Scary - Karl Jacobs x Reader

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spero che vi piaccia :D

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Il cielo era nuvoloso, con qualche spicchio di luce che bucava il telo di nubi. T/n stava rientrando a casa, quando sua madre la bloccò alla porta: era una donna severa e dallo sguardo tagliente come un coltello; indossava sempre vestiti scomodi e costosi, per dimostrare quanto lei fosse importante. Totalmente il contrario dela ragazza dai capelli c/c , sua figlia: i capelli erano slegati e totalmente in balia del vento, un po' sparsi sul viso; gli occhi c/o che non mostravano alcuna emozione verso quella figura materna erano scuriti da ombretto nero e sottolineatura con eyeliner rigorosamente nero. Indossava una felpa nero sporco, come se fosse stata buttata nella polvere con la sagoma in rosso di un ragazzo con una maschera contenente denti preoccupatamente lunghi e la scritta "I MISS YOU" in vari font. Sotto, un semplice jeans strappato con calza e stivali con fibbie.

T/N's mom: Sei in ritardo, come al solito. Vai a cambiarti e sistemati dobbiamo uscire.

La donna le indico le scale, e roteando gli occhi T/n s'incamminò verso la sua stanza, ma non aveva intenzione di seguire le sue regole. Sua madre era un'avvocato di spicco, sembrava ovvio che non avrebbe voluto una figlia che si insinuasse nel grunge: le aveva proibito di uscire con gente che non fosse di suo gusto, di frequentare corsi sportivi " da maschio" ( che comprendevano il 90% degli sport) e molto altro. Non ne poteva più, sinceramente.

Entrando in stanza raccolse un peluche a forma di ape che Henji, il suo gatto dal manto nero, aveva fatto cadere dalla sua mensola. Era un grande spazio, con una finestra a sbalzo, nella quale panca T/N si sedeva spesso a leggere o ad ascoltare lo scrosciare della pioggia. Si diresse verso l'armadio per poi tirarne fuori un abito di velluto nero dalla scollatura a cuore, ma con maniche lunghe; un piccolo ornamento di pizzo svettava alla fine della gonna. Era un vestito estremamente semplice, in modo che l'avvocato non si sarebbe lamentata. Abbinandoci un paio di Dr.Martens con doppia suola, calze e orecchini a spuntoni, l'outfit era quasi completo. Decise di tenere una collanina e un collare, prima di scendere dalla madre. Lei indossava una camicia e gonna bordeaux, con scarpe da signora e giacca pesante. L'uomo dai capelli brizzolati che le stava a fianco era vestito con completo scuro, da uomo d'affari; lui aveva un sorriso dolce, appena s'intravedeva dalle spalle della severa signora. Il padre di T/N aveva i suoi difetti, ma era la migliore persona che lei conoscesse.

Si recarono a casa di una coppia che lavorava con il padre, i Jacobs. Ad aprire la porta fu una donna dai lisci capelli bruni che le accarezzavano le spalle, che li invitò subito ad entrare. La madre spinse subito la ragazza che le era rimasta alle spalle contro un altro giovane, che doveva avere la stessa età. Aveva capelli più lunghi del solito, arricciati sulle punte di un caldo color cioccolata. Gli occhi erano grigi, ma carichi di vita; le cuffie erano calate sul collo che si accarezzava con la mano destra in imbarazzo. Non guardava T/N direttamente in viso, come se avesse paura che potesse ucciderlo: lo vedeva nel movimento nervoso col quale faceva roteare dei braccialetti che aveva al polso.

T/N 's POV

Y: Perchè non la fai salire di sopra tesoro?

La signora che ci aveva aperto aveva una voce dolce e gentile, soprattutto rivolta a quello che presuppongo sia il figlio. Lui sorride nervosamente, abbozzando uno sguardo di salvataggio verso la madre, che opportunamente lo rifiuta con un movimento di mani, incitandolo a fare come suggerito. Il ragazzo sospira, per poi offrirmi la mano sinistra

X: Ehi, uhm... io sono Karl

Gli stringo la mano, notando che deglutisce appena la sua pelle si scontra con il freddo metallo degli anelli che indossavo.Il suo palmo era caldo, non volevo togliere la mia mano dalla sua.

T/N: T/n. Sono T/n, piacere di conoscerti Karl

Abbozza un sorrisetto, di quelli che fanno i bambini quando hanno premura di conoscerti; era una cosa incredibilmente adorabile, quasi mielosa. Sorrido anche io, dopo aver incrociato lo sguardo di Satana impersonificato in mia madre.

K: Sali? Andiamo in camera mia se ti va...

Mi invita per la scalinata verso il piano superiore, incamminandosi senza attendere risposta. Lo seguo: lo avrei seguito in ogni caso, avrei fatto qualsiasi cosa pur di allontanarmi dall'aria di lavoro che si erqa formata tra i genitori. Apre la porta della sua camera e mi domanda se voglio sedermi, mentre lui scende a prendere qualcosa da bere. La sua voce è molto bella, dolce come quella della madre ma con quella nota in più, di pura dolcezza. Mi blocco a guardare la stanza: i muri sono decorati con poster e dischi, sulle mensole sono disposti in ordine di edizione alcuni, manga e DVD. E' una stanza abbastanza pulita e sistemata, a discapito della scrivania posta opposta alla porta d'ingresso, piena di lattine di Monster e con un setup per gaming notevole.

Karl torna con una lattina di Coca Cola e una di Monster, offrendomi la bevanda dal marchio rosso e bianco. Gli porgo una semplice domanda, che semplicemente aleggiava nella mia testa per il suo modo di comportarsi.

T/N: Ti faccio per caso paura?

Deglutisce. Inizia a scuotere le mani da una parte all'altra, balbettando scuse e giustificazioni.

K: NO NO NO NO! Cioè...

T/N: So' di poter fare paura, ma fidati che non mordo, anche perchè i canini di cui sono dotata non sarebbero in grado di perforare la tua carne

(NON IO CHE MI MORDO LA LINGUA MENTRE LO SCRIVO :-( )

Gli sorrido, mostrando che effettivamente non sono dotata di dentatura vampiresca che userei per succhiare tutto il sanue che gli circola in corpo. Karl si rilassa, togliendosi la felpa che indossava e rimanendo in t-shirt. Afferra due dei controller che giacevano in stand-by sulla scrivania, porgendomene uno

K: Quindi...vuoi fare una partita?

Dream SMP Oneshots!Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon