Prodotti chimici e farmaceutici

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Poiché le cellule vegetali sono totipotenti si adattano bene alla produzione di diversi metaboliti, tra cui quelli più importanti sono i metaboliti secondari che vengono applicati per diversi scopi.  Fin dall'antichità lo sfruttamento delle piante per la fitoterapia era varia, una pianta molto utilizzata era la pana Ginseng, si utilizzano le radici che vengono fatte essiccare e per fare un'estrazione viene utilizzato un materiale seccato chiamato Droga. Le radici vengono utilizzate per l'estrazione di diversi composti come i ginsenoidi generalmente contenuti negli oli essenziali. Un'altra pianta utilizzata è la Efedra, pianta da cui si estrae l'efedrina utilizzata per la cura dell'asma con un'azione eccitante nel S.N.C. Le piante vengono utilizzate non solo per la terapia ma anche come colorante alimentare, come cosmetici dove si utilizzano piante che producono oli essenziali o sostanze volatili, o per la produzione di tisane. Molte piante contengono pigmenti con funzione vessillare, antiossidante per esse, per noi importanti poiché hanno diversi effetti. La Barbabietola contiene moltissime antocianine che sono pigmenti antiossidanti. L'indigofera non contiene direttamente il pigmento indaco ma è ottenuto per reazione di fermentazione ossidativa delle foglie, in alcuni casi anche del fusto, si ottiene una sostanza chiamata indigotina che si deposita sul fondo del recipiente che viene riscaldato, per evaporazione viene prodotta la polvere indaco. Gli estratti del ibisco sono utili per curare l'ipertensione o patologie legate al fegato. Il rabarbaro è una pianta che viene rappresentata da due generi: Rhuem e Rumex. Rhuem è tipico dell'antico oriente mentre il Rumex può essere presente anche in altri territori. Si utilizza il rizoma delle specie asiatiche dal quale si ricava una droga che hanno azione eutettica, permette l'aumento di secrezione dei sacchi gastrici aumentando la digestione. Possono essere presenti anche antrachinonici con una colorazione giallastro intenso con funzione lassativa e digestiva. Si hanno diversi composti tannici che derivano dalla polimerizzazione di due classi di molecole, sono sostanze astringenti che fanno precipitare le proteine della saliva favorendo la sensazione di aspro e acerbo. Le foglie del Rumex contengono ossalati di calcio e possono essere tossiche sia per le persone che per gli insetti. 

Cassia: Largamente usate per i suoi derivati antrachinonici, si ricava un olio usato in profumeria e per preparazioni farmaceutiche attraverso l'estrazione delle foglie. Anche se ha una grandissima importanza dal punto di vista commerciale, al giorno d'oggi viene utilizzato il suo componente sintetico ovvero il cinnamale che viene prodotto su larga scala e a basso costo. 

Curcuma: sono piante erbacee rizomatose e perenni originate dall'Asia meridionale. Contengono oli essenziali utilizzati in profumeria, Ha proprietà  coleretiche, abbassa l'accumulo di colesterolo nel fegato ed ha un'azione antinfiammatoria e anticolinergica. Non sono evidenziati effetti collaterali legati all'uso di curcuma ad eccezione dell'ipercloridria se somministrata ad alte dosi. 

Molti composti vengono ricavati anche da poche piante, in genere vengono ricavati andando ad incidere la corteccia della pianta ed estraendo le sostanze dai canali. La mirra si indurisce all'aria ritrovandola sotto forma di cristallo giallo/bruno e da questa pianta si possono estrare oli essenziali che hanno potenti attività antinfiammatorie soprattutto nei confronti di infiammazioni del cavo orofaringeo. Tutte le piante che vengono chiamate oleaginose sono piante che producono semi al cui interno sono presenti sostanze oleose, queste piante sono importanti non solo per i metaboliti secondari ma sono importanti anche da un punto di vista commerciale poichè gli oli hanno un valore nutrizionale molto importante, è fondamentale la tecnica che viene effettuata per l'estrazione poiché va a incidere di molto sulla resa e sulla qualità del prodotto. L'olio di ricino viene estratto dai semi, questo tipo di estrazione viene fatta a freddo, se l'estratto viene fatto a caldo viene poi utilizzato come lubrificante per motori. Ci sono dei trattati medici sull'uso delle piante grazie ai quali sono estratti composti medici per la salute. Ci fu un periodo in cui la fitoterapia non venne più utilizzata poichè, a causa di superstizioni , non era più considerato qualcosa vicino alla scienza ma qualcosa di magico. Al giorno d'oggi molti medicinali vengono prodotti sulla base di estratti vegetali associati ad un principio attivo. La caffeina è una sostanza usata insieme ad altri principi attivi, può essere estratta dalla pianta del caffè o dalla pianta del thè. Risultano tossiche alla dose di 600mg e letali alla dose di 10g. Riesce a passare facilmente le membrane biologiche poiché anfotera. All'interno della pianta del caffè possono trovarsi anche sostanze fenoliche, l'unione di essa con l'alcaloide (caffeina) fa si che la caffeina venga accumulata al livello vascolare. Nel vacuolo oltre agli ioni possono trovarsi anche sostanze fenoliche come flavonoidi o antociani. L'estrazione della caffeina viene fatta a caldo, per distruggere i legami che si creano tra fenoli e alcaloidi. La chinina è un'alcaloide con proprietà medicinali. Il primo farmaco antimalarico efficace, il chinino, ancora oggi utilizzato anche se spesso si ricorre a prodotti di sintesi. Dalla pianta si possono estrare altri componenti alcaloidi, acidi aromatici e alto contenuti di terpeni. Il curano è una sostanza usata molti anni fa, ricordata per essere utilizzata come veleno nelle frecce degli indiani. Utilizzavano la pianta durante la caccia paralizzando i muscoli dell'animale, l'unico che continuava a muoversi era il cuore. La digitale purpurea è una pianta erbacea, studiando la pianta si scoprì la glicolisi primaria nelle foglie fresche.  Durante l'essicamento per degradazione enzimatica si ha la formazione dei cosiddetti Glicolisi cardioattivi che si dividono in 3 gruppi: 

A: hanno la digitossigenina come aglicone

B:Hanno la gitossigenina come aglicone

C:Hanno la gitalossigenina come aglicone.

Le foglie contengono derivati antrachinonici, saponine e flavonoidi. Nonostante venga impiegata per l'aumento della forza sistolica del cuore e l'eccitabilità del muscolo cardiaco è molto tossica come pianta. La stricnica è un alcaloide molto amaro è inodore, molto pericoloso poichè è un forte veleno, colpisce il S.N.C con violenti convulsioni muscolari fino a portarlo ad asfissia. L'avvelenamento può essere combattuto con somministrazione di cloroformio, etere, bromuri... A basse dosi è usata come tonico, stimolante per l'appetito, afrodisiaco e come cura per l'incontinenza di urina.


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