6. Trust Issues?

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Il fischio del treno rompe il leggero silenzio che è sceso alla stazione ferroviaria. E' molto presto, e le uniche persone che aspettano a partire siamo io, Tetsutetsu e qualche pendolare che ho conosciuto da quando ho iniziato a prendere il treno per raggiungere l'Accademia Yuuei.

‹‹Finalmente è arrivato! Non ce la facevo più ad aspettarlo!›› esclama il mio amico battendomi una forte pacca sulla schiena, che quasi me la spacca. Dove trova tutta questa energia di prima mattina? Poi mi ricordo che è Tetsutetsu, e che il suo quirk è fatto di puro acciaio.

‹‹Hai appena usato il tuo quirk?! Mi hai quasi rotto le vertebre!››

‹‹Scusa [T/N], sono così emozionato che non riesco a controllarmi.››

‹‹Ti conviene iniziare. Altrimenti al Ritiro non durerò nemmeno un giorno di questo passo.›› sbotto con un tono scherzoso, stropicciandomi un occhio con la mano sinistra, quella libera dato che la mano destra è occupata a trainare la valigia.

Il gran giorno è finalmente arrivato. Oggi si parte per il Ritiro nei Boschi.
Una settimana dedicata all'allenamento intensivo per potenziare i nostri quirk in mezzo alla natura. Una settimana di duro lavoro. Un inizio di settimana che segna definitivamente la fine delle vacanze e dà il via al nuovo e impegnativo trimestre che ci aspetta.

‹‹Ti vedo assonnata, [T/N], hai dormito poco?›› mentre prendiamo posto a sedere, a Tetsutetsu sorge spontanea questa domanda.
Che domanda innocente e semplice...peccato che la risposta sia tutt'altro che immediata e facile da spiegare.

Avrei dato colpa all'emozione di questa avventura che mi aspetta, se non fosse per il fatto che non è stato l'entusiasmo dell'attesa a impedirmi di chiudere occhio stanotte.
E non è stata nemmeno la trepidazione, l'agitazione, tanto meno la curiosità di sapere ciò che mi avrebbe aspettato.

È stata soltanto una sola sensazione a tenermi sveglia la notte.

Al calar del buio, appena chiudevo gli occhi, mi apparivano nella mente le parole di Todoroki. Il suono della sua voce era così reale da non sembrare nemmeno un sogno. Sembrava che ogni notte fosse nella mia camera, una presenza da cui non riuscivo a liberarmi.
Ogni singola parola uscita dalle sue labbra l'ultima sera che l'ho visto mi ha colpita come una lama affilata.
Ogni singola cosa che ha confidato ha fatto crollare, pezzo dopo pezzo, quella mia sicurezza spavalda con una facilità che non ho mai creduto fosse possibile.
Ciò che mi teneva sempre sveglia, il chiodo fisso che mi impediva di chiudere occhio, è sempre stato il rimorso.
Il rimorso di aver sempre evitato Shoto su considerazioni basate sul nulla o a causa del mio stupido orgoglio, dell'inutile competizione che provavo nei suoi confronti.

La cosa che non riesco affatto ad ignorare, è la sua capacità di avermi considerata per la prima volta una persona di cui potersi fidare.
Da lui non mi sarei mai aspettata certe confidenze. E' sempre stato molto riservato. Tuttavia, c'era qualcosa che lo turbava. La sua voce tradiva la sua espressione fredda e rigida: a volte abbassava il tono, altre volte si chiudeva nel suo silenzio.
Ma quando ho incrociato i suoi occhi prima di salutarci ho capito che è pervaso da qualcosa che lo sta divorando dentro.
Si stava confidando indirettamente con me. Per quale motivo? Stava cercando di dirmi qualcosa?

Voglio solo dimostrarti che ti sei fatta un'idea sbagliata di me.
Perché devo essere così testarda e mi ostino a non vedere le cose per quello che veramente sono ? Perché non riesco a fidarmi di lui con la stessa facilità con cui ci riesce Todoroki con me?

‹‹[T/N]!!›› Tetsutetsu urla quasi ad alta voce il mio nome vicino al mio orecchio, a causa dello spavento faccio un piccolo salto sul sedile.

‹‹Scusami, hai detto qualcosa?›› mi metto una mano sul cuore per riprendere a respirare. Oggi Tetsutetsu ha deciso che non arriverò viva al ritrovo con la 1A davanti al liceo.

𝘼𝙧𝙙𝙚𝙣𝙩𝙡𝙮 {Todoroki x Reader, My Hero Academia}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora