Capitolo 23

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Procedettero per il sentiero ancora circondati dai morti per forza. Tra di loro incontrarono un Aretino ucciso da un certo Ghino di Tacco e Guccio de'Tarlati che morì annegato; Federico Novello e il pisano che fece sembrare forte il padre Marzucco; il conte Orso degli Alberti e l'anima di Pierre de la Brosse, che si disse essere stato ucciso per invidia e non per colpa.
Dante si rese conto che la maggior parte di questi personaggi insistevano molto sull'uso della preghiera in vita.

《Penso sia un meccanismo del Purgatorio. Le anime ci chiedono di pregare per loro in modo che la loro ascesa sia più veloce》spiegò Virgilio.

《Capisco. E...tu preghi ogni tanto?》

Virgilio lo guardò confuso. Dante arrossì portandosi una mano dietro al collo.

《So che può sembrarti una domanda strana e inusuale. Ma mi interesserebbe sapere il tuo pensiero a riguardo》

Virgilio tacque per un istante. Dopodiché parlò:

《Credo che, al giorno d'oggi, la preghiera, così come la religione, siano argomenti che si tende ad accantonare, per non causare problemi ed evitare discussioni. D'altronde ognuno ha un proprio pensiero, come è giusto che sia, e non sempre ci si trova d'accordo. Molte persone si rivolgono a Dio pregando perché credo abbiano bisogno di una speranza. Magari stanno affrontando delle difficoltà, un brutto periodo da cui non vedono alcuna via d'uscita; hanno perso tutto e tutti; vorrebbero solo farla finita. E quindi pregano. Pregano perché quella luce in fondo al tunnel, quell'aiuto, quella speranza arrivi. È un conforto. È come se, nonostante ti sembri di essere rimasto solo, tu non lo sia mai effettivamente. In fondo, cosa vuol dire credere, se non affidarsi a qualcuno? Funziona allo stesso modo con un amico: non sai mai cosa vi riserverà il futuro, se sarete ancora insieme più uniti che mai, eppure ti fidi, credi in lui. Chi prega crede in qualcosa di superiore, anche senza avere la certezza che quel qualcosa esista o meno. In entrambe, in amicizia o nella fede, non si hanno certezze. Ma questo non ci ferma dal continuare a credere》

Terminato il discorso Dante lo osservò meravigliato, bocca leggermente socchiusa e occhi sgranati.

《Dante? Mi hai ascoltato?》

《Si, scusami. È solo che...il tuo modo di parlare è sensazionale. Riesci ad esprimerti su argomenti tutt'altro che facili con un linguaggio semplice ma mai noioso. E la passione che metti in ogni singola parola completa il tutto. Te l'ho già detto ma non mi stancherò mai di ripeterlo: potrei restare ad ascoltarti per ore》

Virgilio arrossì e gli prese la mano.

《Ti ringrazio》qualche secondo di silenzio《E...tu? Tu preghi?》

Dante guardò dritto davanti a sè, senza dire una parola. Virgilio analizzò i suoi movimenti: il labbro inferiore tremava, quasi volesse rispondere ma non sapesse come; gli occhi si diressero verso il terreno; la mano strinse più forte la sua.
Sembrava sul punto di piangere. Con il braccio libero si circondò la vita. Virgilio si ricordò del giorno prima che iniziasse quella loro avventura, quando Dante era stato ferito da Argenti. Si era tolto la felpa per permettergli di curarlo. Tutte quelle cicatrici, quei lividi, segni indelebili di violenze subite tanti anni prima. In quel momento capì.

《Pregavi molto quando tuo padre era violento con te e tua madre, non è vero?》disse con dolcezza, stava pur sempre entrando in un argomento delicato.

Dante si riscosse, piantò i piedi in terra. Virgilio aspettò paziente una sua risposta.

《Da piccolo frequentavo molto la chiesa, cosa che é cambiata con l'adolescenza. Mi sono sempre reputato un ragazzo credente, tuttavia non ho mai sentito l'esigenza di pregare. Possiamo dire che io sia credente ma non praticante. Eppure...durante quel periodo io...》si interruppe per colpa di un singhiozzo《Io non ho mai pregato tanto come in quei momenti. Ogni giorno, ogni ora rivolgevo una preghiera al cielo perché quell'incubo finisse, perché qualcuno salvasse me e mia madre da quelle torture, da...lui》

L'amor che move il sole e l'altre stelle ||Dantilioحيث تعيش القصص. اكتشف الآن