io potrò toccarti è fare qualsiasi cosa con te, non dovrai andare con nessun ragazzo. Non è gelosia, perché io andrò con chi voglio.
Regola n°8:Dovrai prepararmi la colazione, il pranzo e la cena.
Regola n°9:Ti alzerai presto, alle 7:00. Non mi piace chi fa ritardo quindi attenta.
Regola n°10:Se non rispetterai le regole, ci saranno delle punizioni piacevoli per me è magari meno piacevoli per te. Finito di leggere tutte le regole, sbianco sentendomi male.
Non riesco a crederci, ma dove sono finita?
"Queste sono le regole bimba. Da domani si comincia, quindi sveglia alle 7:00. Voglio la colazione pronta è dopo partiremo per la polonia."
Sto in silenzio.
"Regola n°11:Quando ti parlo mi devi rispondere è chiamarmi come ho detto." dice freddamente.
Che stronzo.
"Va bene, ho capito..Daddy.." sussurro l'ultima parola, diventando tutta rossa.
Ghigna soddisfatto e si alza dal divano avvicinandosi a me.
"Da domani ci divertiremo, bimba." sussurra vicino al mio viso, per poi allontanarsi e sparire dietro le scale.
Poso il foglio sul divano e salgo nella
'mia' camera. Mi sdraio sul letto chiudendomi a riccio.
Delle lacrime cominciano a scendermi mentre penso a cosa io abbia fatto di male per meritarmi tutto questo.
Mi addormento a fatica dopo lunghi minuto a rigirarmi nel letto, non prima di aver messo la sveglia per domani.
[...]
Ecco a voi il primo capitolo! Cosa ve nè pare? Fatemelo sapere nei commenti. Noi ci vediamo al prossimo:)
Ciao<3

INNAMORATA DEL MIO 'PADRONE'[Sospesa]Where stories live. Discover now