15.

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Quel "pensavo tutto il tempo a te" si era ribaltato in un rumoroso e intenso pianto di disperazione. Uno sfogo troppo grande da contenere,per un tempo chissà quanto indecifrabile. Sia per lui,che per me.
Tutto ciò ci stava rimpicciolendo sempre di più,in uno stato di debolezza più che grave. È così brutto quando qualcosa a cui dai molta importanza,ti colpisce improvvisamente,in un modo così profondo.
E in più,non c'era la giusta comprensione da quelle persone che ritieni le più importanti e a cui fai ogni tipo di affidamento. Purtroppo per mia madre si trattava di qualcosa sicuramente superabile,dove potevi benissimo passarci di sopra senza pensare alle conseguenze. Era qualcosa che poteva cambiare,senza problema. Ovvero "stare sempre vicini,ma provare a vederla diversamente,anche se non è facile"
Quelle parole mi avevano spezzato,più di quanto già lo fossi. Mi avevano portato per un'attimo,ad una realtà che non avrei mai voluto vedere durante i miei giorni. Provare sulla mia pelle. Passare il resto dei miei giorni non con quella nostra vicinanza unica.
Non baciarsi troppo spesso,non sfiorarsi,non vivere di quelle emozioni che mi fanno sentire vivo e libero.
Ce l'avremmo mai fatta? probabilmente no. Non così facilmente. Dal suo viso,continuavano a scendere lacrime,senza contegno. Una per una l'asciugavo,cercando di evitare la situazione. Provavo a farlo ridere,perché continuare a pensare non ci avrebbe aiutato sicuramente. "Sei molto bello con questi capelli oggi" mi prendevo un po' gioco dei suoi capelli scompigliati. "Sta mattina non ho avuto proprio tempo di sistemarli,e poi devo ammettere che non mi andava" rispose,cercando di aggiustarli.
"Ci penso io" glieli sistemai il più possibile,aspirando il loro buono profumo.
"Ora decisamente meglio,possono guardarmi" abbassò lo sguardo divertito dalla mia improvvisa reazione. "Guardarti?" "tu sei mio" risposi più che convinto. Mi attirò a se,stringendo possessivamente la mia maglietta,per poi unire le nostre labbra. "Tuo" rispose staccandosi per riprendere fiato.
"Mi ricordo quando eri liscio,forse non te l'ho mai detto,ma riccio stai da dio,mi fai impazzire"
Sorrisi,e lo abbracciai. Confermando ancora di più quanto il mio amore per lui fosse grande e crescesse a dismisura. "Amore mio" sussurrai,prima che la porta si aprisse,focalizzando la figura di un Dario che ci guardava entusiasmato,ma allo stesso tempo,come se si sentisse di troppo. "Che carini,vi ho disturbato?" domandò prendendo posto nel letto accanto a noi. "No,stavo per iniziare a studiare" rispose alzandosi,ma lo bloccai facendolo ricadere sul letto,come mio solito. "Dai resta qui con noi,parliamo" cercai di convincerlo. "Va bene dai"
Passammo il pomeriggio così,parlando del più e del meno. Ma soprattutto,dell'argomento più importante. E chiedendo dei consigli a Dario,per sapere cosa ne pensava. "Secondo me,visto che la situazione è ancora all'inizio,dovete veramente provare o per lo meno fare finta di stare distanti,specialmente quando siete con loro,ma di quello che mi hai detto tu Chri per lo più quando c'è suo padre,non è così?" Ci guardammo,analizzando per bene la parola "distanti" distanti ma per finta. Bastava solo provarci,almeno un po'''
"Si il problema principale è mio padre" rispose,prima che lo potessi fare io.
Conosceva bene suo padre,era decisamente difficile cambiare il suo pensiero. Era molto testardo,e quando si metteva una cosa in testa,un idea,un pensiero,o qualsiasi cosa da portare in avanti e al termine,era complicato che cambiasse. Molto.
E per quanto potessi volergli bene nonostante tutto,non riuscivo a capirlo proprio.
Mio padre a differenza,forse,sarebbe stato un minimo comprensivo,ma lui non c'era ormai.
"Capisco,beh provate come vi ho detto io,potrebbe anche funzionare" "va bene,lo faremo,o meglio ci proveremo"
Per qualche giorno quindi,andò così. Vicini e distanti. "Come faccio a starti lontano,anche per un secondo?" unì le nostre fronti,disperandosi per la risposta. "È una delle risposte che cerco di trovare anche io,ma se ce n'è una che posso trovare all'istante è che è impossibile che ci riesca" risposi,sfiorando i nostri nasi vicini.
"Nemmeno io,perché ho così bisogno di te"
labbra sfiorate,un bacio rubato.
Prima di tornare a quella odiosa distanza.

𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒆..💜🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora