Confusion.

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ALESSIA's POV

Dopo quel bacio sentivo le labbra bruciare per l'emozione e l'eccitazione;  io ed Ash ci guardavamo in silenzio ed io non sapevo che dire, non mi aspettavo che lui mi trovasse attraente e non riuscivo a comprendere ciò che era appena successo.
Lui mi piaceva davvero o la mia era soltanto voglia di avere qualcuno accanto?! "Ash io non so che dire... Perché mi hai baciata?" Chiesi, confusa.
"Noi CI SIAMO baciati Ale... "
"Lo so che ti senti solo e che probabilmente avevi voglia di una donna..."
"Ma che dici ? Ti sembro quel tipo di persona? Guarda che non tutti sono come Oliver!!!!" Rispose , offeso. Quelle parole furono per me come uno schiaffo.
"Non nominarlo più..." Bisbigliai, andandomene. Dovevo pensare, ragionare, e dovevo farlo da sola.
"Aspetta.. " mi urlò , ma io stavo già correndo via.

ASH's POV

Avevo sbagliato tutto, non dovevo farmi prendere dai sentimenti se il risultato era quello: Alessia era convinta che io avessi semplicemente voglia fisica, mi considerava dunque come un animale, una persona in preda agli istinti, mentre probabilmente era lei la persona che voleva solo sentirsi desiderata. Fanculo, dissi tra me e me, mi ero ripromesso di stare lontano dalle donne ma quattro anni non erano quattro giorni e ormai consideravo lei e Dylan come la mia famiglia. Mi ero illuso che lei mi ricambiasse almeno un po', ma avevo rovinato tutto nominando Oliver. Ero un coglione. Tornai in centro e mi feci una birra, volevo stare da solo.

OLI'S POV

Attaccai dopo una breve conversazione con l'investigatore, ci accordammo che sarei andato da lui in studio entro un'ora poiché doveva mostrarmi delle fotografie. Hannah mi stava aspettando nuda sul letto e la sua espressione divenne capricciosa quando capì che per quel giorno non avremmo fatto sesso. "Oli dove stai andando??? Cosa c'è di più importante di me?" Brontolo'. Dio quanto non la sopportavo. "Lavoro Hannah, lavoro. Torno presto" ed uscii senza nemmeno voltarmi a guardarla. Mi veniva da vomitare, ero stanco di lei, di mentirle e di mentire a me stesso. Presi un taxi ed arrivai velocemente dall'investigatore, che mi aspettava nel suo ufficio fumando una sigaretta elettronica. "Sykes" disse. "Ho qualcosa per te. Ti dico un nome: Brenda Logan." E mi allungo' due foto che ritraevano una ragazza con i capelli lunghi e mossi color cioccolato, magra e con quegli occhi azzurri che mai nella vita avrei potuto dimenticare. Camminava assorta nei suoi pensieri, con in mano una busta della spesa.
"È' lei " dissi, senza esitazione . "Si è tinta i capelli ma è lei".
"Perfetto... L'indirizzo e' questo " affermò , porgendomi una busta con dentro ciò che cercavo da anni, la risposta a tante mie domande e a tante mie notti insonni. Gli staccai un assegno molto più generoso del dovuto e me ne andai. Decisi di tornare a casa a piedi nonostante fosse abbastanza lontano, perché dovevo riprendere il controllo delle mie emozioni. Stringevo tra le mani la foto di Alessia e sapevo solo ripetermi "quanto è cambiata, quanto è' bella, quanto è donna.." La rivolevo, ma dovevo pianificare con calma il mio viaggio.. Cosa avrei fatto? Sarei capitato fuori da casa sua così, dal nulla? Era ancora single? Cosa faceva a Lightfarm? Era felice?

ALESSIA's POV

Erano passati due giorni da quel bacio, due fottuti giorni durante i quali io ed Ash ci eravamo parlati a malapena: era calato tra noi l'imbarazzo e nessuno dei due riusciva a cambiare quella situazione. Andammo in città , io lui e il piccolo Dylan, come una famiglia giovane e felice, ma non lo eravamo... O si? Forse se io avessi avuto il coraggio di guardare avanti e non indietro, avrei capito che con Ash potevo davvero costruire la mia felicità... Lo spiai con la coda dell'occhio, soffermandomi sulle sue labbra carnose e mi venne voglia di assaggiarle di nuovo. Gli rivolsi un sorriso e lui ricambiò , probabilmente sollevato dal fatto che volevo abbassare un po'la guardia. Pensai che magari avrei potuto prenderlo per mano...
"Mamma guarda, c'e' papà!" Esclamo ' di colpo Dylan indicando con un ditino una persona che stava immobile , in piedi, dall'altra parte della strada. Misi a fuoco quel ragazzo magro e pallido, e per poco non svenni. "Porca puttana" esclamò sotto voce Ash, senza curarsi del fatto che era presente il bambino. Ci paralizzammo. "Ed ora cosa faccio?" Piagnucolai guardando Ash.
"Vai. Io porto Dylan a casa" mi disse, con voce sicura. Ma nei suoi occhi vidi un velo di tristezza, mentre annuivo e attraversavo lentamente la strada, camminando ancora una volta verso il mio passato.

There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)Where stories live. Discover now