CAPITOLO 33

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Capodanno viene e va. Anche Tessa e Eric tornano dalle vacanze e come promesso trascorriamo il penultimo giorno di festa dando un enorme party. Approfittiamo dell'evento per sfoggiare qualcuna delle ultime creazioni della mia casa di moda e ci divertiamo tutti insieme facendo anche qualche nuova conoscenza. Insomma, ci regaliamo qualche ultimo momento di spensieratezza prima di riprendere le nostre vite frenetiche. Arrivato il lunedì, la mia settimana inizia nel miglior modo possibile. Infatti appena apro gli occhi, mi trovo ad osservare un addome marmoreo baciato dall'accecante sole australiano e macchiato dall'inchiostro nero dei tatuaggi. Alzo leggermente la mia testa dal petto del mio uomo e incomincio ad osservare il suo viso sereno. Gli occhi chiusi, i lineamenti mascolini distesi e i capelli tutti arruffati per colpa della sottoscritta. Ogni volta che facciamo l'amore sento il bisogno di affondare le mie dita nei suoi ricci soffici. È più forte di me. Lentamente cerco di staccarmi dal suo corpo tentatore e mi volto verso il comodino dove il mio iphone segna che sono le 7.30. Stamattina ho appuntamento con il medico per ricevere i risultati delle analisi fatte venerdì e capire se sono idonea all'intervento che dovrebbe svolgersi domani. In teoria non dovrebbero esserci problema, ma non si sa mai e la sola eventualità che qualcosa possa andare storto basta a traumatizzarmi. Faccio per alzarmi dal letto con l'intento di farmi una doccia veloce quando due braccia possenti mi afferrano la vita e vengo nuovamente trascinata tra le coperte. La mia schiena è schiacciata contro un torace caldo e muscoloso e il mio sedere coperto soltanto da un perizoma di pizzo rosso urta l'erezione mattutina del mio magnifico fidanzato e futuro marito. "Dove pensavi di andare?" sussurra con voce roca mentre appoggia il viso nell'incavo del mio collo. "A fare una doccia. Sono già le 7:30 e inoltre è lunedì. Le vacanze sono finite e dobbiamo riprendere il lavoro. Io devo anche passare dal cardiologo a ritirare i risultati delle analisi ricordi?" "Certo che mi ricordo, ma non penso proprio che tu debba andarci ora o sbaglio?" "Ho appuntamento verso le 10:00 in effetti." "Perfetto! E allora nella tua agenda già fitta di impegni pensi di poter trovare un po' di tempo per il tuo bellissimo fidanzato?" "Ma come siamo presuntuosi di prima mattina" dico voltandomi tra le sue braccia. Poi mi metto a cavalcioni su di lui, in modo da avere la sua erezione esattamente dove desidero e avvicinandomi alla sue labbra sussurro suadente: "E sentiamo, mio bellissimo fidanzato, cosa vorresti che facessi per te?" "Tutto quello che vuoi!" risponde senza un minimo tentennamento iniziando a strofinare il suo bacino contro il mio. Io, allora, decido di non prolungare ancora la sua sofferenza e quindi mi chino a baciarlo. Con violenza affondo la lingua nella sua bocca e lui risponde al bacio con altrettanta passione. Lo sento fare pressione sul mio corpo per ribaltare le posizione. Vorrebbe stare sopra. A letto è lui che domina e a me piace così, ma non stamattina. Facendo forza sulle mie ginocchia, lo inchiodo a letto in quella posizione e inizio a leccarlo dietro l'orecchio. Poi scendo sul suo collo, passo al petto, agli addominali e ancora più giù fino alla V che sparisce dentro i boxer neri che a stento contengono la sua virilità. Glieli tolgo e inizio ad accarezzarlo con movimenti prima lenti e poi più rapidi. Vorrei tanto prenderlo in bocca, ma non posso. Mi mancherebbe il fiato e poi non potrei reggere l'intero rapporto. Maledetti siano i miei problemi di cuore. Lui deve leggermi la tristezza negli occhi perché si solleva con il busto e mi ruba il fiato con un bacio azzerando tutti i pensieri del mio cervello. Stavolta cogliendomi totalmente alla sprovvista, mi stende sotto di lui, mi strappa il triangolino di pizzo e mi penetra con un affondo rapido e preciso. Ancora una volta il fiato mi viene meno, ma mi godo il rapporto. Le mie unghie affondano nel suo cuoio capelluto mentre le sue mani possenti si arpionano alla pelle dei miei fianchi. Continua a spingere finchè in preda all'estasi non veniamo entrambi. Invece di crollarmi addosso, si stende al mio fianco e mi trascina nuovamente su di se. Io gli bacio piano il petto mentre due pensieri mi attraversano la mente. Il primo è che ancora una volta lo abbiamo fatto senza preservativo e il secondo è che spero l'operazione vada per il meglio perché non vedo l'ora di sposarlo e godermi il meraviglioso futuro che sono sicura ci aspetta. Un'oretta più tardi mi sono già lavata e vestita di tutto punto. Anche Aiden è pronto e così, mano nella mano, lasciamo la nostra stanza e la nostra villa per recarci a casa di Kristal e Gabriele. Ormai viviamo insieme da quando siamo tornati da New York e anche se all'inizio mi mancava la rumorosità della villa della mia migliore amica sempre piena di bambini, mi ci sono abituata presto alla mia vita di coppia. Io e Aiden stiamo cercando di stabilire una nuova routine e pian piano stiamo trovando l'equilibrio necessario per condurre una lunga vita insieme. Bussiamo alla porta di casa Harris-Rossi e ad aprirci è proprio Leonardo che dopo averci salutato velocemente si precipita in strada dove l'autista lo sta aspettando per portarlo a scuola. Seguono anche Charlotte, Chanel, Serena, Luca, Valery e Shakira. Quando entriamo in casa, gli altri stanno già facendo colazione. Prendiamo posto al tavolo accanto a loro e iniziamo a discutere della giornata o meglio dell'infernale settimana che ci attende. Poiché io dovrò subire un'operazione, mi ricovereranno e quindi starò sicuramente almeno tre o quattro giorni in ospedale. I ragazzi cercano di organizzarsi per seguire me, ma anche il lavoro e i bambini. "Ragazzi, non andate in panico. Un modo si troverà sicuro. Voi state calmi!" "Impossibile!" sentenzia la mia migliore amica nonché regina del melodramma. "Io starò calma soltanto quando ti vedrò rientrare da quella porta" dice indicando l'ingresso "sulle tue gambe e con un cuore perfettamente funzionante." "Per questo potrebbe volerci un po' di tempo e lo sai meglio di me Kris. Ad ogni modo smettila di agitarti. Sono io quella che sta per essere operata, in fondo." "Si, hai ragione!" dice sospirando e riprende a mangiare. Finita la colazione, sparecchiamo e poi ognuno si reca a lavoro mentre io vado allo studio dal mio cardiologo. Ci ho messo un'eternità a convincere gli altri che volevo andare da sola e alla fine l'ho avuta vinta soltanto perché tutti avevano impegni lavorativi improrogabili. Ritornare dalle ferie non è mai facile. Arrivata a destinazione, respiro profondamente ed entro. La segretaria mi sorride cordialmente e mi dice che il dottore mi sta già aspettando. Busso alla sua porta e attendo che la sua voce mi dia il permesso per entrare. "Buongiorno, dottor Jones." "Signorina La Rocca, prego si accomodi. Noto che è in forma." "Sì, le vacanze credo che mi abbiano fatto bene anche se la mia patologia mi sta creando non pochi problemi e a questo punto non vedo l'ora di fare l'intervento così dopo potrò riprendere la mia vita." "Signorina, non mi va di girarci troppo intorno, quindi sarò chiaro. L'intervento in queste condizioni non si può fare. Mi aspettavo maggiore responsabilità da lei e invece è stata sconsiderata." Rimango a dir poco scioccata. "Mi scusi, ma io davvero non capisco di cosa stia parlando." "Quindi non lo sa?" "Cosa dovrei sapere?" "Lei è incinta!" Shock! Un brivido freddo mi corre lungo la schiena, la testa inizia a girare mentre perdo anche la facoltà di parlare e muovermi. Sono incinta! Alla fine è successo. Mi viene data la possibilità di realizzare il sogno della mia vita, diventare mamma, ma come sempre le cose succedono nel momento meno opportuno. "Signorina, si sente bene?" domanda il dottore visibilmente preoccupato. Scuoto la testa ancora incapace di parlare e allora il medico mi porge personalmente una bottiglietta d'acqua. Bevo e piano piano ricomincio a mettere a fuoco la situazione intorno a me. "È proprio sicuro che io sia incinta?" chiedo. "Certo che sì. Le analisi parlano chiaro. Le dirò di più. Credo lo sia da circa un mesetto." Assimilo l'informazione e mi rendo conto che se ciò che dice il dottore è vero allora Aiden mi ha messa incinta la prima sera che lo abbiamo fatto sulla spiaggia. Devo proprio complimentarli con lui. È andato a segno al primo tentativo. "Quindi adesso cosa succede?" chiedo con il terrore di ciò che mi aspetta negli occhi. "Non possiamo operarla finchè è in attesa. Tuttavia non possiamo aspettare. Sono quasi certo che se non si opera non riuscirà a portare a termine la gravidanza. Anzi rischierà di perdere non solo il suo bambino, ma anche la sua stessa vita." Ascolto il suo discorso, ma l'unica parola che perfora la nebbia che mi avvolge la mente è quel quasi. "Ha detto quasi? È quasi certo o completamente certo?" "Signorina, si sta soffermando sul dettaglio sbagliato a parer mio. Non sono sicuro al cento per cento che lei non riuscirà a portare a termine la gravidanza. Magari suo figlio riuscirà anche a nascere, ma le possibilità che lei superi il parto sono comunque pressocchè nulle." "Quindi cosa mi sta dicendo, dottore? Parli chiaro, per favore" ribatto con una punta di evidente acidità nella voce. "Le sto dicendo che lei si trova di fronte ad una decisione molto importante e non c'è tempo di rifletterci su. Lei deve scegliere tra la sua vita e quella di suo figlio."

FUOCO&BENZINAWhere stories live. Discover now