V - Fuoco

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"Chi non conosce il suo limite
tema il destino."

Aristotele.

"Quella sensazione di vuoto,
mancanza d'una stretta allo stomaco inesistente.
Sentire il tutto abbattersi sulle nostre ossa che tante angherie hanno sopportato.
E il macigno diviene sempre più imperativo.
Fino al momento in cui anche la foglia più vigorosa esala e viene portata via dal vento, accolta fra le sue algide braccia."

I- Primo Atto

{ soundtrack primo atto:
- Restless by Invadable Harmony ( Longing ) }

Dopo lo scompiglio iniziale la folla gremita di studenti cominciò gradualmente a dissiparsi, ripopolando a rilento le altre aree della scuola.

Organismo vivente vero e proprio.

La nuova serpe si avvicinò alla parete accanto al portone della Sala Grande, ormai vuota, inclinandosi leggermente per raccogliere la sua sacca in pelle, lì riposta prima che la lezione iniziasse.

- Hai altri impegni oggi? -
udì una voce squillante domandarle, percependo l'improvviso calore della sua mano sulla sua spalla.

- Antiche Rune, altri corsi facoltativi nel pomeriggio - rispose Kaytlyn, voltandosi e lasciando che le dita della Black scivolassero via dalla sua divisa, appena abbottonata.

- Vedo che ti dai molto da fare!
Allora ci becchiamo all'ora di pranzo? - avanzò Dorea camminando all'indietro, mentre si avviava verso l'uscita.

Graves annuí, mentre si congedava da quest'ultima con un lieve cenno di mano.

- A dopo! -

Clack.

Rimase lì ancora per qualche breve istante, beandosi di quegli attimi scarni di silenzio che poteva procurarsi con tanta fatica.

Lasciò scorrere le sue mani fra le ciocche di capelli, sistemandoli con cura a cornice del viso.

Dorea Black risultava essere già un sassolino dentro la scarpa: la sua natura amichevole l'aveva spinta ad avvicinarsi a lei fin troppo, a soli due giorni di distanza dall'inizio della sua permanenza.

Non lo aveva chiesto.
Non lo aveva voluto.

Per quanto Silente avesse auspicato ciò per lei, ella non riusciva ad accettarlo.

Desiderava che nessuno viaggiasse per quelle lande desolate al suo fianco.

Poca differenza faceva se fosse stato un Black o meno.

Bramava di scalare la montagna da sola.
Con le sue sole forze.

Così quando si fosse mai voltata,
la corda in procinto di cedere, avrebbe dovuto affondare le sue unghie nella nuda pietra,
poiché nessuno era lì pronto a sorreggerla.

Si lasciò così alle spalle la Sala, dirigendosi a passo svelto e deciso verso la scalinata.

Aula 6A. Sesto piano. Antiche Rune.

Lacrime di GiratempoWhere stories live. Discover now