Capitolo 30

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Spalancai le porte e il tempo smise di scorrere. 
Ryan era disteso sul mio divano con una bruna. 
Scoppiai a ridere e vidi chiaramente il loro sussulto. « Roxanne?» la sua voce era flebile, ubriaco marcio si tolse la ragazza che si stava muovendo selvaggiamente su di lui. « Tu, esci. Tu, dobbiamo parlare.» indicai al ragazzo tatuato. Il suo sguardo, si impadronì di una luce, di uno spiraglio flebile di luce speranzosa. Smise di respirare solo per un instante fino a quando non si alzò frenetico e lanciò i vestiti della ragazza vicino alla porta. La stanza era piena di bottiglie di vino, birra e alcol. 

« Vai fuori, Kelly» mormorò Ryan alzandosi i pantaloni. « Dai Roy, possiamo fare una cosa a tre: non mandarmi via e, poi mi chiamo Melody. » sensualmente si mosse a gattoni strusciando le tette contro le sue gambe. Ryan, con molta pazienza la prese per le spalle e con uno sguardo duro le impose di andarsene. Stizzita ma zitta se ne andò in silenzio. 
« Dove cazzo sei stata?»  Ryan mi spinse contro il muro premendo sulle ferite infette. « Sono andata in vacanza con un ragazzo, ho preso il sole e mi sono divertita. Tu?» mormorai calma mentre incrociavo il suo sguardo di fuoco, mentre mi toccava con irruenza le braccia. Fu solo allora che si accorse, incerto, delle mie ferite. 
« Ti stavo cercando» 
« Tra le gambe di una bruna?» 
« Non vado a letto con una da una settima, ero nervoso, preoccupato e se permetti sei stata nei miei incubi fino a un'ora fa. Ero stremato, volevo pace, e io la trovo solo nel sesso, Roxanne. »  la sua voce era bassa, roca per essere un uomo ubriaco fradicio. I suoi occhi erano diventati cupi, spenti e morti. Mi teneva stretta, tra se e il muro. Aveva paura di qualcosa. 
Aveva paura che me ne andassi di nuovo. 
« Il fratello di Lux mi ha reso una trappola. Camille mi ha rapito, torturato, lux mi ha liberato solo per farmi finire in prigione. Routine quotidiana tesoro.» il mio corpo era stanco, avevo bisogno di una doccia e di dormire, avrei pensato ai traditori più tardi, forse domani. 
Lo spostai con il mio corpo e gli feci capire che non era serata. Lo capii, credo, essendo che si spostò con dolcezza. 

Mi fiondai sotto la doccia per togliere sangue e sporco. 
Ricapitolai tutto, tutte le loro mosse, le sue frasi, tutto. 
Il litigio con mio padre. La richiesta d'aiuto di Liam. La droga. La cella. I due uomini. Lux. Liam morto. 

Una settimana. Troppo tempo, pochi ricordi. Cos'era successo? 


Due mani mi sfiorarono la schiena, scesero lungo la colonna vertebrale e mi accarezzarono il fondoschiena, dolcemente, come se fossero mani fantasma. 
Ryan si spinse contro di me, leggermente. 
« Ryan... fuori di qui subito» mormorai con voce strozzata. 
« Non mi piace stare fuori, preferisco i luoghi caldi e stretti.» Rispose  e con forza mi prese in braccio, allargando le mie gambe che gli avvolgevano i fianchi. 
La melenzana è cresciuta tutta di una botta?

Ryan mordicchiò le mie labbra, mentre con una mano mi sorreggeva, l'altra mi spostava e tirava i capelli. « Ho sempre voluto scoparti, essere nei tuoi pensieri, farti implorare di avermi tra la tue gambe, Roxanne.» 
Non era la prima volta che facevo sesso per distrarmi. Ma era la prima volta con Ryan, con un tipo uguale a me. 
« Io ho sempre voluto dirti che sei stronzo e amavo l'idea di farti impazzire. Guarda un po': sei tu che mi stai implorando di metterti tra le mie gambe. » mormorai mentre gli tiravo i capelli alla base della nuca, un grugnito superò il rumore dell'acqua e mi eccitai di più. Magicamente la stanchezza era scomparsa e una voglia improvvisa si era impossessata di me. 
Ryan fece scivolare due dita dentro di me e le mosse agevolmente, dentro e fuori, con lentezza, poi con velocità e cosi continuò fino a quando non venni sulla sua mano. 
Con il fiato corto mi mise con i piedi per terra e porto la mano sporca di me sulle sue labbra.
«È meglio di quanto sognassi» sussurro prima di girarmi e spingermi, spingerci sotto il getto d'acqua. Mi insaponò i capelli con dolcezza, spingendo ogni tanto la sua erezione contro le mie natiche. Quando lo schiaffeggiò su di esse, non respirai per un secondo. 
Quando fu il suo turno mi spinse contro il muro, occupando il doccino tutto per se, si insaponò i capelli, troppi in su per me, quindi decisi di andare giù. 
Lo presi in bocca in tutta, quasi, la sua lunghezza. Un ruggito selvaggio rieccheggiò tra le mura della doccia e mi eccitai ancora, di più. 
Raccolse i miei capelli in un pugno e si spinse ancora contro di me. 
« Porca puttana» riuscì a mormorare senza fiato. Il suo respiro accelerava ancora e ancora, Inclinò la testa e incrociammo gli sguardi. Fu allora che venne capiosamente tra le mie labbra, era tanto e finì per colarmi agli angoli della bocca. 
« Sei stata fantastica, dimmi che ero la tua prima volta, altrimenti potrei perdere la testa.» 
sussurrò affannosamente mentre mi accarezzò il collo. 
Sorrisi mentre con la lingua raccolsi le ultime gocce del suo sperma. Mi volsi e andai fuori dalla doccia avvolgendomi con un misero asciugamano.

« L'ho persa comunque la testa.»  
 

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⏰ Last updated: May 12, 2022 ⏰

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BAD GUYS - La Banda Dell'infernoWhere stories live. Discover now