Sostegno

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- ...che giornata di merda. - Esordì in questo modo Ellie tornando in casa dopo la scuola quel giorno. Il suo cappotto e i suoi lunghi capelli erano bagnati dalla pioggia che fuori imperversava mentre sul suo viso era stampata una espressione esausta. Di solito non diceva ad alta voce parolacce a casa, ma in quel momento era certa che non ci fosse nessuno lì con lei. Era mezzogiorno e i suoi genitori erano entrambi fuori per lavoro, la madre sarebbe tornata verso l'una di pomeriggio assieme a Peter mentre il padre sarebbe mancato fino a prima di cena. Aveva campo libero per dire tutte le parolacce che voleva, pensava.

- Che è successo? - una giovane voce famigliare le chiese dal tavolo nella sala da pranzo vicino all'ingresso principale. Peter stava sorseggiando una tazza di té verde mentre con sguardo interrogativo pose quella domanda alla sorella.

- P-Peter, che ci fai qui? Mamma è già tornata? N-non è in casa... vero?! Spero non mi abbia sentita dire quella cosa... -

- Oggi non sono andato a scuola, rilassati. Mamma è ancora fuori. -

- Che fortuna... - sospirò Ellie posando lo zaino per terra e togliendosi il cappotto - ma... come mai non sei andato a scuola? - lo mise sull'appendiabiti e poi si andò a sedere nel posto davanti al fratello.

- Non mi andava, quindi ho detto a mamma che oggi era il compleanno di un compagnetto e visto che non volevo venire meno alla mia fede le ho detto che preferivo non andare a scuola. Lei mi ha detto che avevo ragione e mi ha pure premiato per la devozione a Nostro Signore Geova facendomi un tè prima di uscire di casa. Lo sto bevendo ora perché mi piace di più quando è freddo e ne ho approfittato per dormire un poco - prese un sorso.

- Heh... sembra che a te sia andata meglio... - Ellie guardò con un po' di invidia il fratellino minore.

- A te no, immagino. -

- Già... pensa che ho pure detto "almeno non sta piovendo" all'uscita da scuola mentre aspettavo papà e poi... - guardò fuori dalla finestra della cucina. Un tuono che illuminò il cielo completò la frase della ragazza.

- Brutto... - Peter sorseggiò ancora - invece i miei biscotti preferiti erano finiti. Qualcuno... coff coff... papà... coff coff... li ha finiti ma ha lasciato la confezione vuota nella dispensa. Quando l'avevo vista pensavo che ce ne erano ancora un po' e invece no! Pensa pure che ieri la mamma mi aveva chiesto se c'erano i biscotti e io ho detto di sì ma invece no! -

- Wow... - disse Ellie ironicamente.

- A te invece cosa è successo di così brutto? - Peter guardò il suo tè mentre lo mescolava provocando un rilassante rumore col cucchiaino che sbatteva lungo i bordi della tazza - non sarà peggio di quello che è successo a me, heheh! -

- Non mi va di parlarne... ma sappi solo che domani dovrò andare a casa di una compagna da cui sono terrorizzata... -

- Mpf! - Peter ridacchiò dietro la tazza inizialmente ma poi si allarmò, sua sorella non era tipa che si spaventava delle persone senza un motivo valido - come mai? Ha i piercing sul naso? Se sì, quelli fanno paura pure a me! -

- No... però è misteriosa da morire. Tanto per cominciare, non era con noi al primo anno, è venuta solo al secondo. -

- Uno studente fantasma?! - Peter spalancò gli occhi, questo era un motivo valido per avere più che paura secondo lui - so tutto sui fantasmi, sorellona-chan! Ho letto un sacco di libri che ne parlano... dobbiamo fare un cerchio di sale e... -

- Peter, si è trasferita da noi a inizio anno, non è un fantasma - Ellie bloccò il fratellino ridendo - non penso nemmeno esistano. -

- ...oh - Peter si placò subito. C'era rimasto un po' male che la sorella non credesse nell'esistenza di spettri, ma non gli sembrava giusto costringerla a farlo dunque non volle insistere - allora... che cos'ha di pauroso? -

HEAR ME!Where stories live. Discover now