12. Love you now, but not tomorrow, wrong to steal, but not to borrow

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Miley Cyrus, Plastic Hearts




I tramonti non smetteranno mai di incantarmi, ma quello di Santa Barbara è semplicemente indescrivibile.

Amo quando il sole si nasconde completamente e segue un’esplosione di colori che prevede l’apparizione della luna.

«Sono felice che tu mi abbia chiesto di venire», dice Derek con un sorriso sincero. Flette la mano sul volante, un po’ a disagio.

«Grazie per il passaggio», rispondo.

Sfuggire alle mille raccomandazioni di mia madre è stata quasi una missione impossibile, ma alla fine ce l'ho fatta grazie all'aiuto di Sam.

Non bere.

Non fare sesso.

Non drogarti.

Le prime tre regole principali da seguire per non finire nei guai.

Ma chi diavolo offrirebbe della droga a me? Mi ha visto in faccia almeno?

Nella mia vecchia scuola girava di tutto, eppure nessuno si è mai permesso di dirmi: «Ehi Nives, ti va di drogarti insieme a me dietro la scuola?»

Mia madre vede il mondo come se fosse una grande discarica di merda piena di tossici, e certe volte pensa che la prossima sulla lista sarà sua figlia.

Ha così tanta fiducia in me che a volte mi chiede di mandarle la posizione esatta, per verificare se mento o meno.

«Dunque, dov'è questa festa di preciso?», mi chiede Derek, interrompendo le mie elucubrazioni mentali.

«Zahra ha detto che è vicino al vecchio molo», spiego guardando fuori dal finestrino. Osservo il lungomare orlato di palme che lentamente inizia a svuotarsi e mi giro verso Derek, chiedendo: «Non ci sarà gente lì vicino?»

Lui scuote la testa. «Come ho già detto, la sera tutti vanno in città a divertirsi. In spiaggia di solito non c'è un cane».

«Oh, ora capisco».

Non sono mai andata ad un falò. L'unica festa a cui mi sono realmente divertita è stata quella organizzata dalla sorella di mia nonna dopo la morte del marito. A mia discolpa posso dire che non sapevo si trattasse di una festa in onore alla sua scomparsa. Ma a quanto pare nella mia famiglia non c'è una singola persona sana di mente.

Derek accosta la macchina e scendo, sistemandomi la gonna bianca a vita alta, che copre parte del body nero in pelle.

«Sono laggiù», punta l’indice verso un gruppetto in lontananza, anche se appare quasi come una macchia indistinta. Mi aspettavo un falò più grande, ma forse l’hanno usato soltanto come scusa per fare serata. È piccolo e sono tutti seduti in cerchio. Le loro risate mi raggiungono da metri di distanza.

Prendo le ciabatte in mano e ci dirigiamo verso di loro.

Zahra non appena mi vede si alza in piedi e mi salta addosso, circondando la mia vita con le sue gambe. Faccio fatica a reggerla, quindi Derek appoggia le mani sulla mia schiena per far sì che io non cada giù come un sacco di patate. Zahra si rimette in piedi. «Pensavo che non saresti più venuta! Sono così felice che tu sia qui», mi prende per mano. «Ciao, Derek. C'è posto anche per te», dice con un sorriso che traspare indifferenza.

Derek mi lancia un'occhiata complice e mi affianca.

La mia migliore amica mi trascina dietro di lei e io afferro Derek per il polso, spronandolo a seguirmi.

Il Mio Limite Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora