Being selfish

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ALESSIA's POV

Il suicidio. Poche volte nella mia vita mi era venuto in mente di porre fine a tutto, poche volte e mai con l'intensita' di quel sabato mattina. Mi alzai controvoglia: quello era il giorno che avrei odiato di piu' in tutta la mia vita, di questo ero certa. Quel giorno infatti si sarebbe sposato Oliver, il MIO Oli... un matrimonio che avrebbe messo la parola fine a tutti i miei sogni perché' io speravo che un giorno saremmo tornati insieme, che avremmo potuto rivivere tutto cio' che ci era stato tolto da Hannah. Erano a malapena le otto e mentre bevevo un caffe' caldo mi soffermai ad immaginare cosa stessero facendo LORO DUE.. immaginai l'emozione che stavano provando , i preparativi per vestirsi in maniera consona all'evento, gli addobbi in Chiesa, l'ansia di partire per il viaggio di nozze, l'arrivo in mattinata di amici vicini e lontani per celebrare l'amore di quelle due persone che ormai da anni vivevano insieme.
E io? Io vivevo ai confini di tutto questo, io ero solo un'ombra del passato, nemmeno la presenza di Dylan aveva permesso ad Oli di tornare da me, perche' mi rifiutavo di credere che non avesse capito, data la somiglianza, che quello era figlio suo. Forse non ero abbastanza importante per lui e nemmeno Dylan lo era. Ricordai quando, durante il primo tour, Oli volle stare con me di nascosto: io non ero MAI stata abbastanza per lui, mi aveva sempre tenuta distante da quello che veramente era il suo mondo, e non avevo mai potuto farne parte in maniera cosi ' intensa come invece stava facendo Hannah.
"Ma tu sai davvero come vivono la loro relazione?" mi chiese la mia coscienza. NO: non lo sapevo ma potevo benissimo immaginarlo, mentre ogni pezzo del mio cuore incideva la mia anima sempre più a fondo. Per quanto ancora avrei potuto vivere in quel modo, tormentandomi ogni giorno, dalla mattina alla sera? E che razza di madre ero, sempre in ansia, sempre con quel velo di tristezza negli occhi ? IL bimbo stava crescendo e si accorgeva di tutto questo... non ero abbastanza nemmeno per lui, conclusi.
Andai in camera da letto e mi sedetti alla scrivania, con le lacrime agli occhi intinsi il pennino nell'inchiostro ed iniziai a scrivere, lentamente, tentando di trattenere il tremito della mia mano.

"Caro Oli,
si', dopo tutto questo tempo ti chiamo ancora cosi', perche', lo ammetto, per me e' come se fosse passato appena un giorno da quella maledetta notte a Milano. L'ultima volta in cui ho assaggiato le tue labbra, in cui ho sentito il tuo abbraccio avvolgermi. Quando ti ho rivisto il mese scorso l'ho capito: per te non è cosi'. Per te io sono solo il passato, una parentesi spero piacevole della tua vita da rockstar.
Cosa posso fare? A quest'ora avrai gia' sposato Hannah. Sì, la odio. Lo ammetto a me stessa e qui, davanti a te. Lei mi ha rubato l'unica cosa per cui valeva la pena vivere: TU.
Vorrei esserci io su quell'altare accanto a te, in abito bianco, sorridendoti e stringendoti la mano... E non voglio vivere abbastanza da vedere sui giornali e in TV le foto della vostra felicità .. Per me sarebbe troppo e sono stata forte per troppo tempo, ora ho voglia di lasciarmi andare e di smetterla di soffrire così .. sappi che mi hai comunque lasciato un regalo enorme, un figlio, NOSTRO figlio... prenditene cura, perche' anche come madre non sono stata all'altezza... Il piccolo Dylan ti adorerà , e ' proprio come te ... Guardalo negli occhi e ricorda , se puoi, tutti i nostri momenti insieme...
Addio OLi....
Non mi dimenticare....
Tua Alessia

Mi asciugai le lacrime che mi stavano bagnando la maglietta e i pantaloni del pigiama, soffiai forte il naso e imbustai la lettera, lasciandola in bella vista sul tavolo della cucina. Lavai la faccia e svegliai Dylan, lo vestii e lo portai all'asilo in fondo alla strada. Lo guardai un'ultima volta salutarmi con la manina, e gli sorrisi... Volevo imprimere il suo viso nella mia mente, sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto quel dolce bimbo, ma l'amore che provavo per lui non fu abbastanza per dissuadermi dal mio folle progetto. Mi voltai dopo averlo salutato un'ultima volta e mi diressi verso la scogliera, sentendo il vendo freddo del mare sferzarmi il viso. Guardai l'orizzonte e trovai la determinazione di cui avevo bisogno, per compiere quell'ultimo, folle gesto.

OLI's POV

"Cazzo Ash, accelera ! Guidi come un vecchio di ottant'anni!" Esclamai, mentre io ed Ash uscivamo dalla tangenziale di Londra per raggiungere la superstrada che ci avrebbe condotti da Alessia. Nel giro di un giorno la mia vita si era stravolta: la scoperta che Hannah mi tradiva con Grace, il matrimonio andato a monte, le urla di Hannah e le sue minacce, l'emozione e la paura di essere finalmente libero di riabbracciare la donna che davvero amavo. Quello stronzo di Ash. Avrei voluto nella mia vita aver avuto almeno un millesimo del suo coraggio, della sua determinazione: lo ammirai quando si offrì di portarmi in macchina da Alessia, conscio del fatto che pure lui la amava, la amava a tal punto da rinunciare a lei per sempre.. Ammesso che lei volesse darmi un'altra chance.
Decidemmo di non avvertirla, l'effetto sorpresa sarebbe stato meglio di una telefonata : volevo evitare che, avvertendola, lei fuggisse o, peggio ancora, mi rifiutasse ridendomi in faccia. Il cuore mi batteva fortissimo, forse da anni non mi sentivo così emozionato.. Mi sentivo come se la bolla in cui mi ero rifugiato fosse scoppiata ed ora finalmente vedevo i colori più brillanti, sentivo il profumo dell'aria, il calore del sole sulla pelle, sentivo che stavo per riprendermi ciò che avevo sempre desiderato e che avevo stupidamente perso, molto molto tempo prima.
Ma era finito il tempo di espiare la mia colpa.. Sentivo che avevamo pagato in troppi per uno stupido sbaglio ed era il momento di lasciarmi il passato con Hannah alle spalle, definitivamente. Gli occhi di Alessia erano impressi nel mio cuore in tutte le loro sfumature ed ero pronto a non far più versare loro nemmeno una lacrima.

HANNAH's POV

Mi asciugai una lacrima, mentre chiudevo la zip dell'ennesimo borsone pieno dei miei effetti personali. Non era così che doveva finire cazzo. Oliver mi aveva scoperta con Grace e mi aveva ordinato di andarmene da casa quanto prima. Era un merdoso sabato mattina e invece che essere sull'altare ero ufficialmente senza un tetto sotto cui stare. Ed ero certa che lui ora stava correndo da quella maledetta Alessia. Mi sedetti per terra, in un angolo ormai vuoto di quello che era il mio studio. Accarezzai il tavolo da disegno su cui per anni avevo creato immagini e tatuaggi dalle forme più strane e mi chiesi se avrei trovato ancora l'ispirazione per far parlare la mia mente attraverso di essi.
Qualcuno avrebbe ancora voluto tatuarsi da me ora che non sarei più stata la signora Sykes? Altre lacrime mi bagnavano le guance e realizzai una verità forse ancora più terribile rispetto alla consapevolezza di aver perso quella chance di una vita immersa nel lusso e nella fama: realizzai che piangevo per Oliver. Tutto ciò che avevo cercato di ottenere in quegli anni mi era scivolato di mano ma l'unica cosa che mi mancava era lui, non ciò che lui rappresentava, non il suo conto in banca, non le sue ville e le sue macchine sportive. Perché mi ero lasciata andare con Grace? Forse perché lei mi amava davvero. Oliver non mi aveva mai guardata con l'adorazione che rivolgeva ad Alessia.. E  io volevo essere guardata come fossi la persona più importante del mondo , non come la sostituta di qualcun 'altra. Forse era giusto che finisse così, che quei due tornassero insieme.
Un'amarezza soffocante mi abbraccio' mentre uscivo da quella casa per l'ultima volta; mi voltai a guardare il salotto ormai deserto e, prese le mie cose, digitai il numero di Grace sperando che mi ospitasse in casa sua per un po'.

There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)حيث تعيش القصص. اكتشف الآن