Capitolo 72

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Una forte sensazione di secchezza mi sveglia dal mio stato di coma, nonostante avrei tanto voluto ignorarla e continuare a dormire, ma sono troppo assetata e non riesco più a far finta di niente. Guardo la sveglia e l'orologio segna le 3 A.M. quindi piena notte. Mi alzo scocciata facendo attenzione a non svegliare Steve, che dorme sereno sul lato del letto accanto al mio. I miei occhi guizzano sul suo fisico messo a nudo e a coprirlo un semplice lenzuolo bianco che si ferma sotto l'ombelico. Mi strofino gli occhi e mi metto in piedi, sgattaiolando silenziosamente via dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle in modo tale che la luce dei faretti del corridoio non svegli il bell'addormentato. Cammino nei corridoi con l'intenzione di arrivare alle scale per raggiungere la cucina, ma un rumore mi distrae, proveniente dalla porta che adesso si trova alla mia destra, mezza aperta. Sbircio all'interno non ricordandomi che questa è la camera di Bucky, ma la memoria mi ritorna subito quando lo vedo coricato a terra parecchio scosso, mentre si alza con il busto. Non ha una bella cera. 

Non si è ancora accorto della mia presenza e quindi faccio un passo avanti all'interno della stanza per risvegliarlo dal suo stato di trance

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Non si è ancora accorto della mia presenza e quindi faccio un passo avanti all'interno della stanza per risvegliarlo dal suo stato di trance. -Hai avuto un incubo?- si gira verso di me e probabilmente nella sua testa si starà domandando che cavolo ci faccia io qui. -Uno dei tanti.- cerca di minimizzare, ma con me non attacca visto che sono la prima a fare questo giochetto. -Hai mai pensato di andare da uno strizza cervelli? Sono anni ormai che sei perseguitato dal senso di colpa per ciò che l'Hydra ti ha obbligato a fare.- 

-Pago solo le conseguenze delle mie azioni.- questa risposta non ha senso perché sa benissimo che non aveva altra scelta e che gli avevano fatto il lavaggio del cervello. Volendo o non volendo, non aveva via di scampo. -Sto andando in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Vuoi farmi compagnia?- gli chiedo volendo provare a farlo distrarre un pò, e anche perché la discussione non è ancora finita. Inizialmente sembra riluttante sull'accettare, ma non sembra nemmeno intenzione a tornare a dormire, per cui. -D'accordo.- si alza in piedi avvicinandosi a una poltrona per poter prendere una maglietta e infilarsela dalla testate, poi esce dalla stanza camminando insieme a me verso la cucina della base, molto più grande rispetto a quella che abbiamo io e Steve a casa nostra. Ma è anche vero che è stata progettata per ospitare tante persone, quindi è abbastanza normale che sia così. Bucky si siede su uno degli sgabelli che si trovano vicino all'isola, appoggiando i gomiti sul marmo nero. Io mi avvio verso il frigo tirando fuori una bottiglia d'acqua fresca. -Ti va del latte caldo?- gli chiedo voltandomi verso di lui. -Ehm, perché no. Si dice che aiuti a prendere sonno.- prendo allora anche il cartone del latte. Tra gli sportelli in alto cerco una tazza versandone il contenuto fino a poco più di metà, e poi lo metto all'interno del microonde, sistemando il timer ad 1 minuto e 30 secondi. 

Io nel frattempo mi verso da bere in un bicchiere di vetro, e quando l'acqua fresca incontra la mia gola, finisco il contenuto in pochissimi sorsi emettendo alla fine un gran sospiro. -Perchè hai voluto che venissi anche io.- mi chiede dopo aver seguito con attenzione ogni mia mossa. Sa anche lui che c'è un motivo ben preciso. -Voglio raccontarti una cosa e mentre lo farò, voglio che tu stia in silenzio e beva il tuo latte.- dico guardandolo dall'alto verso il basso. Scuote la testa. -Non andrò da uno psicologo, non sono pazzo.- 

AGENT OF S.H.I.E.L.D - I AM NOBODYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora