Capitolo 25

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Il tragitto in macchina per tornare a casa fu estremamente silenzioso, se non per qualche domanda da parte del ragazzo, del tipo "Stai meglio?".

Quando arrivammo in casa, rapidamente mi diressi in camera con la voglia di mettermi a dormire, nella speranza che il sonno riuscisse a soffocare quelle sensazioni che mi attanagliavano il petto, così presi a spogliarmi di quegli indumenti che avevo addosso, indossando solo dei pantaloncini.

«Amore, vuoi parlare un po'?» Chiese sottovoce il moro quando ci ritrovammo entrambi a letto l'uno davanti all'altro, poggiando una mano sul mio fianco sinistro

«Ho avuto un attacco d'ansia Chri, niente di strano»

«Sì che è strano... L'ultimo attacco d'ansia è stato durante il saggio alla scuola di mia madre, e c'era stato un motivo scatenante. Cosa è successo oggi?»

Sbuffando mi girai nel letto, giusto per non guardarlo, trovandomi così a fissare il tetto di quella stanza

«Non è successo niente, è andata così e basta»

E se non sentii subito la risposta del ragazzo, qualche minuto dopo me lo ritrovai addosso con il viso stretto dolcemente tra i palmi delle sue mani

«Non è successo niente? Sei sicuro? Parlami Matti, perfavore»

Strinsi forte le labbra, ai suoi sussurri estremamente dolci e gentili, per trattenere le lacrime che riaffacciarono agli occhi, lasciandomene scappare qualcuna quando sbattetti le palpebre che poi andarono a scontrarsi con le sue mani

«Tua madre ha detto che a Luglio dovrete partire all'estero» Iniziai e lo vidi annuire leggermente

«Non te lo avevo ancora detto perché in realtà non è sicuro che parta con lei» Ne approfittó per spiegarsi, asciugandomi nel mentre le lacrime sul viso con i pollici

«Chri... Ho paura che si ripeta ciò che è successo a New York, io non ce la faccio... Non riesco a togliermelo dalla testa, e ti giuro che ci provo ma ho sempre l'ansia e la paura che mi assalgono» Confessai chiudendo gli occhi per paura di non riuscire a reggere il suo sguardo

«Alla base di tutto c'è la fiducia Matti...»

«E io te l'avevo data Chri... Ci sto riprovando ma non ci riesco, ho paura di ritrovarmi a soffrire dinuovo, che tu mi rompa il cuore più della prima volta... Se l'hai fatto una volta cosa mi dice che non lo rifarai?»

A quel punto lo sentii spostarsi da sopra di me, aprendo gli occhi per vederlo sedersi sul bordo del letto

«Sono passati quattro mesi, non credi che se avessi voluto rifarlo lo avrei già fatto?»

«Non lo so... Non so che pensare Chri»

Nel buio riuscii a vederlo scuotere il capo, alzandosi dal letto

«Dove vai?» Chiesi d'istinto tirandomi a sedere quando prese a vestirsi

«Ho bisogno di uscire un po', voglio stare da solo»

«Ma... È tardi» Sussurrai guardarlo infilarsi la maglia velocemente

«Non ti ho chiesto di venire con me, né di aspettarmi sveglio» Incalzó e rimasi stupito, con le labbra schiuse come pronto a dire qualcosa per fermarlo ma non ci riuscii, lasciandolo andare via da casa.

Provai a non sentirmi in colpa, provai anche ad addormentarmi per evitare di continuare a pensare, ma l'unica cosa che mi riuscii fu quella di girarmi e rigirarmi tra le lenzuola, controllando ossessivamente l'orario al cellulare: 01:37... 02:24... 03:01... 04:36

Preoccupato per il ragazzo decisi di provare a chiamarlo per chiedergli dove fosse, per chiedergli di tornare perché non riuscivo a stare tranquillo sapendolo nervoso e chissà dove in macchina

AMNESIA [Zenzonelli-Amici21] Where stories live. Discover now