So che non capirai le mie parole:
Che da arabeschi in vetro si frantumano
A mandala sabbiosi sopra il suolo,
Che raccoglie il levigo marmo e gelido,
Per poi svanire al tuo soffio traumatico,
Pregno di tanta rabbia e incomprensione.

Esser qui ed esser me m'è sì difficile;
E i comignoli fumano, e li guardo,
E il loro alito li rende or vivi.
Veder le finestre serrate e chiuse
Mi rassicura il cuore appesantito
Dai chiavistelli, perché nessun può
Scrutarmi gli occhi in tali condizioni;
Perché qui non mi devo vergognare.

Quale vergogna può assalirmi se sono solo, mi guardo allo specchio e i miei occhi chiudono e schiudono.

Piogge infiniteWhere stories live. Discover now