12) Fiducia

273 20 5
                                    

Dazai:

Entrambi vi avvicinate spavaldi, è un po' che non vedevo Akutagawa, e la reazione di Atsushi è forse la più divertente, i due non si staccano gli occhi di dosso, continuando a guardarsi in cagnesco, è cresciuto un bel po.
Ti fermi a qualche metro di distanza da noi, ti Poggi una mano sul fianco e ci rivolgi uno sguardo freddo e determinato, uno sguardo che di norma solo un Alpha sa fare per incutere tale timore, ma fatto da te fa 3 volte più paura.
"Come avranno riferito pure a voi, per oggi abbiamo il compito di accompagnarvi a sto magazzino e assicurarci che non vi facciate ammazzare, per le ore 12:30 il nostro incarico sarà interrotto, e noi non saremo più tenuti a proteggervi."
Spieghi con voce ferma e decisa, sei molto rigido, e non fai trasparire emozioni, ti muovi quasi meccanicamente, non sei a tuo agio.
"Siamo già stati informati a riguardo,le informazioni che ricaveremo verrano divise e riportate ai rispettivi capi" soffia Kunikida alla mia sinistra.
"Cosa succede dopo le 12:30 nel caso non avessimo ancora concluso la missione?.."chiede ad un tratto l'omega alla mia destra, tutti e tre guardiamo i due uomini davanti a noi, che si scambiano uno sguardo complice, per poi guardarci negli occhi.
"Se non vi avrà già ucciso la Gild, lo faremo noi" risponde il corvino tossicchiando, seguito dal tuo sguardo gelido, che fa indietreggiare l'omega al mio fianco.
Sento Kunikida sospirare per poi guardarmi in cerca di risposte rassicuranti, non è un'ottima situazione in effetti, già solo Chuuya è una vera macchina assassina dal grilletto facile, se affianchiamo anche il suo avvocato altrettanto pericoloso, siamo decisamente in svantaggio.

Sfodero un sorriso giocoso e alzò la mano destra attirando l'attenzione su di me;
"Allora direi di muoverci per evitare un finale simile! Kunikida-kun puoi farci da guida?" Chiedo, il biondo risponde positivamente.
"Andiamo per di qua, ma se sono io a fare da navigatore tenete d'occhio quei due!non c'è li voglio alle spalle..."ridacchio, non posso dargli torto!
"E chi vi ha detto che saremo noi a stare dietro?"chiedi ironicamente tu, superandoci seguito dal corvino e cominciate a camminare avanti a noi di qualche metro, suppongo tu sappia già la strada.
Ci incamminiamo tutti quanti, inizialmente la situazione è decisamente tesa, ma con qualche provocazione e battuta sono riuscito a far rilassare un po' tutti, adesso Akutagawa si è scollato un po' da te, occupato a litigare con il povero Atsushi che nonostante stia cercando di tenergli testa, trema come una foglia, mentre Kunikida è passato in testa alla fila, cercando di non farci sbagliare strada, né approfitto per affiancarti in silenzio, mentre  cammini per fatti tuoi poco distante dagli altri, guardando divertito il litigio tra Akutagawa e Atsushi.
"Guardandoli non ti viene un certo dejavu Chibi?"
Sobbalzi sentendomi così vicino, ti giri verso di me, ignorando la mia domanda è torni a guardare avanti a te senza rispondermi, accelerando un po' il passo.
Non mi è difficile continuare ad affiancarti, e insisto nel cercare di smuoverti.
"Ho saputo che adesso sei il mentore di Akutagawa, di fatti è diventato più bravo nel combattimento corpo a-"
"È sempre stato dotato, eri solo tu l'unico ottuso da non accorgerti del suo talento, e ignorarlo" mi interrompi continuando a guardare avanti a te, la tua voce resta ferma e fredda.
"So bene che aveva talento, per questo ero così severo con lui,  volevo che desse i-"
"Quindi è così che dimostri il tuo affetto? Sai chi era che gli curava tutte quelle ferite che riportava dopo i tuoi allenamenti? Io, e non sai quante volte ho visto il suo sguardo deluso e ferito per non aver mai ricevuto anche solo un piccolo riconoscimento da te, lo hai solo illuso, e lo hai ferito ripetutamente, per poi abbandonarlo a se stesso nella Mafia, bel modo di dimostrare affetto"mi interrompi di nuovo, sospiro guardando avanti a me, sei proprio complicato Chibi, smettila di ricordarmi i miei errori.
Torno a a guardarti, ma tu non mi degni di uno sguardo.
"Chuuya, io non voglio usarti, è quello che ti hanno detto è stata una coincidenza veramente di merda, ma in questi giorni non ho passato tutto quel tempo con te perché volevo usarti, l'ho fatto solo perché volevo averti vicino, non mi è bastata quella notte, non mi è bastata quella telefonata,voglio averti vicino più spesso, e come ti ho già detto voglio farmi perdonare, credi davvero che non manterrei una promessa?"soffio per poi guardarti.
Tu fai per parlare ma ti blocchi subito, continui a camminare guardandoti i piedi, e resti in silenzio per alcuni secondi.
"Non lo so più"
Soffi ad un tratto, ti guardo interrogativo, finalmente alzi lo sguardo, ma guardi avanti a te, inclinando solo di poco la testa nella mia direzione.
"Io, non so più se fidarmi di te..."
Penso di non aver più sentito il mio battito per almeno 5 secondi o forse di più, ti guardò con occhi sgranati e mi fermo di colpo, poco dopo anche tu fai lo stesso.
"Chuuya io n-"
"Tu menti, Dazai"
Alzi lo sguardo verso di me, e quei tuoi bellissimi zaffiri si mescolando a delle dolorosissime lacrime.
"Tu menti sempre..., e succede che un giorno, dopo l'ennesima bugia...uno semplicemente, non si fida più...perché è stanco di sentirsi usato, stanco di dover tornare a casa ogni giorno, e leccarsi le ferite da solo..."mi rispondi con un filo di voce, poi ti volti e continui a camminare senza fermarti, gli altri non si sono accorti di nulla.
Resto impalato sul posto, mi hai sparato al petto, una terza volta...e per Satana se fa male!...fa malissimo...è questo il dolore che ti ho provocato lasciandoti? Davvero tu hai provato questa sofferenza atroce per così tanto tempo? Come hai fatto?...sei veramente più forte di chiunque altro, ma la cosa che mi bruciare ancora di più è che quella sofferenza sono stato proprio io ha causarla, io che dovevo essere la tua spalla dove piangere, le tue braccia quando ti sentivi solo, e il tuo sorriso quando eri triste.
Ricomincio a camminare qualche metro alle tue spalle, senza levarti gli occhi di dosso,il senso di colpa mi sta lentamente divorando già da ieri...se non morirò per suicidio, lo farà il mio senso di colpa...
Finalmente arriviamo al magazzino indicato, dove dovrebbero esserci alcuni uomini dotati di poteri, a guardia di una cassaforte contenente vare informazioni e una grande somma di denaro per acquistare rifornimenti.
"Silenzio!" Ci intima d'un tratto Kunikida fermandosi e abbassandosi, tutti i presenti lo imitano e ci avviciniamo al bordo del piccolo balcone sul quale siamo, e sotto di noi vi è una grande piazza, dovrebbe essere una zona di scarico delle petroliere.
Poco più in là vi è il magazzino, e all'esterno un gruppo di uomini armati fino ai denti.
"Il posto è questo, e ci sono moltissimi sottoposti della Gild.."conferma il biondo.
"Come vogliamo agire?" Chiede Atsushi, gli occhi di tutti finiscono su di me che studio la situazione con calma.
"Prima di tutto meglio capire quanti sono e che armi hanno, e sopra a tutto dobbiamo individuare quelli dotati di poteri".
Kunikida quindi si avvicina poco di più ed inizia a riferirci il suo piano.
"23 uomini, all'interno c'è ne dovrebbero essere altri 10, non vedo nessuno dotato di poteri, le foto non coincidono con gli altri, ogni uomo possiede una pistola e un mitragliatore silenziato a tamburo...quindi direi che il piano migliore è aspettare e analizzare ancora meglio la situazione prima di-..fermi tutti-Dove sta quello col cappello?!" Tutti ci voltiamo nel punto dove ti trovavi , ma non ci sei più, puntiamo di istinto gli occhi su Akutagawa che guarda davanti a se e ci indica la piazza.
"Si era stufato di sentirti starnazzare" ci risponde, un urlo è una raffica di spari attira la nostra attenzione, ti osserviamo mentre ti getti a capo fitto tra le fila di uomini, mentre gli combatti con abilita uno ad uno, disarmandoli, e saltando tra di loro con agilità, noto un sorriso sul tuo volto, e alcune auto si schiantano contro gli uomini appostati più in alto.
Una flotta di uomini punta le armi verso di te, uno di loro grida di fare fuoco, tu a cavallo di un container ti lasci cadere nel vuoto, e blocchi i proiettili in aria, questi cambiano direzione e si rivoltano verso i loro mittenti perforandoli uno ad uno.

Una flotta di uomini punta le armi verso di te, uno di loro grida di fare fuoco, tu a cavallo di un container ti lasci cadere nel vuoto, e blocchi i proiettili in aria, questi cambiano direzione e si rivoltano verso i loro mittenti perforandoli un...

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

"Ma è completamente pazzo?!" Grida Kunikida stringendo il suo quaderno.
Con agilità schivi i proiettili che ti passano affianco tagliando l'aria, sembra quasi tu stia danzando, ti muovi con eleganza nonostante tu combatta in modo quasi barbaro, e stendi anche l'ultimo uomo, senza nemmeno un graffio, ti sistemi la giacca, e il capello e con una mano sollevi la piccola coda sulla tua spalla sistemandola.

"No, lui è un dirigente della Port Mafia"risponde il corvino, che si alza e si avvia verso il suo mentore.
Mentre noi rimaniamo a guardarci sbalorditi per qualche istante, non ti smentisci mai Chibi, ti piace proprio stare al centro dell'attenzione eh? Ridacchio e seguo il corvino, sentendo gli altri due raggiungermi poco dopo.
Cominciamo a perquisire gli uomini, cercando le chiavi del magazzino, all'interno dovrebbero esserci altri 10 uomini, a guardia della cassaforte.
"Sei proprio capriccioso! Kunikida è molto offeso che tu non abbia ascoltato il suo piano" ti faccio, visto che parlandoti dseriamente non riesco a smuoverti allora cominciamo con le provocazioni.
"Ma stesso un po' zitto! Mi ha fatto venire un ictus al cervello,non ci volevano tutte quelle inutili chiacchiere!....E POI CAPRICCIOSO A CHI MA TI SEI VISTO?!" Mi sbraiti infine contr, ricordandoti la mia provocazione iniziale .
Ridacchio e mi ringhi ancora di più contro, sembra che il combattimento ti abbia migliorato l'umore.
"Però hai tirato l'auto troppo verso sinistra! Se la lanciavi di qualche centimetro e destra prendevi anche gli altri uomini!" Ti stuzzico.
Mi provi a tirare un calcio mentre sei chinato a cercare le chiavi su uno dei cadaveri, ma mi scanso schivandolo.
"Se non stai zitto la prossima auto te la faccio cadere in testa!" Mi ringhi contro, alzo le mani in segno di resa.
"Trovate" ci voltiamo verso il corvino che ha le chiavi in mano.
"MA-ME LE HAI RUBATE MALEDETTO!" Grida Atsushi indicandolo con sguardo confuso.
Il corvino ghigna tossicchiando.
"Non me lo ricordo, comunque c'è le ho io"risponde.
L'omega si lascia andare ad un grido liberatorio mentre il corvino ghigna maleficamente godendo nella vista della povera tigre sofferente.
"Non bullizzare il povero Atsushi-kun!che già si deve subire le sbraitate di Kunikida-kun!" Rispondo ridacchiando, il corvino fa spallucce, e Kunikida attenta la mia vita lanciandomi un mattone, che schivo prontamente.
Ti sento ridacchiare, e ti osservo sorridendo, appena mi noti tossisci al volo e nascondi il sorriso, avviandoti verso il magazzino, seguito dal tuo pupillo, vi seguiamo da dietro, e solo ora notò più attentamente la vicinanza con la quale cammini al fianco del corvino, tu non mi fai mai camminare così vicino a te...e questo pensiero mi porta a sentire uno strano peso nello stomaco terribilmente fastidioso.
Cos'è tutta questa confidenza con quel ragazzino? Non fai così con tutti i tuoi sottoposti...e perché lasci che ti affianchi così con calma, sembri tranquillo, e non ti da fastidio la sua vicinanza.
"Tutto bene Dazai-San?" Mi chiedo ad un tratto Atsushi, osservandomi, mi giro verso l'omega e gli sorrido di rimando.
"Piuttosto, ti sei fatto fregare le chiavi da Akutagawa?"
Il giovane omega gonfie le guance e si fa leggermente rosso, incrociando le braccia.
"Non me ne sono accorto!...io lo odio a quello! Se non prova ad uccidermi mi fa uscire di testa!..." sorrido, quelle parole mi portano in automatico a guardarti, mentre continui a camminare tranquillo.
"Però siete un'ottima squadra" rispondo.
L'omega posa gli occhi sul corvino, che parla tranquillamente con te, per poi sorridere lievemente.
"Quando ci va..." risponde, ridacchio,
Tranquillo Atsushi, dove la notti sono più buie le stelle lo saranno  ancora di più.

|Our invincible love|Where stories live. Discover now