Bagliori Solari

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Mezzanotte

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Mezzanotte. L'autobus attraversava le strade desolate di New York, prive di qualsiasi illuminazione. Rick era l'unico passeggero. Attendeva la sua fermata davanti alle porte di uscita, aggrappato a una sbarra di ferro fredda, ruvida, piena di graffi e incisioni.
Il cono di luce dei fari mangiava il paesaggio man mano che avanzava, dava dettagli agli edifici e poi li abbandonava nuovamente a tonalità indefinite di grigi. Nel cielo l'aurora boreale si rifletteva a malapena sui vetri sporchi dei grattacieli. Rick non si sarebbe mai abituato a quell'assurdità. Ricordava ancora troppo bene il mondo di dieci anni prima. Quando le tempeste solari erano solo eventi sporadici e di entità infinitamente minore. Quando il campo magnetico terrestre non veniva strizzato fino a spingere le aurore boreali così tanto a sud.

Estrasse la nota dal cappotto e ricontrollò l'indirizzo. La scritta a penna confermò che se lo ricordava giusto.

Devo essere impazzito, pensò. Sto per acquistare merce di contrabbando con il rischio di farmi beccare, e tutto per uno stupido CD...

Da quando era salito l'autista gli lanciava fugaci occhiate attraverso lo specchietto sopra la sua postazione. Rick evitava il contatto degli occhi e fingeva di non accorgersene.

Fece l'ultimo tiro della sigaretta e tenne il fumo in bocca. Gustò il sapore del tabacco che esercitava il suo misterioso effetto calmante. Lo soffiò fuori dalle narici e gettò il mozzicone sul pavimento, dove ce n'erano già molti altri. Lo spense con il piede.

Se incrocio una pattuglia è la fine. Mi chiederanno il lasciapassare, scopriranno che ho sconfinato fuori dalla mia zona. Se mi va bene mi arresteranno sempicemente, se mi va male...Scacciò il pensiero.

Si concentrò sulla vibrazione dell'autobus trasmessa ai suoi piedi, agli strattoni che l'andatura imponeva al suo braccio.I negozi abbandonati sfilavano dietro i finestrini pieni di graffiti: dichiarazioni d'amore e insulti al partito nazionalista erano accomunati da un indelebile nero. In alto, gli immensi schermi, che un decennio prima alternavano pubblicità a ritmo frenetico, erano confinati nel nero opaco della mancanza di corrente elettrica. Quelli più in basso erano coperti da centinaia di manifesti pubblicitari con sbavature di inchiostro.

Il vecchio che ricopre il nuovo. La storia all'incontrario.

Il cartello della fermata numero 71 sfilò dietro i finestrini dell'autobus e si fermò proprio oltre le porte.
Rick scese, trovò ad accoglierlo il freddo e l'odore di urina di un sottopassaggio. Le porte sibilarono alle sue spalle, il rombo del motore annunciò la ripartenza. Lo investì una nuvola di fumo nero e la puzza di petrolio gli strappò un colpo di tosse.
Attese che gli occhi si adattassero alla penombra: i flare quasi continui avevano trasformato la notte in un perenne crepuscolo, l'oscurità totale era solo un vecchio ricordo. Alzò il collo del chesterfield e sistemò la sciarpa in modo che arrivasse fino al naso. La lana setolosa gli pizzicò la bocca. Si incamminò lungo il marciapiede a testa bassa. Svoltò l'angolo e si lasciò alle spalle il borbottare di un generatore di corrente che proveniva da un'abitazione sopra di lui.

Fossili - Racconti Brevi WeirdWhere stories live. Discover now