Capitolo 1

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                                                                                                                                                   Nel mezzo delle difficoltà

                                                                                                                                                         nascono le possibilità.

                                                                                                                                                                      (Alberto Einstein)

21 giorni. 504 ore. 30 240 minuti. 1.814 400 secondi.

Questo era il tempo che era passato dal giorno dell'incidente, il giorno in cui sono quasi morta. Non ricordo niente e a sentire dai racconti degli altri sono rimasti in coma per tre giorni, nei quali ero letterale nel sottile strato che differenzia la vita e la morte.

Da quando ero uscita dall'ospedale non avevo ancora messo piede fuori da casa mia, e non sarebbe successo per molto tempo, l'incidente mi aveva tolto troppo e non ero ancora pronto ad accettarlo.

Ormai avevo perso la cognizione del tempo, erano minuti, o forse ore, da quando stavo fissando il soffitto della mia camera da letto, provando a credere che quello che era successo fosse tutto frutto della mia immaginazione e non fosse mai realmente accaduto.

Il turbine di pensieri che vagavano nella mia testa fu interrotto dall'apparizione di Holly, che come al solito mi era sempre stata vicina. Questa volta però era diverso, glielo si leggeva tutto negli occhi: senso di colpa. Si sentiva in colpa perché lei sarebbe dovuto essere con me, in quell'auto. Invece per sua fortuna era stata salvata da una super popstar di fama mondiale, la invidiavo, eccome se la invidiavo.

«Buongiorno bella addormentata» mentre spalancò le tende si corresse «o dovrei dire Malefica, lo sai vero che esiste la luce del sole?»

«Buongiorno anche a te. E per la cronaca, grazie, ma ora richiudi quelle tende» dissi con la voce ancora impastata dal sonno, coprendomi il viso con il cuscino. Oddio la luce.

Holly si buttò sul mio letto e mi costrinse a guardarla, in quel momento mi venne subito in mente il perché: Il lunedì del gossip . Era di nuovo lunedì, impossibile che il tempo passasse così in fretta.

Il lunedì del gossip è una specie di tradizione che andava avanti dall'inizio delle medie, ogni inizio settimana raccattiamo tutte le riviste scandalistiche che sono uscite il fine settimana, le leggiamo e le commentiamo. Questo piccolo rituale di giornata era un modo per passare il tempo assieme e per dimenticare quello che ci accadeva intorno a noi, ed adesso più che mai mi serviva.

Riportai subito la mia attenzione a lei, non aveva un'espressione tranquilla in volto.

«Sputa subito il rospo Holly, a meno ché tu non voglia diventare la bella addormentata della situazione, sai Malefica fece l'incantesimo» dissi alludendo alla sua battuta verso il mio amore per il buio, stavo cominciando a perdere la poca calma che mi rimaneva .

«Tranquilla fata cattiva non è successo niente, solo che questa settimana non è accaduto qualche fatto rilevante» continuando aggiunse «sembra che i vip hanno preso una pausa dal mondo dei gossip.»

Si alzò dal letto e prese la borsa con tutti i tabloid accumulati, scorsi diversi titoli tra cui il New York Post, a quanto pare una una qualche fan dei Jelena aveva trovato dei messaggi subliminali nelle loro canzoni. Roba letta e riletta. Due povere persone non potevano lasciarsi e rifarsi una vita che i fan interferivano, un po' mi dispiaceva per loro, doveva essere stressante.

Spiacevoli InconvenientiWhere stories live. Discover now