Capitolo Uno ( 36° atto )

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Fidati...non si direbbe...

• Morana's Pov •

Siamo arrivati ai tre manici di scopa.
Entrati nel locale siamo saliti al piano superiore dove c'è una sorta di privè.

Il "privè" ha tutte le poltrone coi cuscini di velluto e non le scomode sedie di legno del piano inferiore; i tavoli sono rotondi e sopra hanno un rivestimento in marmo che è protetto da del vetro, invece di sotto sono tutti rovinati e consumati dal tempo...anche dalle tarme...

Direi che questo piano è molto interessante...e poi ci sono diversi vecchietti che hanno tutta l'aria di essere dei fottuti ricconi. Se si vuole uno sugar qua si può trovare benissimo...

Ma hai della carne fresca seduta con te...
Io preferisco questa!

Ho solo detto: SE si vuole...

"Morana ma sei sicura di stare bene?", mi ha sussurrato Blaise all'orecchio.

"Si.", ho tagliato corto.

Regulus in tutto ciò non mi sta nemmeno guardando...vabbè...

• Adrian's Pov •

Abbiamo ordinato e stiamo parlando del più e del meno ma non riesco a non osservare Ronny.
È così strana questa mattina, sembra vuota...

Non parla. Non sorride. Non scherza. Osserva solo. Sta zitta e ogni tanto si perde nel nulla.

Non mi piace questa Morana...
La Morana di sempre è più sorridente e quel dettaglio, anche se lei non lo sa, rende felice tutti.

Lei ha un sorriso delizioso...

• Mattheo's Pov •

Mentre addento la mia brioche l'ho vista asciugarsi una lacrima in una frazione di secondo.

Okay basta...

"Morana. Vieni un secondo con me per piacere...", ho detto e mi sono alzato.

"Ma...no."

"Adesso.", mi sono mostrato super serio.

Ha sbuffato e si è alzata dal suo posto accanto a Nott e a Blaise con malavoglia.

"Scusate...ma qualcuno sta facendo i capricci...", ha ringhiato lei poi con fare molto scazzato è scesa al piano di sotto.

Appena mi è passata accanto mi ha guardato malissimo ma me ne fotto. Voglio capire.

"Che devi fare?", mi ha chiesto Regulus sottovoce.

"Le voglio parlare. E farò quello che dovevi fare tu...chiederle come sta questa mattina...", ho sbuffato e sono sceso.

Lei è uscita e si è seduta sulla panchina che si trova appena fuori dalla porta, è la panchina dei fumatori.
Poi io, appena sceso, ho fatto la stessa cosa.

Sta piovendo e non posso non notare come il suo sguardo segua le gocce in maniera completamente assente.

"Bhe...? Che vuoi?", ha iniziato lei.

"Che ti succede questa mattina?"

"Giornata no..."

"Per qual motivo?"

"Non lo so..." e ho sentito la sua voce tremare.

"Ehi...guardami..." e le ho girato delicatamente il volto verso di me, l'ho presa con due dita sotto il mento.

Ha gli occhi ricolmi di lacrime ma non ha il coraggio di farle cadere. Che ragazza orgogliosa...

"Morana...io non ti giudico, liberati...", ha annuito e si è lasciata cadere su di me, letteralmente.

.ǝpᴉsʞɹɐᗭWhere stories live. Discover now