𝗱𝘂𝗲: 𝗇𝖺𝗋𝗇𝗂𝖺 𝗇𝗈𝗇 𝖿𝖺 𝗆𝗂𝗋𝖺𝖼𝗈𝗅𝗂

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Edmund non doveva essere cresciuto più di due o tre anni da quando Helen lo aveva incontrato nella cella più di duemila anni prima. Aveva ancora gli stessi lineamenti, solo più maturi e formati, mentre i capelli erano cresciuti. Si chiese se si ricordava di lei; infondo ne era passato di tempo, e il ragazzo poteva tranquillamente pensare che fosse un sogno, ma Helen non si era mai scordata del suo incontro con il Re. Proprio mentre pensava che era probabile, ne ebbe la conferma: Edmund tirò fuori la spada, sbattendo Helen contro il tronco dove poco prima lei aveva bloccato Peter, la spada attaccata alla gola della ragazza, che fece un sorriso pigro.

<<Ed! Che cosa stai facendo?!>> chiese Lucy, avvicinandosi. <<Lasciala stare>> gli intimò Peter, ma Edmund scosse la testa, gli occhi fissi in quelli di Helen. <<È la sorella di Jadis>> disse agli altri, senza distogliere lo sguardo. La mora poté vedere Caspian spalancare gli occhi, così come Peter, Susan e Lucy. Poi lasciò andare una fredda risata. <<Stesso errore dell'ultima volta. Sorellastra>> lo corresse, calma. Poi inarcò le sopracciglia con fare confuso. <<Non hai parlato di me ai tuoi fratelli?>>.

<<Non vedo perché avrei dovuto>> disse stringendo un po' meglio la spada fra le mani. Sembrava quasi nervoso. <<Forse perché ti ho salvato la vita>> ribattè Helen, sporgendosi verso di lui, a un soffio dalle sue labbra. La lama della spada le pizzicava sulla gola, ma non le importava. <<Sai bene che ti posso dare fuoco in questo momento. Hai proprio voglia di morire?>> domandò con fare provocatorio.

Oh, sì, è divertente come l'ultima volta — pensò.

Con un forte spintone Peter mise da parte Edmund, prendendo posto davanti a Helen, l'espressione sicura di sé. <<Chi sei?>> chiese diffidente. La ragazza lo guardò divertita, allungando la mano e aprendo il palmo. <<Helen>> si presentò <<e si, sono la sorellastra di Jadis. Questo mi rende automaticamente cattiva?>> domandò, un finto broncio in faccia. <<Come vi conoscete?>> chiese il biondo, alludendo a lei ed Edmund ed ignorando la domanda dell'ibrido. Helen guardò il ragazzo, aspettando che fosse lui a rispondere. Era genuinamente sorpresa del fatto che non avesse parlato ai fratelli del loro incontro, poteva capire appena si erano riuniti, quando lui li rivedeva dopo aver causato problemi, ma nei seguenti mille anni? Ne aveva avuto di tempo.

<<Quando ero prigioniero di Jadis, lei mi è venuta a trovare. Mi ha preso in giro perché ero in cella è se n'è andata>> rispose lui.

<<Quando era prigioniero di Jadis sono andata a trovarlo e gli ho salvato la vita. Saresti morto di ipotermia>> ribattè la mora, facendo qualche passo verso Edmund. <<Grazie>> disse lui, nessuna espressione sul viso, ma un finto sorriso <<Ma ora tornatene dove sei stata per tutto il tempo in cui ho regnato>>.

Helen scosse piano la testa, mentre un piccolo fuoco le appariva fra le mani, danzando attorno al polso e alle dita. Fece qualche passo avanti, finì a tornare faccia a faccia con Edmund. <<Che ti piaccia o meno sono qua, e anche da più tempo di te. Quindi, o accetti la mia presenza, oppure posso liberarmi della tua. Chiaro?>>.

Edmund fece un passo indietro, ma non sembrò spaventato dai fuochi che ballavano pigramente tra le mani di Helen. <<Cosa sei?>> chiese invece. La ragazza spense i fuochi fra le sue mani e si guardò intorno. Apparte gli abitanti di Narnia, che sapevano bene chi e cosa era, gli altri sembrano più che confusi e all'erta. Gli altri tre Sovrani e Caspian avevano ancora lo sguardo sulle sue mani. La mora si limitò a rimettere il coltellino al suo posto, per poi appoggiarsi all'albero. <<Sono stupita che durante il tempo in cui avete governato tutti i vostri amici non vi abbiamo parlato di me. Tutti sapevano chi ero, cosa ero e dove vivevo prima che arrivasse voi. Ma per qualche strano motivo, avete deciso che non ero degna di essere raccontata. Abitavo con Jadis, che mi ha accolta perché nel nostro sangue scorreva quello di nostra madre, un demone. Ma dall'altra parte lei mi odiava, e diciamo che il suo lato da gigantessa non faceva impazzire me. Però lei regnava e io ero temuta tanto quanto lei, a quei tempi. In ogni caso, dopo che la avete sconfitta mi sono... ritirata. Quando voi avete lasciato Narnia, Telmar si è presa tutto, sono tornata dai loro abitanti, che mi hanno accolta. E ora eccoci qua>>. Durante tutto il discorso aveva notato Trumpkin e, oltre ad essere grata del fatto che non fosse morto, capì che aveva raccontato di come Telmar si era presa i loro territori.

𝐓𝐇𝐄 𝐃𝐄𝐕𝐈𝐋 𝐖𝐈𝐓𝐇𝐈𝐍 | 𝖾𝖽𝗆𝗎𝗇𝖽 𝗉𝖾𝗏𝖾𝗇𝗌𝗂𝖾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora