𝗰𝗶𝗻𝗾𝘂𝗲: 𝖽𝖺𝗅𝗅'𝖺𝗅𝗍𝗋𝖺 𝗉𝖺𝗋𝗍𝖾

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Helen fece il suo ingresso nella stanza appena in tempo. Quello che vide le fece gelare il sangue: Nikabrik era a terra, di fianco a Lucy e Trumpkin, così come Caspian, che però aveva il capo alzato e guardava Peter in piedi a guardare un'enorme, freddo, blocco di ghiaccio.

Non fu tanto quello che fece accendere un fuoco intorno a sé (e, nonostante non se ne fosse accorta, a Edmund), più la presenza della sorellastra che tendeva la mano verso il ragazzo biondo, che aveva abbassato la spada.

Si riscosse in fretta quando notò che il ragazzo di fianco a lei cercava un modo per attraversare il fuoco che aveva evocato, la spada stretta in mano. <<Che vuoi fare?>> gli chiese abbassando un po' le fiamme.

<<Conficcare la spada in quel blocco>> ribatté lui. <<fammi passare>> aggiunse. Lei lo guardò per mezzo secondo, prima di scuotere la testa. <<Non ancora>> ribattè prendendogli il polso e trascinandolo davanti alla sorellastra, spingendo di lato Peter, che andò a finire di fianco al Principe, per terra.

Quando li vide, a Jadis brillarono gli occhi. <<Helen, sorellina! E Edmund, caro!>> esclamò con voce piena di dolcezza.

Helen non sarebbe caduta nel suo tranello, non ne aveva la minima intenzione, ed evidentemente anche Edmund si era promesso la stessa cosa, perché mantenne lo sguardo saldo, fissando la donna con odio. Non si mosse di un centimetro.

<<Stavo proprio parlando di te, prima>> esordì Helen senza rispondere al saluto. <<sai, di quanto facessi pena a regnare e di quanto odiasse stare sotto il tuo controllo, obbligata a non fare niente tutto il giorno>>.

Jadis mantenne un'espressione calma, allungando la mano che aveva ritrasso precedentemente. <<Helen, quanto sei divertente! So che mi sei estremamente grata! A quanto pare, ti ho anche permesso di conoscere un ragazzo speciale>> disse induguando sulla mano dell'Ibrido, che era ancora stretta sul polso di Edmund. Helen non si scomodò a lasciarla, anzi, strinse un po' la presa sperando che il moro non facesse mosse azzardate.

<<Specialissimo. Peccato che stiamo bene così, sai, non ho bisogno di te>> ribattè.

<<Ma come? Sai che senza di me non potreste farcela. Edmund, caro! Non vuoi darmi una goccia del tuo sangue, in onore dei vecchi tempi? Ricordi?>>.

Lui fece una smorfia. <<Ricordo>> annuì <<ma non credo che faccia parte del pacchetto "ricordi felici">>.

Helen lo spinse leggermente dietro di sé, mollando la presa sul suo polso a abbassando un po' le fiamme. <<Non ti libereremo mai. Il tuo tempo è finito, e hanno già me su cui contare>>.

<<Te?>>. La voce di Jadis si fece fredda e una risata scaturì dalla sua bocca, mentre a Helen vacillava lo sguardo. Non le era mai importato davvero dell'opinione della Strega, ma la sorellastra era sicuramente più potente di lei e più di una volta degli anni aveva provato gelosia nei suoi confronti, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Lei non era nemmeno conosciuta con il suo vero nome, Jadis era la Strega Bianca per tutta Narnia.

<<I tuoi poteri non aiuteranno questi ragazzi. E poi sei mortale! Un piccolo pugnale nella pancia ed ecco fatto, sei fuori dai giochi! Non ti paragonare a me>> continuò la donna.

<<Eppure sei te quella in un blocco di ghiaccio>> sbottò l'Ibrido, senza nemmeno darle il tempo di rispondere. Alzò la mano e diede fuoco alla parete, che sparì tra le fiamme un attimo dopo, seguita da un'ondata d'acqua che arrivò fino ai piedi della ragazza, infradiciandole il vestito. Spense lentamente il fuoco e si allontanò da Edmund, percependo il suo sguardo sulla schiena. Lanciò un'occhiata agli altri, soffermandosi su Caspian. <<Mai più>> gli disse tirandosi su il vestito e sbuffando. <<State rendendo tutto difficile>>.

𝐓𝐇𝐄 𝐃𝐄𝐕𝐈𝐋 𝐖𝐈𝐓𝐇𝐈𝐍 | 𝖾𝖽𝗆𝗎𝗇𝖽 𝗉𝖾𝗏𝖾𝗇𝗌𝗂𝖾Where stories live. Discover now